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L'India capitale dell'Alzheimer e demenza entro il 2030

Un ottuagenario su due soffre dell'Alzheimer, la forma più comune di demenza in cui la memoria diminuisce lentamente e gli anziani diventano dipendenti dagli altri anche per i compiti più semplici.

Una persona su cinque tra 75 e 84 anni e il 3% di quelli tra i 65 anni ei 75 anni hanno la malattia. Con circa mezzo milione di cittadini [Mumbai-India] di età superiore ai 60 anni, le statistiche fanno paura a dir poco, secondo gli esperti, che hanno sottolineato che la diagnosi precoce, l'accesso alle cure e l'assistenza familiare formata rimangono in gran parte inesplorate in città.

Una conferenza nazionale di due giorni sulle 'Sfide Emergenti dell'Alzheimer e della demenza' è iniziata Sabato a Pune, dove esperti provenienti da tutto il paese si sono riuniti per deliberare sulle sfide delle malattie legate all'età. La conferenza, al 16° anno, è organizzata dall'International Longevity Center India (Ilci) e dal capitolo di Pune dell'Alzheimer & Related Disorders Society of India (ARDSI), che opera sotto l'egida del Chaitanya Mental Healthcare Centre (CMHC).

Oltre a sensibilizzare sull'Alzheimer e la demenza, la conferenza discuterà le sfide nella gestione dei pazienti, sul trattamento olistico e sulla combinazione di tutti i tipi di medicina, la formazione dei familiari e i problemi del caregiver, dello stile di vita e dei fattori di rischio, tra l'altro. Intervenendo all'inaugurazione, SB Mujumdar, direttore e fondatore della Symbiosis Society, ha parlato dell'invecchiamento come processo naturale e ha chiesto ad alcuni esperti di discutere le strategie per rallentare il processo di degenerazione creando consapevolezza sui disturbi relativi alla vecchiaia.

Il CMHC ha inoltre condiviso la relazione sulla Demenza in India 2010 in questa occasione in cui la ricerca ha sottolineato che l'India diventerà la capitale di Alzheimer e demenza entro il 2030. "E' necessario che tutte le diverse medicine, come allopatia, omeopatia, ayurveda e anche terapie non farmacologiche come la musicoterapia ecc., convergano e lavorino insieme per una India sana", ha detto.

La ricerca effettuata dal Dr Sharadchandra Gokhale dell' ILC-I nonchè presidente dell'ARDSI, dai psichiatri dr Vidhyadhar Watave e dr Jacob Roy Kuriakose ha inoltre sottolineato la necessità che vengano addestrati i familiari verso una cura adeguata dei pazienti di Alzheimer. Gokhale ha sottolineato che attualmente l'Alzheimer non ha una cura conosciuta anche se la ricerca viene portata avanti e l'individuazione precoce dei pazienti è l'unica speranza. "Di solito i pazienti e le famiglie si sottopongono tardi agli esami. A quel punto la malattia è progredita ed è troppo tardi per aiutarli", ha detto.

Esperti hanno inoltre espresso la gioia perchè il governo Federale sta prendendo seriamente in carico la questione del sostegno familiare per i pazienti colpiti e sta iniziando i partenariati pubblico-privato per esaminare queste preoccupazioni.
"La conferenza farà il punto sui caregivers, cioè sul sostegno alla famiglia, come la formazione, sugli ostacoli affrontati nel compito di cura, così come sui problemi psicologici dei caregiver", ha detto il direttore del CMHC di Pune, Rony George.

'Dhusar', l'ultima impresa dell'attore Amol Palekar, è una storia del rapporto tra una madre e la figlia dopo che la prima ha avuto la diagnosi di Alzheimer. Egli ha chiesto alla gente di guardarlo per capire meglio e spera che si facciano molti film del genere.

 

 

 


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Pubblicato in DNA India.com il 27 novembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

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