Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


All'esame le relazioni tra Alzheimer e veterani militari

La ricerca di Alzheimer e demenza può crescere solo se ci sono finanziamenti disponibili. Questa è una ragione per cui la ricerca di connessioni tra queste malattie e i militari veterani è ancora nelle fasi preliminari.

Ma questa necessità si è acutizzata recentemente a causa della la presenza di sempre più soldati feriti da ordigni esplosivi improvvisati (IED), traumi cranici (TBI) e corrispondente demenza.

A Positron Emission Tomography (PET) scan shows Alzheimer's Disease in the brain.ALZ PET Scan
Una scansione con Tomografia ad emissione di positroni (PET) mostra l'Alzheimer nel cervello. ALZ MRI TBI 270x362 Examining the Connections Between Alzheimer’s and Military VeteransEsaminando le connessioni tra l'Alzheimer e veterani militari
MRI di trauma cranico

Secondo il Defense and Veterans Brain Injury Center del Dipartimento della Difesa, ci sono stati 220.430 casi di trauma cranico tra i membri del servizio dal 2000, quando il Pentagono ha iniziato la tenuta della contabilità. Nel solo 2010 ci sono stati 31.353 casi, e a partire dal secondo trimestre del 2011 il numero è 17439.

Il dottor Heather Snyder, direttore senior associato delle Relazioni Mediche & Scientifiche dell'Alzheimer Association, fa notare che non tutti coloro che hanno avuto un trauma cranico contraggono la demenza. Né tutti quelli con demenza sono vittime di un trauma cranico. Quando si tratta di ferite alla testa, nota Snyder, entrano in gioco diversi fattori. Tuttavia, la corrispondenza preliminare indica fortemente almeno alcuni motivi di preoccupazione.

Alcuni di questi problemi sono emersi alla recente Alzheimer Association International Conference 2011 a Parigi. Uno dei relatori è stata la Dssa Kristine Yaffe, professore di psichiatria, neurologia ed epidemiologia all'Università di California, San Francisco. Ha sottolineato l'importanza di chiarire il legame tra TBI e demenza vista l'impennata dei soldati che subiscono un trauma cranico in combattimento. La Yaffe, che è anche direttrice del Programma Disturbi di Memoria del San Francisco VA Medical Center, e il suo team, hanno esaminato le cartelle cliniche di 281.540 veterani degli Stati Uniti di 55 anni o più, che avevano ricevuto cure attraverso la Veterans Health Administration.

I soggetti, che non avevano diagnosi di demenza all'inizio dello studio, aveva avuto almeno una visita in regime di ricovero o ambulatoriale tra il 1997 e il 2000, un follow-up dal 2001 al 2007. Il team ha cercato nel database per vedere se una connessione tra trauma cranico di qualsiasi tipo fosse stata associata ad un maggior rischio di demenza. Allo stesso tempo, hanno preso nota dei dati demografici e di altre condizioni mediche, tra cui i disturbi psichiatrici. I risultati hanno mostrato che il rischio di demenza era del 15,3 per cento per quelli con una diagnosi di trauma cranico, rispetto al 6,8 per cento in quelli senza. Questo è un incremento di più del doppio del rischio di sviluppare demenza su sette anni, ed era significativo per tutti i tipi di trauma cranico.

"La questione è importante perché il TBI è molto comune", ha detto Yaffe in un comunicato del 18 luglio dell'Alzheimer Association. "Circa 1,7 milioni di persone sperimentano un trauma cranico ogni anno negli Stati Uniti, principalmente a causa di cadute e incidenti stradali. TBI è chiamata anche la 'ferita firma' dei conflitti in Iraq e Afghanistan, dove i TBI valgono il 22 per cento delle vittime in generale e il 59 per cento di infortuni da esplosione". Quelle lesioni sono probabilmente collegati con i IED. Fondamentalmente trappole esplosive improvvisate, spesso granate fatte in casa e contenenti shrapnel o una combinazione di sostanze chimiche, i IED sono difficili da sconfiggere, perché sono difficili da individuare. Ma a settembre, Wired.com ha scritto che alti ufficiali militari, tra cui il presidente del Joint Chiefs of Staff, ammiraglio Mike Mullen, ora vedono la portata del problema e stanno prendendo provvedimenti.

Come affermato in precedenza, uno dei maggiori problemi che ostacolano la ricerca sulle connessioni tra la demenza e i veterani è una mancanza di fondi. Se confrontate con i finanziamenti per, diciamo, la ricerca sul cancro, le assegnazioni per l'Alzheimer sono una parte molto piccola del bilancio sanitario nazionale. Tuttavia, nell'ultimo bilancio del Dipartimento della Difesa, sono stati accantonati $ 15 milioni per la ricerca di Alzheimer.

Il finanziamento è stato in gran parte merito del lavoro dei rappresentanti democratici Jim Moran dalla Virginia, Steve Israel da New York e Norm Dicks dello stato di Washington.

Il denaro sarà utilizzato per studiare se i veterani sono più sensibili all'Alzheimer rispetto ai non-veterani, e guardarà ad alcuni fattori di rischio di demenza tra cui geni, TBI e disordine da stress post-traumatico.

"Il programma di ricerca flessibile eseguito attraverso il Dipartimento della Difesa permetterà ai nostri militari di approfittare delle ultime innovazioni di ricerca per l'Alzheimer, producendo risparmi molto, molto superiori agli investimenti", ha detto Moran. E Snyder ha posto la questione senza mezzi termini: "E' tempo, come comunità, di impegnarsi nella ricerca di Alzheimer".

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Pubblicato in ICTMN del 12 dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)