Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo test per rilevare il rischio di effetti collaterali dannosi dei farmaci di Alzheimer

elder woman concerned with thermometerImage by freepik.com

Il 31 luglio dei ricercatori hanno presentato all'ADLM 2024 i dati su un nuovo test che prevede se i pazienti del morbo di Alzheimer (MA) sono geneticamente predisposti agli effetti collaterali dei farmaci anti-amiloide, una classe nuova e promettente di terapie per il MA. Il test potrebbe migliorare gli esiti per i pazienti con MA, contribuendo a prevenire casi di gonfiore del cervello o sanguinamento causati da questi farmaci.


Proprio l'anno scorso, il farmaco anti-amiloide lecanemab è diventato il primo farmaco a ricevere l'approvazione negli USA [ma non per l'Europa], per rallentare la progressione del MA. Altri farmaci anti-amiloide hanno ricevuto l'approvazione della FDA da allora, offrendo una speranza tanto necessaria alle persone con questa condizione.


Allo stesso tempo, tuttavia, sono state sollevate preoccupazioni sulla sicurezza di questi farmaci, con l'avvertimento della FDA che possono causare gonfiore del cervello e/o sanguinamento. Questo effetto collaterale, chiamato 'anomalie di scansione correlate all'amiloide' (ARIA, amyloid-related imaging abnormalities), sebbene di solito sia lieve, in rari casi, può portare alla morte. Il rischio di ARIA è elevato in coloro che hanno particolari varianti del gene ApoE, che è implicato in molte forme di MA. La FDA raccomanda quindi che i pazienti si sottopongano a test genetici prima di assumere farmaci anti-amiloide.


Un team di ricercatori della società di diagnostica medica Euroimmun di Revvity ha sviluppato un nuovo test basato su PCR che determina se un paziente ha una combinazione ad alto rischio di varianti ApoE (genotipo). Questo metodo verifica contemporaneamente tutti i possibili genotipi ApoE, consentendo un'elaborazione più rapida da parte dei laboratori e garantisce che i pazienti ricevano i risultati più velocemente.


Per valutare le prestazioni, i ricercatori hanno usato il test su 100 campioni di sangue dai pazienti di MA e su 10 campioni di donatori sani. I ricercatori hanno anche analizzato gli stessi campioni con un test ApoE chiamato CE-IVD e con un metodo noto come sequenziamento Sanger bidirezionale, quindi hanno confrontato i risultati di tutti e tre i metodi. Tutti i tre metodi sono stati d'accordo in 110 su 110 casi, dimostrando che il test Euroimmun di Revvity rileva il genotipo ApoE di un paziente con una precisione del 100%.


"Ci sono stati molti progressi con i nuovi farmaci [anti-amiloide] approvati dalla FDA e, di conseguenza, dobbiamo aggiornare i test diagnostici per permettere di testare le conseguenze di questi farmaci", ha affermato la dott.ssa Maite Sabalza, responsabile scientifico di Euroimmun di Revvity. "È necessario selezionare i pazienti prima del trattamento e se sono [positivi a un genotipo ApoE ad alto rischio], i medici possono discutere la possibilità di bloccarlo o di monitorare il trattamento o provare qualcosa di diverso".


Il team Euroimmun di Revvity spera che il test entrerà a far parte della cura dei pazienti di MA prima che assumano questi farmaci. "Vogliamo aiutare questi pazienti", ha detto la dott.ssa Sabalza.

 

 

 


Fonte: Association for Diagnostics & Laboratory Medicine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: New real-time PCR test for APOE genotyping in patients with Alzheimer’s disease before anti-amyloid therapy, Abstract B-236, 31 July 2024, McCormick Place, Chicago

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)