Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


BRAIN: progetto USA per svelare i misteri della mente umana

Ieri 2 Aprile il presidente Barack Obama ha presentato alla Casa Bianca l'iniziativa "BRAIN", un nuovo importante sforzo di ricerca per rivoluzionare la comprensione della mente umana e scoprire nuovi modi per curare, prevenire e curare i disturbi del cervello come Alzheimer, schizofrenia, autismo, epilessia e lesioni cerebrali traumatiche.

Il progetto Brain Research mediante l'approfondimento Innovative Neurotechnologies (BRAIN) dei NIH fa parte di una nuova iniziativa presidenziale volta a rivoluzionare la comprensione del cervello umano.


Una mappa generale fMRI del cervello delle sette
attività utilizzate nel Progetto Human Connectome.
Giallo e rosso rappresentano le aree più attive per
la maggior parte dei partecipanti, durante uno o
più compiti nella scansione MR; in blu quelle meno
attive. (Credit: DM Barch for the WU-Minn HCP
Consortium)

Accelerando lo sviluppo e l'applicazione di tecnologie innovative, i ricercatori potranno produrre una nuova immagine dinamica e rivoluzionaria del cervello che mostri per la prima volta come singole cellule e circuiti neurali complessi interagiscono nel tempo e nello spazio.


A lungo richiesta dai ricercatori che cercano nuovi modi per trattare, curare e anche prevenire i disturbi del cervello, questa immagine riempirà le principali lacune nelle nostre conoscenze attuali e fornirà opportunità senza precedenti per esplorare esattamente come il cervello permette al corpo umano di registrare, elaborare, utilizzare, conservare , e recuperare grandi quantità di informazioni, il tutto alla velocità del pensiero.

 

Perché è necessaria l'iniziativa BRAIN dei NIH?

Con i suoi quasi 100 miliardi di neuroni e 100 trilioni di connessioni, il cervello umano rimane uno dei più grandi misteri della scienza e una delle più grandi sfide nel campo della medicina. I disturbi neurologici e psichiatrici, come l'Alzheimer, il Parkinson, l'autismo, l'epilessia, la schizofrenia, la depressione e i traumi cerebrali, esigono un tributo enorme dagli individui, le famiglie e la società.

Nonostante i molti progressi nel campo delle neuroscienze degli ultimi anni, rimangono in gran parte sconosciute le cause alla base della maggior parte delle malattie neurologiche e psichiatriche, a causa della grande complessità del cervello umano. Se vogliamo sviluppare metodi efficaci per aiutare le persone affette da queste condizioni devastanti, i ricercatori dovranno in primo luogo avere un arsenale più completo di strumenti e informazioni per capire come funziona il cervello sia nella salute che nella malattia.

 

Perché ora è il momento giusto per l'iniziativa BRAIN dei NIH?

Solo nel corso dell'ultimo decennio, gli scienziati hanno fatto una serie di scoperte fondamentali che ora ci danno l'opportunità di svelare i misteri del cervello. Abbiamo assistito al sequenziamento del genoma umano, allo sviluppo di nuovi strumenti per mappare le connessioni neuronali, alla risoluzione sempre maggiore delle tecnologie di imaging, e all'esplosione delle nanoscienze.

Queste scoperte hanno dato opportunità senza precedenti per integrare le varie discipline scientifiche. Per esempio, combinando avanzate tecniche genetiche e ottiche, gli scienziati possono ora utilizzare impulsi di luce in modelli animali per determinare come specifici attività cellulari all'interno del cervello influenzano il comportamento. Di più, attraverso l'integrazione delle neuroscienze e della fisica, i ricercatori possono ora utilizzare tecnologie di imaging ad alta risoluzione per osservare come è collegato strutturalmente e funzionalmente il cervello negli esseri umani viventi.

Anche se queste innovazioni tecnologiche hanno contribuito in modo sostanziale alla maggiore conoscenza del cervello, è richiesta una nuova generazione di strumenti che consentono ai ricercatori di registrare i segnali delle cellule cerebrali in numero ed a velocità molto maggiori e così introdurre innovazioni significative nel modo in cui trattiamo le malattie neurologiche e psichiatriche. Questo attualmente non può essere raggiunto, ma lo sviluppo di queste tecnologie può derivare dalla combinazione di nanoscienze, imaging, ingegneria, informatica e altri campi della scienza che emergono rapidamente.

 

Come funzionerà il progetto BRAIN dei NIH?

Data la portata ambiziosa di questa impresa pionieristica, è fondamentale che la pianificazione del progetto BRAIN dei NIH sia supportata da una vasta gamma di competenze ed esperienze. Pertanto, i NIH stanno costituendo un gruppo di lavoro ad alto livello del Comitato Consultivo del Direttore del NIH (ACD) per aiutare a definire questa nuova iniziativa. Questo gruppo di lavoro, co-presieduto dal Dr. Cornelia "Cori" Bargmann (The Rockefeller University) e dal Dr. William Newsome (Stanford University), è stato incaricato di articolare gli obiettivi scientifici dell'iniziativa BRAIN e sviluppare un piano scientifico pluriennale per il raggiungimento di questi obiettivi, compresi calendari, tappe, e stime dei costi.

Nell'ambito di questo processo di pianificazione, saranno chiesti consigli alla comunità scientifica, ai rappresentanti dei pazienti, e al pubblico. Il gruppo di lavoro sarà chiamato a produrre una relazione intermedia entro l'autunno 2013, che conterrà raccomandazioni specifiche sugli investimenti ad alta priorità per l'anno fiscale 2014. La relazione finale sarà consegnata al direttore dei NIH nel giugno 2014.

 

Come sarà finanziato il progetto BRAIN dei NIH?

In totale, i NIH intendono assegnare 40 milioni di dollari per l'anni fiscale (FY) 2014. Data la natura trasversale di questo progetto, il Blueprint for Neuroscience Research (un progetto che copre 14 Istituti e Centri NIH) sarà il principale contributore per l'implementazione nel FY14. Naturalmente, un obiettivo tanto audace richiederà idee dai migliori scienziati e ingegneri di molte discipline e settori diversi. Pertanto, i NIH stanno lavorando in stretta collaborazione con altre agenzie governative, tra cui la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) e la National Science Foundation (NSF). E' stato espresso un forte interesse anche da diverse fondazioni private, tra cui l'Howard Hughes Medical Institute, l'Istituto Allen for Brain Science, la Fondazione Kavli, e il Salk Institute for Biological Studies. Anche delle industrie private hanno espresso un alto livello di interesse per la partecipazione a questa iniziativa rivoluzionaria.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Fonte: National Institutes of Health.

Pubblicato in Science Daily il 2 Aprile 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.