Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La biblioteca della natura: fonte di farmaci per malattie gravi

L'ingrediente di un tè medicinale, estratto dalla corteccia di alberi dai guaritori tribali dell'isola di Samoa nel Sud Pacifico, e studiato da scienziati nel corso degli ultimi 25 anni, si sta dimostrando molto promettente per sviluppare farmaci per flagelli del nostro tempo, secondo uno scienziato.


Parlando nel corso del 246° Meeting Nazionale della American Chemical Society (ACS), Paul A. Wender, Ph.D., ha descritto i nuovi modi efficaci di produrre la prostratina, così come altri candidati per farmaci scoperti inizialmente in creature marine, che sembrano essere ancora più efficaci per l'AIDS, l'Alzheimer ed il cancro.


Nella sua presentazione, Wender si é focalizzato sugli approcci fondamentalmente nuovi per alcuni dei più gravi problemi di salute insoddisfatti del nostro tempo, che comprendono l'AIDS, la progressione dell'Alzheimer e il cancro resistente, la principale causa di fallimento della chemioterapia per la maggior parte dei tumori.


Wender guida un team scientifico della Stanford University, che ha sviluppato per primo un modo per produrre l'ingrediente del tè (prostratina) in grandi quantità, da ingredienti facilmente reperibili. Egli ha descritto come la sintesi iniziale ha spezzato una barriera importante per sondare gli effetti antivirali della prostratina. Fino ad allora, gli scienziati dovevano estrarre prostratina dalla corteccia dell'albero samoano Mamala, ottenendo solo quantità piccole e variabili.


Samoa è il luogo dove un altro scienziato, Paul Cox, nel 1987 ha sentito un guaritore nativo lodare il tè della corteccia del Mamala come un rimedio per l'epatite virale. Questo ha portato gli scienziati del National Cancer Institute ad analizzare la corteccia ed identificare la prostratina come un ingrediente chiave. La sintesi di Wender della prostratina ha aperto la porta alla ricerca sulla sostanza e ha permesso al team di cambiare l'architettura della prostratina.


"Ora abbiamo prodotto varianti sintetiche della prostratina, chiamate analoghi, che sono 100 volte più potenti rispetto al prodotto naturale", ha detto Wender. "Questa è una parte della base del nostro approccio per far avanzare i trattamenti potenzialmente trasformativi dell'AIDS, dell'Alzheimer e del cancro resistente. L'albero Mamala non ha cominciato a produrre prostratina milioni di anni fa per il trattamento di una malattia che è apparsa nel 20° secolo. Lo stesso vale anche per le altre sostanze che si trovano naturalmente nelle piante e negli animali, ma ora abbiamo gli strumenti per leggere la biblioteca della natura e usare le lezioni che apprendiamo per progettare, realizzare e studiare nuove molecole che soddisfano le esigenze mediche insoddisfatte."

"L'approccio "orientato alla funzione" cerca di identificare le parti utili di molecole e poi, sulla base di questa conoscenza, progettare molecole nuove e sintetizzabili più facilmente che funzionano meglio o lavorano in modi completamente nuovi. Si tratta di una strategia convalidata, che si può esemplificare meglio con la nascita dell'aviazione moderna dalla conoscenza del modo in cui volano gli uccelli".


Queste nuove versioni di prostratina si dimostrano promettenti nei test di laboratorio, sia impedendo all'HIV di infettare le cellule umane, sia risvegliando i virus HIV dormienti che si nascondono all'interno delle cellule umane latentemente infette. I serbatoi di cellule HIV latenti sono intoccabili dai farmaci antivirali odierni. I farmaci antivirali riducono i livelli di virus attivi nel sangue del paziente e mantengono i pazienti sani. Ma quando i pazienti smettono con il farmaco, l'HIV in letargo nei serbatoi si risveglia, rifornendo il virus attivo. La prostratina stana l'HIV fuori delle sue roccaforti cellulari in modo che i farmaci antivirali possono attaccare, e si spera sradicare, l'HIV dal corpo. In sostanza, se si vuole eliminare una pianta infestante, si deve liberarsi delle sue radici.


Il gruppo di Wender ha usato gli stessi approcci "orientati alla funzione" per progettare e sintetizzare gli analoghi della briostatina, una sostanza che si trova naturalmente in creature marine chiamate briozoi.


"La briostatina si é dimostrata molto promettente negli esperimenti di laboratorio come base per lo sviluppo di farmaci potenzialmente trasformativi del cancro, dell'Alzheimer e per eradicare l'HIV/AIDS"
, ha detto Wender. "Tuttavia, la sua disponibilità limitata dalle fonti naturali ha rallentato la ricerca, e come per la prostratina, non si è evoluta in natura per l'uso terapeutico moderno. Abbiamo superato le barriere sia di disponibilità che di prestazioni progettando analoghi più semplici e quindi sintetizzabili più facilmente della briostatina (oltre 100 finora). Quando sono stati testati in vari dosaggi per l'eradicazione HIV/AIDS, questi analoghi si sono dimostrati fino a 1.000 volte più potenti nello scovare l'HIV fuori dei suoi nascondigli, rispetto alla prostratina. Resta ancora molto da fare, ma siamo su una traiettoria promettente".


Il gruppo di Wender sta lavorando con i colleghi dell'Istituto Nazionale di Allergie e Malattie Infettive, del Centro UCLA per la ricerca sull'AIDS e del Collaboratory of AIDS Researchers for Eradication per condurre ulteriori studi sugli analoghi. L'AIDS Research Alliance, un'organizzazione di ricerca no-profit indipendente, sta avanzando la prostratina verso studi clinici.


Il team di ricerca é attualmente impegnato anche sulla briostatina e sugli analoghi da usare potenzialmente per rafforzare la memoria dei pazienti di Alzheimer. Il composto è noto per migliorare l'apprendimento e la memoria nei ratti di laboratorio. Esso sembra causare la formazione di nuove connessioni nel cervello che sono associate con l'apprendimento e la memoria. Wender ha notato che la briostatina ed i suoi analoghi possono avere benefici anche per le persone che hanno avuto un ictus o altre condizioni che alterano apprendimento e memoria.

 

 

 

 

 


Fonte: American Chemical Society (ACS).

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)