Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Frustante lentezza della ricerca sull'Alzheimer mentre i malati aumentano a dismisura

Alla vigilia del prossimo anno, milioni di nati in un periodo di alta natalità, iniziare ad arrivare al compimento del 65° anno di età, mentre la ricerca per combattere la malattia di Alzheimer non è riuscita a fare progressi significativi e le sperimentazioni di farmaci potrebbero non trovare un vincitore in tempi brevi.

"Come  ricercatori, ci sentiamo molto frustrati dagli ultimi 10 anni", ha detto Samuel Henderson, vice presidente della ricerca presso l'azienda di neuroscienze Accera con base a Broomfield. "Le attuali terapie non funzionano, e gli studi clinici non sembrano avere buone prospettive."

Henderson ha fatto eco alle conclusioni di altri ricercatori nazionali in una conferenza sulle notizie dalla Capitale nell'ambito del Mese Nazionale dell'Alzheimer. L'incontro con il governatore Bill Ritter è stato organizzato da importanti case farmaceutiche, ma gli scienziati dicono che i loro laboratori hanno poco da offrire finora nonostante anni di intensa focalizzazione sulla crescita del problema Alzheimer.

"C'è stato un sacco di delusione alla fine dello sviluppo di medicinali", ha detto il dottor Kerry Hildreth, medico geriatrico e ricercatore dell'Ospedale dell'Università del Colorado, nella conferenza stampa. "Non c'è davvero niente all'orizzonte in questo momento che sembri molto promettente."

Approfondire questo pessimismo significa  rivedere i numeri coinvolti:

• Le persone con Alzheimer in Colorado sono 72.000, quasi abbastanza da riempire l'Invesco Field a Mile High, come ha sottolineato Ritter. La Alzheimer's Association prevede che entro il 2025 questo numero raggiungerà 110.000 con l'aumento dei baby boomers del Colorado.

• Il costo annuale di trattamento e cura di un paziente con Alzheimer è in media di circa $ 33.000 (ndr: 25.300 Euro).

• I costi potenziali dell'Alzheimer  sono uno dei grandi responsabili dei futuri aumenti dei costi dell'assistenza sanitaria, con la cura della malattia che costa già 172 miliardi dollari (ndr: 132 miliardi di Euro) a livello nazionale. Che saliranno a 1.080 miliardi dollari entro il 2050, in mancanza di un grande progresso della ricerca. Un trattamento di svolta per ritardare l'insorgenza del morbo di Alzheimer di cinque anni farebbe risparmiare 447 miliardi dollari l'anno.

Ritter e altri hanno detto che questi numeri scoraggianti chiedono a gran voce un impegno nuovo per ulteriori ricerche. Hanno detto che il Colorado è già diventato un importante centro di studi bio-farmaceutico sul morbo di Alzheimer, con nove farmaci in fase di sviluppo da aziende con una presenza significativa nello stato.

Alzheimer prende un tributo emotivo e fisico enorme  alle famiglie, ha detto Ritter, ma ha anche un notevole impatto sui bilanci di assistenza sanitari statali e federali. Ha paragonato l'aumento imminente nel Colorado degli over-65 residenti a "la proverbiale palla da tennis che passa attraverso il serpente".

Nel mese di giugno, primarie case farmaceutiche rallentate dai fallimenti clinici di farmaci per i trattamenti dell'Alzheimer, hanno raccolti i dati da 4.000 pazienti in 11 grandi esperimenti, secondo la Coalition Against Major Diseases. Speravano che i ricercatori all'interno e all'esterno del gruppo di società avrebbero potuto attingere ai dati per cercare nuove strade.

L'Alzheimer attacca le funzioni cerebrali e alla fine lascia molti pazienti incapaci di prendersi cura di se stessi, o di ricordare alcunchè della loro vita. Anche se i ricercatori lo hanno identificato più di 100 anni fa, cure e trattamenti si sono dimostrati finora impossibile, in parte anche perché il cervello è così difficile da studiare, ha detto Hildreth.

La  sfida è definire i livelli di demenza in popolazioni diverse, ha detto. E un'altra è individuare le funzioni del cervello, a differenza di altri organi più sepcifici.

I ricercatori credono attualmente più promettenti gli studi che cercano un "intervento", piuttosto che il trattamento farmacologico. Stanno anche lavorando su come trovare i "marcatori" biologici della malattia che possano avvertire le persone prima dello sviluppo dei sintomi.

Alcuni primi studi, per esempio, indicano che le persone che fanno esercizio fisico più a lungo, mostrano un numero minore di casi di Alzheimer.  Se gli studi ne dimostrano la veridicità, e i ricercatori troveranno le connessioni, si potrebbero progettare cambiamenti comportamentali o nella dieta tali da scongiurare o ritardare la malattia.


Studi in cerca di soggetti

I ricercatori sull'Alzheimer hanno bisogno di soggetti per trovare trattamenti efficaci. "Niente di tutto ciò può essere fatto senza persone disposte a partecipare agli studi," ha detto il Dott. Kerry Hildreth. La Alzheimer's Association sponsorizza un programma che aiuta le persone con Alzheimer o altra demenza a trovare studi a cui partecipare.

 

The Denver Post, 16 novembre 2010

Notizie da non perdere

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.