Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


5 modi per facilitare il sonno nell'Alzheimer

Considerando la prevalenza dell'Alzheimer, è fondamentale dare la giusta attenzione ai sintomi e alle battute d'arresto previste. Uno degli inconvenienti più frequenti che affrontano i malati di Alzheimer è l'insonnia. E' comune che le persone con demenza o Alzheimer siano irrequiete durante la notte e si sentono letargiche durante il giorno.


I ricercatori della Johns Hopkins University hanno scoperto che la carenza di sonno è legata ad un aumento di amiloide-beta, una proteina tossica che forma le placche nel cervello dei malati di Alzheimer. Il sonno è importante per qualsiasi fascia di età, quindi è una buona idea imparare a favorire un sonno profondo e ristoratore.

  1. Prendersi il tempo per l'attività fisica: Per quanto riguarda l'Alzheimer, l'attività fisica è utile per diverse ragioni. L'esercizio fisico aiuta a combattere la depressione, che può portare a insonnia; stimola anche il movimento neuromuscolare, una cosa particolarmente preziosa. Le persone che soffrono di Alzheimer hanno bisogno di esercizio fisico e mentale, e sono incoraggiate a pianificare tutte queste attività a inizio giornata. All'avvicinarsi del tempo di coricarsi, i caregiver dovrebbero aiutare il paziente a rilassarsi, diminuendone il livello di attività. Troppa attività durante la notte può lasciarlo troppo eccitato per avere una buona notte di sonno.


  2. Creare un programma di farmaci: I pazienti di Alzheimer passano un momento molto difficile quando, appena dopo essersi addormentati, sono svegliati per qualsiasi motivo. Se vivono in una struttura, infermieri o medici dovrebbero coordinarsi tra loro al fine di progettare un programma che favorisce il sonno del paziente. Se stai somministrando farmaci ad una persona cara, sii consapevole degli effetti collaterali. Alcuni farmaci possono lasciare un effetto stimolante, rendendo più difficile il sonno, se presi di notte. Alcuni caregiver, inconsapevolmente, danno sonniferi per contrastare gli effetti collaterali dei farmaci. Questa non è una buona idea per diverse ragioni: ipnotici o sedativi di solito aggravano la confusione del paziente e possono aumentare il rischio di cadere perché una parte di loro sono sonnambuli.


  3. Attenersi ad una routine: Le routine sono importanti per le persone affette da Alzheimer. E' fondamentale per loro associare determinate attività a un momento specifico della giornata. Dal bere latte caldo al lavarsi i denti, tutto ciò che si può fare per segnalare che è il momento per andare a letto è estremamente utile. Compresa la limitazione dei sonnellini diurni. Anche se i malati di Alzheimer bramano il sonno durante il giorno, è indispensabile che il caregiver sappia moderare i pisolini diurni dei loro pazienti. Invece di lasciare che qualcuno dorma sul suo letto durante il giorno, perché non metterlo in una poltrona reclinabile? Dormire su un letto produce un sonno più profondo del sonnecchiare su un divano, portando ad una mancanza di stanchezza notturna. E' possibile fare dei sonnellini pomeridiani la parte positiva di una routine, impostando orari specifici quando lasciarlo pisolare e quando deve essere svegliato.


  4. Creare un ambiente rilassante: Una persona con Alzheimer dovrebbe avere un sonno ininterrotto. Questo può essere possibile solo se non ci sono distrazioni. Per esempio, c'è un condizionatore d'aria che sta facendo rumore? La posizione della stanza dove si trova la persona è vicino a una zona dove ci sono attività durante la notte? Tutto ciò che provoca rumore deve essere rimosso per creare un ambiente rilassante.


  5. Gestire la luce artificiale: Il design della stanza di un malato di Alzheimer dovrebbe essere esente da qualsiasi tipo di luce durante la notte. In alcune strutture di cura della memoria, il colore della stanza è aggiustato in modo da ridurre la stimolazione cerebrale prima di coricarsi. Prima di andare a letto, non ci dovrebbe essere la televisione. Inoltre, assicurarsi di usare luci rosse soffuse come luci notturne, perché sono le meno dirompenti. L'effetto della luce continua pure nelle ore del mattino. Svegliarsi con una luce adeguata permette al corpo di ri-regolare il suo orologio circadiano, rendendo più facile alzarsi dal letto e rimanere svegli per il resto delle ore di luce.


Grazie agli sforzi di operatori sanitari, familiari e caregiver, è possibile per i malati di Alzheimer sperimentare una buona notte di sonno. Anche se l'Alzheimer non ha una cura, è comunque importante ridurre al minimo gli effetti negativi. Aiutare qualcuno ad avere una quantità sufficiente di sonno è un passo importante verso il miglioramento della cura del paziente anziano con Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Max Gottlieb in Huffington Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)