Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Svolta diagnostica promette diagnosi precoce dell'Alzheimer

Ricercatori Canadesi hanno compiuto il primo passo verso una svolta importante nella diagnosi precoce della malattia di Alzheimer.

La Amorfix Life Sciences Ltd. di Mississauga, Ontario, ha annunciato di aver sviluppato un nuovo test diagnostico che è in grado di misurare i frammenti raggruppati di proteina chiamata beta amiloide aggregata, nel liquido cerebrospinale umano che indicano la presenza dell'Alzheimer e faciliterà la diagnosi precisa della malattia.

Attualmente, l'unica diagnosi definitiva per l'Alzheimer è un esame post-mortem del tessuto cerebrale per identificare la presenza delle proteine che portano alla formazione di placche in giro per i neuroni nel cervello, ritenuti causa dei sintomi della malattia. Il test Amorfix è condotto sul fluido cerebro-spinale dei pazienti viventi, rappresentando un significativo passo avanti nella diagnosi precoce ed il successivo trattamento della malattia.

"La nostra speranza è quella di essere un giorno in grado di utilizzare questo test su pazienti che mostrano i primi segni di demenza, al fine di prevedere quali pazienti possono o meno evolvere rapidamente nella malattia", ha dichiarato il Dr. Robert Gundel, presidente e amminstratore delegato di Amorfix, rilevando che la diagnosi precoce di una malattia in genere produce un risultato migliore. "Essere in grado di determinare con precisione chi ha la malattia, agevolerà anche nuove ricerche nel settore e permetterà di migliorare notevolmente la qualità degli studi clinici per nuovi trattamenti in sviluppo".

I risultati preliminari suggeriscono che il test biochimico appena sviluppato è in grado di rilevare la presenza degli aggregati di beta amiloide nel liquido cerebrospinale che viene raccolto nell'ambito delle indagini per i pazienti di Alzheimer. Il passo successivo è quello di ottimizzare il test per la commercializzazione, confrontando centinaia di campioni di liquido spinale di pazienti malat con quelli di individui di pari età senza la malattia.

La prima applicazione del test sarà nel settore della ricerca, dove potrebbe essere utilizzato per individuare in modo più efficace i pazienti che partecipano a sperimentazioni cliniche. L'attuale metodologia di test per l'Alzheimer include test cognitivi di memoria che possono avere fino a un 30/35 per cento di falsi risultati positivi, afferma Gundel. "Ciò significa che i medici stanno potenzialmente arruolando un numero significativo di soggetti nei loro studi che in realtà non hanno la malattia che si sta cercando di trattare e che rende molto difficile determinare quanto bene sta funzionando il tuo farmaco", ha detto. "Un test diagnostico accurato come quello che stiamo sviluppando può notevolmente facilitare gli sforzi di ricerca e sviluppo e, auspicabilmente, ottenere nuovi trattamenti sul mercato prima ad un costo inferiore."

La malattia di Alzheimer interessa attualmente oltre cinque milioni di persone in tutto il Nord America e il numero è destinato a crescere con l'invecchiamento dei baby boomers. La svolta di Amorfix rappresenta una tappa importante nel favorire la diagnosi precoce ed il successivo trattamento della malattia. La società sta anche lavorando a un progetto per adattare lo stesso test biochimico alla misurazione della stessa sostanza nel sangue di un paziente.

"Questo è il Santo Graal", ha detto Gundel. "Perché allora sarebbe un semplice esame del sangue che rivoluzionerebbe totalmente il modo in cui viene diagnosticata e trattata la malattia. Siamo già in grado di misurare gli aggregati di amiloide beta nel plasma di un certo numero di modelli animali utilizzati per la ricerca della malattia preclinica di Alzheimer; il che aiuta a spianare la strada allo sviluppo di un test per l'uomo."

 


Fonte: Amorfix Life Sciences Ltd.

 

Pubblicato su Medical News Today [diritti riservati] il 27 gennaio 2011

Notizie da non perdere

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.