Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


È stato un anno brutale nella ricerca di Alzheimer: dove guardano ora i ricercatori?

Per gli ultimi 14 anni la ricerca di un trattamento per l'Alzheimer non ha avuto successo. L'ultimo fallimento è avvenuto in settembre, quando l'Axovant ha dichiarato che il suo farmaco intepirdina non ha superato l'ultima fase di sperimentazione.


Per l'Alzheimer ci sono solo quattro farmaci che sono stati approvati per curare [solo] i sintomi della malattia e la più recente approvazione è avvenuta nel 2003. Il 2017 in particolare è stato un anno difficile per i fallimenti di Alzheimer. Solo nel mese di febbraio, la Lundbeck ha interrotto due delle sue prove, la Merck ha interrotto uno dei suoi studi, e anche l'Accera ha fallito l'esperimento di ultima fase. I risultati degli esperimenti dell'Axovant sono gli ultimi risultati importanti ad essere pubblicati nel 2017, i prossimi saranno nel 2018 e un'ondata è attesa nel 2019.

 

Iniziare prima

La ricerca ha determinato che i depositi di amiloide-beta nel cervello, caratteristici della malattia, possono cominciare ad accumularsi anni - anche decenni - prima che una persona mostri i sintomi. I ricercatori pensano che quando si cominciamo a vedere i sintomi della demenza potrebbe già essere troppo tardi per fare qualcosa.


Quindi, i ricercatori stanno mettendo tutte le loro speranze nell'impedire una qualsiasi progressione all'inizio. C'è uno sforzo di ricerca in corso in Colombia che sta testando un farmaco connesso all'amiloide in una famiglia allargata con una rara mutazione genetica che porta all'Alzheimer. Lo studio è su persone considerate ancora cognitivamente sane, così che, se il farmaco fosse in grado di prevenire il declino cognitivo, potrebbe essere una svolta.

 

Cosa abbiamo davanti

Secondo PhRMA, ci sono più di una dozzina di trattamenti sperimentali che sono ancora in fase 3, l'ultima fase degli studi clinici, prima che le aziende presentino i loro dati alla FDA. Ecco alcuni di quelli da tenere d'occhio nel prossimo anno o due:

  • VTV Therapeutics, una piccola società della Carolina del Nord, ha un farmaco di Alzheimer negli studi di fase finale chiamato azeliragon che inibisce il recettore RAGE, aiutando idealmente le persone con Alzheimer lieve a ritardare il declino cognitivo. Il suo esperimento di fase 3 dovrebbe completarsi all'inizio del 2018. La società ha ottenuto risultati incoraggianti nella fase 2, che sta elaborando da circa 17 anni. Anche così, non c'è alcuna garanzia che avrà successo. "Stiamo facendo un esperimento solido e rigoroso", ha detto il dottor Larry Altstiel, direttore medico della VTV.
  • L'aducamumab di Biogen, un inibitore BACE, sta seguendo l'ipotesi amiloide, o l'idea che il puntare i depositi di amiloide-beta nel cervello per eliminarli è il modo per curare la malattia. Si prevede che abbiano risultati nel 2019 o all'inizio del 2020.
  • Lanabecestat, l'inibitore BACE di AstraZeneca avrà i risultati nel 2019. Come Biogen, sta seguendo l'ipotesi amiloide.
  • Il solanezumab di Eli Lily ha fallito l'esperimento di fase 3 nei pazienti con demenza lieve in novembre 2016, ma ha piani per continuare a provare il farmaco negli stadi pre-clinici della malattia per vedere se funziona come prevenzione. Anche il solanezumab segue l'ipotesi amiloide. Mentre tre test sono stati interrotti, il quarto con questa impostazione preventiva dovrebbe avere risultati nel 2022.
  • In febbraio, Il produttore farmaceutico Merck ha interrotto il suo esperimento di fase avanzata del verubecestat per pazienti con Alzheimer da lieve a moderato, dopo che una commissione ha scoperto che "non c'è praticamente alcuna possibilità di trovare un effetto clinico positivo". La speranza era che il farmaco - un inibitore BACE - potesse arrestare la progressione della malattia. La Merck ha detto che sta ancora lavorando ad un altro esperimento di fase finale per il farmaco, per curare le persone con stadi ancora più precoci della malattia e questi risultati sono attesi nel 2019.
  • La Genentech ha due farmaci di Alzheimer in sviluppo in ultima fase, nonostante abbia subito sconfitte. In febbraio, la Genentech e il suo partner AC Immune hanno lanciato un trial di fase 3 per il crenezumab, un altro farmaco che punta i depositi amiloidi nel cervello. Si prevede che ci saranno dati nel 2020. L'altro è il gantenerumab, che punta anch'esso l'amiloide, ma che ha fallito in precedenti test. La speranza è che, aumentando la dose, possa funzionare. La Genentech ha avviato una nuova fase 3 per il gantenerumab nel 2017.

 

 

 


Fonte: Lydia Ramsey in Business Insider (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)