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Eutanasia: giudice olandese espande la legge ai casi di demenza

I medici nei Paesi Bassi non possono più essere perseguiti per effettuare l'eutanasia su pazienti di demenza che avevano dato in precedenza il consenso scritto. Prima di questa sentenza, i pazienti dovevano confermare la loro richiesta, ma Martedì la Corte Suprema olandese ha stabilito che non è più necessario.


La decisione arriva dopo che una dottoressa è stata portata in giudizio per aver eseguito un suicidio assistito su una paziente con Alzheimer, che in precedenza aveva chiesto quella procedura in una dichiarazione. Il pubblico ministero ha detto che il medico non ha consultato adeguatamente la 74-enne (di cui non è stato specificato il nome). Ma la famiglia ha supportato la decisione del medico, che è stato assolto da ogni accusa lo scorso anno.


Si tratta di una decisione storica nei Paesi Bassi, che è diventato il primo paese al mondo a legalizzare l'eutanasia nel 2002, sia pure a condizioni rigorose. Queste prevedono che i pazienti stiano sopportando "sofferenze insopportabili e senza fine", e che almeno due medici concordino con la procedura.


Se queste condizioni sono soddisfatte, i medici "possono attuare una richiesta scritta in anticipo per l'eutanasia nelle persone con demenza avanzata", ha stabilito il giudice lo scorso Martedì. I pazienti devono inoltre aver fatto questa richiesta prima che la loro demenza fosse così avanzata da non potere "più esprimere la propria volontà".


La decisione nasce da un caso giudiziario che coinvolge una dottoressa di 64 anni, che ha attuato il suicidio assistito nel 2016.


Dopo la diagnosi di Alzheimer avuta 4 anni prima di morire, la paziente senza nome ha redatto una dichiarazione dicendo che voleva l'eutanasia prima di entrare in una casa di cura, ma aggiungendo che decideva "mentre sono ancora nelle mie facoltà e quando penso che il tempo sia giusto".


Prima di occuparsi di lei, un medico ha deciso che il suicidio assistito doveva essere somministrato in base alla sua dichiarazione precedente. Ciò è stato confermato indipendentemente da due medici distinti.


Quando è venuto il giorno di porre fine alla vita della donna, è stato messo un sedativo nel suo caffè e ha perso conoscenza. Ma la donna si è poi svegliata e ha dovuto essere tenuta ferma da sua figlia e dal marito, mentre veniva completato il procedimento.

 

 

 


Fonte: BBC (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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