Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Migliorare l'assistenza a lungo termine per supportare la crescita della demenza

Con milioni di americani che lottano per aiutare i propri cari con la demenza, i responsabili politici dovrebbero prendere in considerazione altri modi per migliorare i servizi a lungo termine e supportare il numero di persone con questa condizione debilitante ed i loro caregiver; questo dice un nuovo studio della RAND Corporation, suggerendo i possibili modi per farlo.


A differenza di altri piani o rapporti nazionali già esistenti, che si concentrano sull'assistenza a lungo termine o sulla demenza, lo studio della RAND esamina dove si intersecano queste preoccupazioni, delineando un progetto nazionale che potrebbe rafforzare il caregiving per la demenza.


Una ricerca precedente della RAND stimava che circa il 15 per cento degli americani over-70 soffrono di demenza, una condizione che include l'Alzheimer. Il numero di anziani con Alzheimer è destinato a triplicarsi entro il 2050, affliggendo ben 14 milioni di persone negli Stati Uniti.


I costi annuali di assistenza alla demenza stimati dai ricercatori della RAND, ora compresi tra 159 e 215 miliardi di dollari, potrebbero più che raddoppiare entro il 2040 se il tasso di prevalenza specifico per età della malattia rimarrà costante mentre la popolazione della nazione invecchia. Politici statunitensi hanno reso una priorità i finanziamenti per le risposte cliniche alla demenza.


"Uno studio recente della RAND ha rilevato che la maggior parte dei costi-oneri degli americani per la demenza è dovuta all'assistenza a lungo termine", ha detto Regina A. Shih, autrice principale dello studio e scienziato senior del comportamento alla RAND, un organismo di ricerca senza scopo di lucro. "Con il raggiungimento dell'età di alto rischio di demenza dei baby boomer, la nazione deve affrontare l'urgenza di cercare dei modi per migliorare i servizi a lungo termine e supportare in modo specifico questa condizione. Questo problema è fondamentale per le famiglie e le persone care che forniscono la maggior parte dell'assistenza alla demenza".


Lo studio elenca 25 opzioni politiche ad alto impatto che dovrebbero essere adottate immediatamente. Le raccomandazioni sono organizzate intorno a cinque obiettivi:

  • Sensibilizzare l'opinione pubblica sulla demenza, per ridurre lo stigma e promuovere la diagnosi precoce.
  • Migliorare l'accesso e l'utilizzo dei servizi a lungo termine e i supporti per le persone con demenza.
  • Promuovere un'assistenza di qualità che si concentri sulla soddisfazione delle esigenze dei singoli e dei caregiver familiari.
  • Fornire un supporto migliore ai familiari che si occupano di persone affette da demenza.
  • Ridurre l'onere finanziario che grava sulle persone e sulle famiglie che devono pagare i servizi a lungo termine e il supporto alle persone con demenza.


I ricercatori della RAND dicono che il raggiungimento degli obiettivi richiede uno sforzo in più settori e da tutte le numerose parti interessate, compresi i gruppi che forniscono assistenza o acquistano assistenza, così come i ricercatori e i responsabili politici.


Possono essere necessarie nuove leggi o modifiche ai regolamenti esistenti per autorizzare alcune politiche, come ad esempio un progetto di ampliamento della casa e dei servizi a domicilio. Altri ostacoli possono essere quelli operativi, come le difficoltà logistiche per collegare insieme l'assicurazione per l'assistenza a lungo termine e l'assicurazione sanitaria. In alcuni casi le barriere possono essere politiche, come ad esempio l'opposizione prevista da alcuni gruppi ad un sistema di assicurazione a singolo-pagatore per l'assistenza a lungo termine.

Può essere rilevante perché:

Cambiando solo alcuni termini e situazioni di dettaglio, l'analisi della RAND può essere valida anche per l'Italia. 


"Non c'è un unico percorso che sia il migliore per fornire una migliore assistenza alle persone con demenza e per migliorare il supporto ai loro caregiver", ha dichiarato la Shih. "Ma ciò che è chiaramente necessario è una azione maggiore e più veloce intorno ad una serie di raccomandazioni per rispondere a questo problema grande e crescente".


I ricercatori della RAND hanno scoperto che uno dei primi passi per aiutare le persone a pianificare le esigenze di assistenza a lungo termine è aumentare il rilevamento e la diagnosi della demenza attraverso una migliore sensibilizzazione del pubblico e un uso più ampio degli strumenti di valutazione cognitivi da parte dei fornitori.


I ricercatori hanno inoltre evidenziato l'importanza di promuovere un'assistenza a lungo termine di alta qualità, centrando l'attenzione sugli individui e i caregiver familiari. Questo può essere fatto individuandoli congiuntamente durante l'assistenza, e migliorandone il coordinamento in contesti diversi, compresi gli ospedali, i reparti di pronto soccorso, le case di cura, l'assistenza domiciliare e l'hospice.


Sono in particolare gli americani della classe media a lottare contro gli alti costi dell'assistenza a lungo termine della demenza, perché non possono permettersi polizze di assicurazione per l'assistenza a lungo termine e spesso non beneficiano dell'aiuto del governo con Medicaid, dicono i ricercatori della RAND.  C'è il grande bisogno di alleviare la pressione finanziaria dell'assistenza alla demenza, in quanto né il governo federale né il settore assicurativo privato hanno sviluppato una copertura finanziariamente sostenibile e accessibile per l'assistenza a lungo termine.


Lo studio rileva che, con il calo di caregiver familiari disponibili per assistere i baby boomer che invecchiano a causa della contrazione dei nuclei familiari, ci dovrebbero essere delle opzioni politiche ad alto impatto per sostenere meglio quelli che sono pagati per fornire assistenza alla demenza. Ciò include ulteriori informazioni specifiche e formazione sulla demenza, nonché maggiori incentivi finanziari per specializzarsi nel campo della geriatria.

 

*******
Lo studio "Improving Dementia Long-Term Care: A Policy Blueprint" è visibile sul sito della RAND. Hanno collaborato Thomas W. Concannon, Jodi L. Liu e Esther M. Friedman. Il supporto per lo studio è stato fornito dal programma «Investment in People and Ideas» della RAND, che combina contributi filantropici provenienti da individui, fondazioni e imprese private con i guadagni provenienti dalla dotazione propria e dalle operazioni della RAND per sostenere la ricerca su questioni che vanno oltre l'ambito della sponsorizzazione tradizionale.

 

 

 

 

 


Fonte: RAND Corporation via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Regina A. Shih, Thomas W. Concannon, Jodi L. Liu, Esther Friedman. Improving Dementia Long-Term Care: A Policy Blueprint, Rand, 2014

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)