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Attenzione a Prevagen: grandi slogan, risultati zero

Attenzione a Prevagen: grandi slogan, risultati zeroGuardando World News Tonight su ABC questa settimana, ho visto l'annuncio eclatante di una pillola che sostiene di migliorare la memoria e la cognizione. L'annuncio mostra diversi adulti, tutti molto felici, presumibilmente perché non hanno dimenticato dove hanno lasciato le chiavi.


Assomiglia in apparenza a molta pubblicità di farmaci che si vede sui telegiornali della sera negli Stati Uniti in questi giorni.


L'annuncio descrive un prodotto chiamato Prevagen, che viene venduto come integratore, non come farmaco. Questa è una distinzione fondamentale: gli integratori sono quasi del tutto non regolamentati, a differenza dei farmaci veri e propri. Alla FDA non è permesso di regolare gli integratori e le loro dichiarazioni, grazie al Congresso e alla legge DSHEA del 1994.


Ero curioso di capire come può essere questa pillola per la memoria. L'annuncio del Prevagen, il sito web e la confezione hanno molti slogan forti, in termini scientifici. L'affermazione più grossa è che il "Prevagen migliora la memoria*", una cosa che praticamente tutti vorrebbero.


Il sito ha anche l'affermazione più specifica che il "Prevagen può migliorare la memoria entro 90 giorni*". La confezione aggiunge che il Prevagen "supporta funzioni sane del cervello*, [una] mente più acuta*, e un pensiero più chiaro*".


Come possono fare queste affermazioni se non sono vere? Semplice: ogni affermazione è seguita da un piccolo asterisco (*). Se si scorre fino alla parte inferiore della pagina web di Prevagen, si trova il significato: "*Queste dichiarazioni non sono state valutate dalla Food and Drug Administration. Questo prodotto non è destinato a diagnosticare, trattare, curare o prevenire alcuna malattia".


Dietro questa clausola liberatoria i produttori dell'integratore nascondono tutti i tipi di pretese non supportate. Così Quincy Biosciences (il produttore di Prevagen) può affermare che il "Prevagen migliora significativamente l'apprendimento", aggiunge l'asterisco, e voilà! la FDA non li può toccare, purché non dichiarino di curare una malattia specifica. E, tra l'altro, essi sostengono anche che "il Prevagen migliora la qualità del sonno*". C'è ancora una volta l'asterisco.


Allora, cos'è il Prevagen? Si tratta di una pillola che contiene la proteina apoaequorin, che si trova in una specie di meduse che si illuminano al buio. Queste meduse producono due proteine, l'apoaequorin e la proteina verde flurorescente (GFP), che le aiutano ad essere fluorescenti. Si tratta di un sistema biologico incredibile, e i tre scienziati che hanno scoperto e sviluppato la chimica della GFP hanno avuto il Premio Nobel 2008 per la chimica.


Forse ti starai chiedendo: come può l'apoaequorin essere venduta come integratore alimentare? Dopo tutto, non la mangiamo, e un integratore non dovrebbe essere correlato a qualcosa che normalmente mangiamo? Suona più come un farmaco. La FDA è d'accordo con me, ci arrivo tra poco.


Nonostante le dichiarazioni di Quincy Bioscience, non vedo alcun motivo per cui questa proteina avrebbe un qualsiasi effetto sul funzionamento del cervello. Innanzitutto, non è nemmeno una proteina umana, quindi è improbabile che funzioni nell'uomo. In secondo luogo, anche se funzionasse negli esseri umani, mangiarla non la farà arrivare al nostro cervello, perché sarebbe quasi certamente scomposta nello stomaco. E in terzo luogo, la connessione tra questa proteina e la memoria è complessa, per cui semplicemente prenderne di più non determina l'automatico miglioramento della memoria.


Inoltre il Prevagen non è economico. Se lo ordini direttamente dalla società, la fornitura di pillole di un mese ti costerà 66$ con la spedizione [in USA]. C'è anche una versione "extra forte", anche se non riesco a vedere come il doppio di una pillola inefficace possa essere due volte più efficace. D'altra parte, due volte zero è uguale a zero.


Ho scritto al presidente di Quincy Bioscience, Mark Underwood, chiedendo se la sua azienda sostiene che il Prevagen dà un qualsiasi beneficio alle persone affette da demenza o Alzheimer. Lui non ha risposto a questa domanda, ma ha scritto "la nostra base scientifica delle affermazioni che facciamo, relative al Prevagen, hanno un fondo abbastanza solido". E' stato attento, però, a qualificare prima ciò, scrivendo che "il Prevagen ha lo scopo di aiutare le persone con lievi problemi di memoria legati all'invecchiamento. Il Prevagen non è un farmaco, e non è approvato dalla FDA per il trattamento di una malattia neurodegenerativa (Alzheimer, Parkinson, ecc.). Non vogliamo confondere la lieve perdita di memoria legate all'invecchiamento con l'Alzheimer o la demenza nella nostra pubblicità".


Ho anche chiesto a Underwood se poteva fornire studi peer-reviewed [a controllo dei pari] a supporto delle affermazioni della sua azienda. Mi ha mandato diversi studi, ma nessuno di loro è peer-reviewed: ci sono studi inediti sponsorizzati da aziende, e un «abstract» pubblicato nel 2011, nel Journal of Alzheimer's and Dementia. Gli «abstracts» [=sunti], però, non sono peer-reviewed: sono brevi riassunti presentati in genere in forma orale in occasione di conferenze, e talvolta pubblicati (come questo) negli speciali delle riviste. Questo abstract sembra essere la base dello slogan sul sito di Prevagen secondo il quale "il Prevagen è stato testato in un grande studio controllato con placebo, in doppio cieco, usando computer per valutare le prestazioni del cervello. 218 adulti di oltre 40 anni hanno partecipato allo studio di tre mesi. Il Prevagen ha migliorato significativamente l'apprendimento e richiamo delle parole*". (Nota di nuovo l'asterisco)


Le affermazioni sul Prevagen dovrebbero essere facili da testare. Se il Prevagen migliorasse realmente la memoria, allora degli ampi studi controllati e randomizzati su umani sarebbero relativamente poco costosi e mi sarei aspettato di averne visto diversi pubblicati dal 2011. Ma poichè il Prevagen viene commercializzato come integratore, la Quincy Bioscience non deve dimostrare niente. Devono solo stare attenti a non passare il limite nella loro pubblicità.


Ho chiesto a Ted Dawson, professore di Malattie Neurodegenerative alla Johns Hopkins School of Medicine, che cosa pensasse delle affermazioni sul Prevagen. "E' difficile valutare il Prevagen, perchè per quanto ne so non c'è alcuna pubblicazione peer-reviewed sul suo uso nella memoria e nella cognizione", ha detto Dawson. "Lo studio citato sul sito web della società è piccolo e breve, sollevando preoccupazioni circa la validità delle rivendicazioni".


Il Dr. Mark Sager, uno scienziato del Wisconsin Alzheimer’s Institute e professore dell'Università del Wisconsin, ha detto che non raccomanda il Prevagen "prima di tutto perché non ci sono prove che faccia bene". Egli raccomanda invece l'adozione di una dieta mediterranea, che ha qualche evidenza scientifica a sostegno.


Non sono la prima persona a sollevare domande sul Prevagen. Nel 2012 è stata depositata una class action contro di loro in California, in cui i ricorrenti sostenevano che il Prevagen non funziona e che la campagna pubblicitaria era falsa e fuorviante. All'inizio di quest'anno, un'altra azione legale collettiva contro la Quincy Bioscience ha sostenuto che l'ingrediente attivo di Prevagen (l'apoaequorin) "è completamente distrutto dal sistema digestivo". E nel 2012, la FDA ha inviato alla Quincy Bioscience una lettera di avvertimento, sottolineando che la società stava commercializzando il Prevagen come farmaco, invece di integratore.


La FDA ha dichiarato che: "L'apoaequorin non è una vitamina, minerale, aminoacido, erba o altro botanico, o una sostanza alimentare che può essere usata dall'uomo per integrare la dieta ... né è una combinazione di ingredienti alimentari. Pertanto, l'apoaequorin prodotto sinteticamente usato nei vostri prodotti Prevagen non è un ingrediente alimentare, come definito nella sezione 201 (ff)(1), della legge .... Di conseguenza, i vostri prodotti Prevagen non potevano essere commercializzati come integratori alimentari, anche se erano destinati solo ad influenzare la struttura o funzione del corpo e non usati per curare, attenuare, trattare o prevenire delle malattie".


In qualche modo, però, la Quincy continua a vendere il Prevagen come integratore. Il loro sito web dice che è l'integratore sanitario del cervello primo per vendite negli Stati Uniti oggi. L'attrazione del Prevagen sui consumatori è molto antica: in fondo, vogliono che tu pensi che se una proteina è usata nel tuo cervello, allora mangiare quella proteina lo renderà sano (anche se l'apoaequorin non è una proteina umana). Con questo argomento, potrei mettere in una confezione centinaia di proteine diverse (forse migliaia, il cervello è un organo complesso) e venderle come "cibo per la mente".


Tale principio semplicistico è stato usato per secoli nella medicina popolare: è il motivo per cui alcune persone pensano che mangiare le parti del corpo di orsi e tigri li renderà più virili. Ma mangiare organi di tigre non ti rende più simile a una tigre. E' una forma di pensiero magico, e semplicemente non c'è nessuna scienza a sostenerlo. In breve, è sbagliato.


La salute umana non è così semplice. Non acquisisci le proprietà del cibo che mangi. Mangiare pollo non ti farà volare, e mangiare il tonno non ti renderà un nuotatore veloce. Mangiare proteine di medusa (l'ingrediente principale del Prevagen) non migliorerà la tua memoria, né ti farà emettere luce fluorescente verde.


Non c'è cibo per la mente magico, nè integratore, che ti renderà più intelligente. Ma diventerai un pochino più ricco non spendendo i tuoi soldi su integratori inefficaci.

 

 

 


Fonte: Steven Salzberg in Forbes.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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