Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La demenza contribuisce all'aumento dei premi assicurativi sanitari in Australia

I premi delle assicurazioni sanitarie private che continuano a superare l'inflazione ci dicono due cose: i trattamenti continuano ad aumentare in termini di costo; stiamo usando di più questi trattamenti con l'invecchiamento della popolazione. I critici delle assicurazioni sanitarie private, come me, tendono a trascurare l'impatto di quest'ultimo.


Da nessuna parte l'impatto dell'invecchiamento è più ovvio che dove la demenza è elevata allo stato di prima causa di morte per le donne, come in Australia. Nell'insieme è la seconda, grazie alla predilezione maschile per le malattie cardiache, ma sta cambiando velocemente. Sulle tendenze registrate dall'Ufficio Statistico Australiano, gli uomini si uniranno abbastanza presto alle donne.


L'aumento della demenza come nostro primo killer è in sé testimonianza del successo (e dei costi) del nostro sistema sanitario nel prolungare la vita, ma dobbiamo sempre morire di qualcosa, e più viviamo, più è probabile che quel "qualcosa" sia la demenza.


E questo è costoso. L'età mediana di morte per demenza, incluso l'Alzheimer, è stata di 88,8 anni nel 2016. L'età mediana per le malattie cardiache ischemiche è di 85,1.


La nostra capacità di restare in vita abbastanza a lungo da avere la demenza e poi continuare a mantenerci vivi significa che c'è sempre più bisogno di assistenza, per anni prima della morte. Alzheimer's Australia stima che le persone con demenza costino alla nazione 14 miliardi di dollari quest'anno, ogni giorno si presentano 244 nuovi casi. Il costo attuale include i malati di demenza che ricevono un livello alto di cura nelle case di riposo, ma anche il 10 per cento che non riceve alcuna cura.


Il rapporto di Alzheimer's Australia redatto dall'Università di Canberra prevede che i costi supereranno i 36 miliardi di dollari tra meno di 40 anni, se non viene fatto nulla, e l'Australia avrà bisogno di più di 250.000 operatori retribuiti per l'assistenza agli anziani e 525.000 caregiver nella comunità, per i 1.1 milioni di noi che potrebbero avere la demenza.


L'elefante della demenza nello zoo degli anziani condivide il recinto con la balena della salute mentale generale. I sinistri di malattia mentale stanno schiacciando gli assicuratori di sostegno al reddito e gli assicuratori sanitari.

Può essere rilevante perché:

A parte qualche numero, i problemi denunciati dall'autore dell'articolo potrebbero riguardare anche il nostro paese.


Il modo in cui fondamentalmente funziona l'assicurazione è spalmando il rischio: quelli che non subiscono l'incidente, quelli che non si ammalano, quelli la cui casa non brucia sovvenzionano coloro che subiscono queste cose. Quanto minore è la probabilità che accada a te il rischio assicurato, tanto più è costosa l'assicurazione, tanto meno sei disposto a pagare il premio.


È comprensibile che le persone giovani e sane debbano pagare premi elevati che vanno ai vecchi che sono in procinto di morire, in un modo o nell'altro.


Alcuni inconvenienti del nostro sistema sanitario possono essere risolti: la truffa agli australiani da parte di fornitori di dispositivi medici (le nostre nuove valvole, anche e ginocchia), le sovra-fatturazioni degli specialisti, le regole inutili imposte dai sindacati dei medici più militanti, alcuni degli squilibri farmaceutici; ma rimangono i grandi costi della popolazione che invecchia.

 

 

 


Fonte: Michael Pascoe in Sydney Morning Herald (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.