Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Armi da fuoco nella demenza sono un problema grave e crescente che poche leggi affrontano

Le leggi che consentono di togliere le armi da fuoco alle persone con malattie mentali devono essere estese completamente ai pazienti con demenza, secondo una ricerca apparsa sul Journal of the American Osteopathic Association.


Gli autori notano che l'attuale mancanza di politiche pubbliche potrebbe portare ad un aumento di suicidi e di sparatorie accidentali negli anziani, che hanno alti tassi di possesso di armi e un aumento del rischio di demenza senile. Anche se i medici possono avvisare le autorità locali se un paziente non deve più guidare un veicolo a motore, non esiste alcun meccanismo simile per i proprietari di armi da fuoco con cognizione compromessa.


"Niente su questo tema è facile. Le identità delle persone sono formate in gran parte dai modi e dal grado in cui possono sentirsi autosufficienti. Ciò non termina con l'esordio della demenza", afferma l'autrice Katherine Galluzzi DO, preside del dipartimento di geriatria del Philadelphia College of Osteopathic Medicine. "Tuttavia, come medici e familiari, dobbiamo essere in grado di fare la cosa difficile nell'interesse della sicurezza pubblica".

 

Un problema diffuso

I ricercatori riferiscono che gli anziani hanno i tassi di possesso di armi più alti: il 27% degli over-65 possiede una o più armi da fuoco e il 37% vive in una casa dove c'è un'arma da fuoco. Uno studio su pazienti con demenza o problemi di salute mentale ha rivelato che il 18% viveva in una casa con una o più armi da fuoco. Di quel gruppo, il 37% aveva illusioni e il 17% allucinazioni documentate.


Un altro sondaggio ha rilevato che il 60% delle famiglie di individui con diagnosi di demenza aveva una o più armi da fuoco. Secondo lo studio, la presenza di pistole non varia in base al grado di demenza; pazienti gravemente compromessi avevano le stesse probabilità di avere armi da fuoco nelle loro case di quelli con lieve decadimento cognitivo.


Due casi illustrano il potenziale di tragedie. Un uomo di 80 anni che viveva da solo con Alzheimer, durante un periodo di massima confusione, ha sparato all'aiutante sanitario da cui riceveva cure regolari, uccidendolo. In un altro caso, un paziente di 72 anni con cancro ha rifiutato le opzioni di trattamento e ha concluso la sua vita con un colpo di pistola alla testa.


Le 'Red flag laws' (leggi bandiera rossa) emerse in diversi stati [degli USA] nel corso dell'ultimo anno offrono una potenziale soluzione. Tali leggi consentono alle famiglie e alle forze dell'ordine di presentare una petizione a un giudice per togliere temporaneamente le armi a qualcuno ritenuto pericoloso per sé o per gli altri. Politiche simili potrebbero aiutare i medici e le famiglie di pazienti con demenza, ha osservato la dott.ssa Galluzzi.

 

Opportunità di intervento

A parte la politica pubblica, gli autori dicono che i medici devono sentirsi a proprio agio a parlare di pistole in casa con i pazienti e le loro famiglie. L'articolo cita un sondaggio precedente che comprendeva una serie di domande che possono aiutare a inquadrare le conversazioni con i familiari:

  1. C'è una pistola carica in casa?
  2. C'è una pistola bloccata in casa?
  3. Ci sono dei bambini in casa?
  4. Qualcuno si è sentito depresso in casa?
  5. Esiste un operatore formato (qualcuno con un precedente addestramento sulla sicurezza) in casa?


Inoltre, la dott.ssa Galluzzi incoraggia i pazienti e le loro famiglie a fare un piano per trasferire la proprietà della pistola prima che insorga la demenza.


"Che si tratti di togliere la macchina o la pistola a una persona, queste discussioni difficili non diventano più facili a mano a mano che lo stato mentale del paziente si deteriora", afferma la dott.ssa Galluzzi. "E' fondamentale per le famiglie parlarne presto e decidere la procura, così qualcuno può agire nel migliore interesse del paziente quando non è più in grado di farlo da solo".

 

 

 


Fonte: American Osteopathic Association (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Katherine Galluzzi, Ilene Warner-Maron. Guns and Older Adults: The Physician's Role. Journal of the American Osteopathic Association, 2018 DOI: 10.7556/jaoa.2018.169

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.