Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Analisi rivela che il costo noto dell'Alzheimer è solo 'la punta dell'iceberg'

tip of the iceberg for dementia costPunta dell'iceberg: i costi calcolati per la società rappresentano solo una proporzione dell'onere totale dell'Alzheimer e delle demenze correlate (Fonte: El Hayek et al.)

Una nuova revisione delle ricerche, che evidenzia i costi nascosti della demenza, suggerisce che i calcoli tradizionali mostrano solo la 'punta dell'iceberg' dell'impatto dei costi sulla società.


L'analisi, condotta da un team internazionale di esperti del mondo accademico, istituti di ricerca, organizzazioni sanitarie, società di consulenza e Alzheimer's Research UK, ha esaminato il costo reale del morbo di Alzheimer (MA) e delle demenze correlate.


Lo studio ha scoperto che i costi socioeconomici, come il costo dell'assistenza sanitaria per i partner/caregiver, la riduzione della qualità della vita e i costi 'nascosti' che si accumulano prima della diagnosi, sono trascurati dalle attuali stime dell'impatto economico della condizione.


Gli autori sostengono che dati migliori sull'entità di questi costi sono fondamentali per informare la futura politica sulla demenza. L'articolo è stato pubblicato martedì 23 luglio nel Journal of Alzheimer's Disease. Alcuni dei costi nascosti della demenza esplorati nell'analisi includono:

  • Le persone che sviluppano altre condizioni di salute, come ansia o depressione, a seguito dell'assistenza a una persona con demenza.
  • Le famiglie costrette a ridurre le spese o a usare i risparmi per sostenere i propri cari.
  • La qualità di vita ridotta delle persone con demenza e dei loro partner di assistenza/ caregiver.
  • I costi sostenuti negli anni che precedono la diagnosi di deterioramento o demenza.


Attualmente, si stima che la demenza abbia un costo per l'economia statunitense di $ 290 miliardi all'anno; per l'economia del Regno Unito di 26 miliardi di sterline all'anno e 1 trilione di dollari a livello globale. Un team di esperti di istituzioni* nel Regno Unito, Canada, Spagna e Stati Uniti ha esaminato le prove esistenti per valutare quali costi diversi sono associati alla demenza e analizzare come vengono calcolati. La revisione ha incluso studi che hanno misurato:

  • costi diretti (assistenza sanitaria e assistenza sociale a pagamento),
  • costi indiretti (assistenza informale fornita dai propri cari e riduzione della produttività delle persone che non sono in grado di lavorare), e
  • 'costi immateriali' (compresa la qualità ridotta della vita delle persone con demenza e dei loro partner / caregiver).


Le stime attuali di MA e demenze correlate considerano solo i costi diretti e indiretti. L'analisi ha mostrato che la maggior parte delle stime ufficiali del costo della demenza non riescono a rilevare una serie di costi nascosti. Ad esempio, diversi studi hanno dimostrato che le persone che si prendono cura di qualcuno con demenza possono avere maggiori probabilità di sviluppare condizioni come depressione, ansia e ipertensione, e ciascuna di queste condizioni porta i propri costi di cura.


Molti studi hanno anche dimostrato che le famiglie possono trovarsi costrette a ridurre le spese o ad attingere ai risparmi per sostenere una persona cara con demenza.


La revisione ha anche scoperto che le stime attuali raramente spiegano la ridotta qualità della vita delle persone con demenza e dei loro partner di assistenza/caregiver, senza alcuna misura standard per catturare questi cambiamenti, rendendo più difficile valutare se i trattamenti e le politiche migliorano la vita delle persone.


Le malattie che causano la demenza spesso non vengono diagnosticate nelle fasi iniziali, i sintomi sono spesso attribuiti in modo errato, erroneamente diagnosticati o ignorati e molti studi hanno dimostrato che i costi socioeconomici di queste malattie iniziano in genere negli anni precedenti la diagnosi.


Questi potrebbero includere il costo dei test diagnostici per escludere altre condizioni quando i sintomi iniziano a manifestarsi, maggiori costi di gestione di altre condizioni di salute che possono essere aggravate dalla demenza della persona e il declino della qualità della vita.


Alireza Atri MD/PhD, autore senior dello studio e direttore del Banner Sun Health Research Institute in Arizona, ha dichiarato:

“Abbiamo riscontrato incoerenze sconcertanti tra il modo in cui vengono calcolati i costi della demenza negli studi, e la nostra analisi sostiene con forza che le attuali stime non riescono a riconoscere i veri costi delle malattie, come il MA, che causano la demenza. Alcuni studi hanno stimato che le spese vive per le persone con demenza rappresentano fino a un terzo della loro ricchezza familiare negli ultimi 5 anni della vita e che i caregiver hanno costi sanitari che sono il doppio rispetto ai non caregiver. Abbiamo anche trovato prove del fatto che i costi iniziano a salire fino a 10 anni prima della diagnosi: dobbiamo misurarli e includerli meglio in future stime dei costi per la società".

“Dobbiamo unirci per sviluppare e implementare un piano nazionale completo su prevenzione, trattamento, assistenza, istruzione e formazione della forza lavoro per la demenza, e un piano d'azione per la ricerca, per misurare meglio l'impatto sociale, promuovere partenariati pubblico-privato e focalizzare priorità, politiche e piani per combattere MA e demenze correlate.

"Per avere successo, dobbiamo farlo non solo attraverso governi e organizzazioni locali e nazionali, ma anche in modo coordinato a livello internazionale, con governi, industria e attraverso federazioni e organizzazioni sanitarie come Alzheimer's Disease International (la federazione delle associazioni nazionali dell'Alzheimer) e l'OMS, al fine di guidare la politica ed approfittare dei recenti passi avanti come la dichiarazione del vertice del G20 di Osaka che ha riconosciuto la demenza come una priorità globale per la salute.

"Questo non è un 'loro problema', è un 'nostro problema'; siamo tutti interessati, il campanello suona per tutti noi e dobbiamo agire ora, non isolati, ma in modo coordinato, strategico, sistematico e risoluto, a livello locale e globale; non possiamo permetterci di non farlo".


Gli altri coautori dello studio hanno echeggiato e ampliato la dichiarazione del Dr. Atri e i risultati dello studio.

[...]

 

 

 

(*) La revisione è stata redatta da esperti di Alzheimer's Research UK (GB), Shift Health (Canada), Università di Exeter (GB), Barcelonaβeta Brain Research Center e Fondazione Pasqual Maragall, Barcellona (​​Spagna) e Banner Sun Health Research Institute / Banner Health e Brigham and Women’s Hospital / Harvard Medical School (USA).

 

 

 


Fonte: IOS Press via AlphaGalileo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Youssef H. El-Hayek, Ryan E. Wiley, Charles P. Khoury, Ritesh P. Daya, Clive Ballard, Alison R. Evans, Michael Karran, Jose Luis Molinuevo, Matthew Norton and Alireza Atrig. Tip of the Iceberg: Assessing the Global Socioeconomic Costs of Alzheimer’s Disease and Related Dementias and Strategic Implications for Stakeholders. Journal of Alzheimer’s Disease, July 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.