Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca. La materia bianca è composta da assoni mielinati che collegano diverse parti del cervello. Generano segnali elettrici e rilasciano prodotti chimici per trasmettere informazioni. Mentre invecchiamo, la materia bianca si deteriora; come risultato, il segnale diventa più lento, mal indirizzato, o perso. La degenerazione della materia bianca è ancora più grave nelle persone con deterioramento cognitivo e/o con demenza.


Poiché si prevede che l'incidenza globale della demenza raddoppi ogni 20 anni [rif. 1], è cruciale sviluppare strategie efficaci per rallentare il declino cognitivo, nel cervello sia sano che malato. Capire le patologie cerebrali che sono alla base del declino cognitivo relativo all'età può aiutare a dirigere gli scienziati nella giusta direzione. Il deterioramento della materia bianca, ad esempio, conduce alla 'disconnessione' corticale, che è uno dei principali meccanismi di declino cognitivo nell'invecchiamento sano [2].


Fortunatamente, c'è spazio per il recupero dell'integrità della materia bianca anche dopo i 60 anni. In più, il miglioramento o il declino della salute del cervello possono verificarsi in un tempo relativamente breve. Uno studio ha dimostrato che un declino dell'integrità della materia bianca può verificarsi per un breve periodo di soli sei mesi negli anziani sani [3].

 

Cosa sappiamo della materia bianca nel cervello che invecchia

Ci sono alcune scoperte incoraggianti sulla reversibilità, e il rallentamento, del restringimento della materia bianca legato all'età. In uno studio, Agnieszka Burzynska, prof.ssa di neuroscienze e sviluppo umano alla Colorado State University di Fort Collins, e i colleghi, hanno raccolto immagini cerebrali e misurazioni cognitive da un gruppo di uomini e donne sedentari sani (60-79 anni di età, media 65 anni).


Hanno assegnato casualmente i partecipanti a uno di tre programmi: cammino, ballo o controllo attivo [3]. Il controllo attivo coinvolgeva esercizi progettati per migliorare la flessibilità, la forza e l'equilibrio con l'ausilio di tappetini per yoga e blocchi, sedie e bande di resistenza, appositamente progettate per le persone di 60 anni o più.


L'intervento di cammino prevedeva 40 minuti di cammino al 60-75% della massima frequenza cardiaca dei partecipanti. Il programma di danza era una combinazione di danze coreografiche che diventavano progressivamente più impegnative nel corso del programma di 6 mesi.


È cruciale che tutti i partecipanti abbiano partecipato a tre sessioni di esercizio alla settimana per 24 settimane (circa 6 mesi). I ricercatori hanno anche misurato l'integrità della materia bianca dei partecipanti usando parametri di neuroscansione avanzati. Le scansioni cerebrali e tutti i test cognitivi sono stati ripetuti dopo i programmi di allenamento di sei mesi.

 

Cosa trova la ricerca

Il corpo di tutti i partecipanti è cambiato dopo aver completato il programma di esercizi di sei mesi. Ma il loro cervello è cambiato? La risposta dipende dal tipo di esercizio praticato.


Sia gli interventi di cammino che di danza hanno comportato un aumento della materia bianca e/o una riduzione del tasso di declino. Tuttavia, il gruppo di cammino ha mostrato effetti positivi più diffusi rispetto al gruppo di danza o al gruppo di controllo. Inoltre, i miglioramenti post-programma nell'integrità della materia bianca si sono correlati con il miglioramento della memoria solo nel programma di cammino.


In altre parole, l'intervento di danza ha portato a miglioramenti limitati alla materia bianca e senza impatto sulla memoria, rispetto al cammino. E i partecipanti al gruppo di cammino, che hanno mostrato più miglioramenti della materia bianca, hanno mostrato anche miglioramenti alla memoria dopo aver completato il programma di esercizi.

 

Cosa significa per l'invecchiamento del cervello

Questi risultati offrono molte speranze. È notevole che il declino legato all'età della materia bianca possa essere recuperato dopo un breve periodo di moderato esercizio fisico aerobico. È ugualmente importante che tali cambiamenti fisiologici abbiano portato a miglioramenti evidenti nella funzione di memoria dopo solo sei mesi di esercizio.


I risultati suscitano anche la domanda: cosa succede al nostro cervello se non ci impegniamo in un intervento aerobico? Apparentemente, anche sei mesi di stile di vita sedentario possono portare a un declino osservabile della salute della materia bianca. Per capire come, vediamo cosa è successo al gruppo di controllo attivo nello studio.


Come promemoria, il gruppo attivo non era completamente sedentario! Si sono impegnati in esercizi progettati per migliorare la flessibilità, la forza e l'equilibrio. Eppure in questo gruppo, gli autori hanno osservato un modello coerente di declino nella materia bianca per un periodo di sei mesi per tutta la materia bianca verificata.


Pertanto, il deterioramento della materia bianca era presente in tutto il cervello per questo gruppo di controllo. Inoltre, l'età più avanzata era associata a un cambiamento più negativo nella materia bianca. È deludente apprendere che l'atrofia del cervello può essere notata all'interno di una persona dopo pochi mesi.


Questo studio controllato randomizzato è un caso convincente della plasticità correlata al cammino negli esseri umani per soli sei mesi. Si noti che i partecipanti in tutte le condizioni erano sani. Si può immaginare che comportamenti malsani come il fumo, la dieta scadente e la privazione del sonno, oltre a un esercizio sub-ottimale (o nessun esercizi del tutto!) debbano portare al deterioramento precoce e più grave della materia bianca. La ricerca futura dovrà confermare queste congetture.


Per ora, iniziamo a camminare oggi!

 

 

 


Fonte: Marwa Azab PhD, prof.ssa aggiunta di psicologia e sviluppo umano alla California State University di Long Beach

Pubblicato su Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. B. Mayeaux, Y. Stern. Epidemiology of Alzheimer disease. Cold Spring Harb. Prespect. Med. 2, 2012, DOI
  2. G. Bartzokis, D. Sultzer, P.H. Lu, et al. Heterogeneous age-related breakdown of white matter structural integrity: Implications for cortical "disconnection" in aging and Alzheimer's disease. Neurobiol. Aging, 2004, DOI
  3. A. Colmenares, M. Voss, J. Fanning, et al. White matter plasticity in healthy older adults: the effects of aerobic exercise. NeuroImage, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.