Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cercare momenti di gioia nella 'nuova normalità'

Cosa è la fase di 'realizzazione' del caregiving?

La prima fase del caregiving è 'l'inizio' in cui il caregiver prepara la proverbiale valigia con piani e preparativi per il viaggio. La fase successiva, 'accumulazione', trova il caregiver negli 'abissi' estranei della navigazione tra risorse e servizi di supporto, e poi la fase di 'sistemazione' trova il caregiver che tenta di adattarsi al nuovo scenario del caregiving, ma sperimenta insidie ​​comuni, come ad esempio stress grave e meccanismi negativi per far fronte.


Il caregiver afferra presto che in questo viaggio con il morbo di Alzheimer (MA), non importa quanta conoscenza abbia acquisito, indipendentemente dalle risorse e dai servizi di supporto offerti, o dalle raccomandazioni per la cura di sé, sta ancora desiderando il 'familiare'. Questa fase è chiamata 'realizzazione', perché i caregiver capiscono presto e chiaramente che non torneranno al loro vecchio stile di vita, che il desiderio di quella vita precedente e la realizzazione di ciò che è questa nuova vita attuale, sono uno di fronte all'altra, una consapevolezza che quindi diventa una lotta interna per il caregiver.


In questa fase, il caregiver si sforza di venire a patti con la realizzazione di una perdita ambigua o 'lutto di demenza', che è una perdita che il caregiver sente mentre la persona cara è fisicamente presente, ma non è più presente pienamente in termini sociali o psicologici come era prima. I caregiver spesso sperimentano un senso continuo e profondo di perdita e poi di lutto, mentre assistono ai cambiamenti associati alla progressione della malattia. E soffrono anche le perdite che provano nella propria vita e nella vita dei loro cari con il MA.


I caregiver, allora, soffrono spesso di depressione e tendono a mostrare sintomi di tristezza, mancanza di speranza e colpa, sentimenti amplificati per il caregiver durante questo periodo. I caregiver possono far fronte a questi sentimenti riconoscendo i loro sentimenti e cercando supporto emotivo da professionisti sanitari e amici, promuovendo attività che creano momenti di gioia e praticando la cura di sé.


In più, durante questa fase di realizzazione, il caregiver deve prendersi cura di gestire distorsioni mentali, come domare i pensieri caotici. Sostituire il 'e se...?' con 'allora cosa ...' può essere un atteggiamento che consente di trarre il meglio dalle cattive situazioni. Nutrire lo spirito, trattare un errore come un dono, fare qualcosa di nuovo e divertente, e creare esperienze significative e amorevoli, sono modi per aiutare a mantenere una qualità [accettabile] di vita sia per il caregiver che per la persona cara.


Secondo Viktor Frankel, sopravvissuto all'Olocausto, si può rendere significativa la vita in tre modi: (1) attraverso ciò che diamo, (2) ciò che prendiamo (esperienze) e (3) attraverso la posizione che prendiamo di fronte a un destino che non possiamo più cambiare (come il MA della persona cara).


La generosità del caregiving, le benedizioni delle esperienze nel viaggio e l'accettazione della malattia sono tutti modi in cui i caregiver possono incorporare significato e scopo nella loro vita nel corso della malattia.


Nel continuum del viaggio di MA, il caregiver passa dalla 'fase di realizzazione' alla fase di 'consapevolezza', in cui il proverbiale 'il jet lag sta iniziando a farsi sentire' e il caregiving iniziano ad avere un impatto più pesante sul caregiver.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.