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Perdita di udito non trattata può contribuire al rischio di demenza

Cara Carol: Anche se mio marito ha l'apparecchio acustico con prescrizione, non lo usa molto perché pensa che il suo udito non sia "così male". Gli ricordo delicatamente che la perdita di udito può contribuire ai problemi cerebrali, ma ignora la mia indicazione. È vero, riesce a sentire qualcuno che gli parla direttamente, ma deve alzare di molto il volume della TV. Peggio ancora, non sente alcune cose che dicono i nipoti. Esiste un modo semplice per condividere dei fatti con lui senza che sembrino una predica? So che hai già affrontato questo prima, ma non riesco a trovare l'articolo. - VB


Cara VB: grande domanda. L'udito è un argomento così importante che approfitto della tua e-mail per affrontarlo ancora nella rubrica.


Gli stimoli sensoriali stimolano il nostro cervello e forniscono informazioni sul nostro mondo, con l'udito e la vista in cima alla lista. Nella nostra società, la maggior parte delle persone non solo accetta di portare occhiali a qualsiasi età, ma li considera un elemento di moda. Al contrario, la necessità di apparecchi acustici è ancora socialmente connessa all'invecchiamento.


Dal momento che viviamo in una società profondamente ageista, le persone resistono a portarli, ma affrontare il problema molto comune della perdita di udito è un passo vitale per abbassare il rischio di demenza. In effetti, i National Institutes of Health considerano la perdita di udito legata all'età il più grande fattore di rischio modificabile del declino cognitivo.


Perché? Le scansioni cerebrali hanno indicato che la perdita di udito può contribuire a un tasso più rapido di atrofia cerebrale, probabilmente in parte a causa di meno stimoli sensoriali. Inoltre, la perdita di udito contribuisce all'isolamento sociale perché le persone si sentono escluse se non riescono a sentire abbastanza chiaramente da impegnarsi in una conversazione.


Potrebbero non voler stare con gli altri o, se lo fanno, non conversano a causa della paura di sentire una cosa per l'altra e diventare imbarazzati. Inoltre, l'isolamento sociale può contribuire alle malattie mentali, in particolare alla depressione, che in sé stessa presenta un rischio di demenza.


Poi c'è l'equilibrio. Oltre a cose come la vista e la forza muscolare, il nostro equilibrio è influenzato anche dall'udito. Si ritiene che dipenda dal cervello che deve lavorare di più per cogliere i segnali ambientali che ci aiutano a muoverci in sicurezza.


Tuo marito potrebbe ritenere che la sua perdita di udito non sia abbastanza grave da influenzare uno qualsiasi dei processi cerebrali sopra menzionati. Tuttavia, la perdita di udito legata all'età (presbiacusia) arriva gradualmente, quindi le persone si adattano a livelli di suono più bassi senza nemmeno rendersene conto.


Forse potresti suggerire di leggere questo articolo. Può anche andare al sito dei NIH e leggere cosa si dice lì sulla perdita di udito. È noto che prima le persone si adattano agli apparecchi acustici, più è probabile che continueranno a portarli in vecchiaia quando saranno essenziali per la qualità di vita.


Chiedigli se accetta di verificare il suo apparecchio acustico per vedere se ha bisogno di regolazione professionale per prestazioni ottimali. Ciò potrebbe fare la differenza nella sua volontà di accettarli nella vita. L'argomento decisivo sarebbe ricordargli che non trattare la sua perdita di udito potrebbe implicare perdere preziose interazioni con i nipoti.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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