Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dan Gibbs: Alzheimer e lavoro

Alz Continuum 2021 Alzheimer Disease Facts and Figures pg 8Fonte: Alzheimer's Disease Facts and Figures, pag. 8

Wendy Mitchell, nel suo meraviglioso libro Somebody I Used to Know: A Memoir (qualcuno che conoscevo: un libro di memorie), racconta la sua frustrazione quando ha chiesto ai suoi supervisori nel Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito di fare aggiustamenti per il suo morbo di Alzheimer (MA) ad esordio precoce.


La stessa Wendy era supervisore, ma con la sua nuova compromissione cognitiva aveva problemi a usare un nuovo programma di gestione dati. Per altri versi, era ancora in grado di fare il suo lavoro. I suoi supervisori erano confusi e l'hanno inviata al dipartimento di salute sul lavoro. Mentre entrava lì per il suo appuntamento, vide il consulente per la salute sul lavoro leggere online su 'Cos'è il MA?'


L'unico suggerimento è stato il pensionamento anticipato. Wendy sentiva che con un po' di aggiustamenti, sarebbe stata in grado di lavorare con successo per un po' di tempo. Quando ha parlato al suo staff del suo problema, si sono tutti dati da fare per trovare soluzioni, rendendo possibile per lei continuare a lavorare un po' più a lungo.


L'intersezione tra lavoro e MA può essere carica di malintesi, ignoranza e paura. Ricordiamo che il MA è un continuum. Ad un estremo c'è la demenza, all'altro estremo si trova il MA preclinico con una deposizione precoce di placche amiloidi e grovigli neurofibrillari nel cervello, decenni prima che si manifestino sintomi. Nel mezzo c'è la lieve compromissione cognitiva (MCI, mild cognitive impairment), che, come suggerisce il nome, è una perdita lieve di memoria o altri problemi cognitivi che non interferiscono ancora con le attività quotidiane, incluso il lavoro.


Molte persone possono continuare a lavorare con MCI e talvolta anche con la demenza. Ciò dipenderà dai requisiti del lavoro e il lavoratore con declino cognitivo potrebbe aver bisogno di cambiamenti per riuscire. I lavoratori con demenza sono protetti negli Stati Uniti dall'Americans with Disabilities Act, sebbene questa protezione possa essere limitata dalla gravità della demenza. Alcune possibili tattiche di sistemazione includono quelle seguenti.

Memoria:

  • dare un registratore vocale attivato per registrare istruzioni verbali;
  • fornire informazioni scritte;
  • fornire liste di controllo;
  • suggerire al dipendente segnali verbali (promemoria);
  • attaccare istruzioni scritte o illustrate sulle macchine usate di frequente o per procedure di routine;
  • fornire modelli o moduli per suggerire informazioni necessarie;
  • rimuovere le funzioni lavorative marginali per permettere di prestare maggiore attenzione a quelle essenziali;
  • usare codici colorati per indicare informazioni importanti;
  • prolungare il tempo di addestramento quando si verificano cambiamenti significativi sul posto di lavoro.

Chi è Daniel Gibbs:

"Sono un neurologo in pensione con la malattia di Alzheimer in fase iniziale. Mi sono preso cura di molti pazienti con Alzheimer e altre demenze nei 25 anni di pratica di neurologia generale a Portland, in Oregon. Ho scritto delle mie esperienze con Alzheimer da due prospettive, paziente e medico, nel libro A Tattoo On My Brain: A Neurologist’s Personal Battle against Alzheimer’s Disease (un tatuaggio sul mio cervello: la battaglia personale di un neurologo contro l'Alzheimer), edito da Cambridge University Press".

Organizzazione:

  • ridurre al minimo il disordine;
  • codificare a colori oggetti o risorse;
  • dividere lunghe attività in diversi compiti più piccoli;
  • evitare di riorganizzare l'area di lavoro;
  • etichettare oggetti o risorse;
  • usare simboli invece di parole.

Gestione del tempo / completamento delle attività:

  • dare istruzioni verbali (promemoria);
  • dare promemoria scritti o simbolici;
  • disporre i materiali in ordine di uso;
  • usare l'elenco di attività con numeri o simboli;
  • fornire ulteriore addestramento o riqualificazione secondo necessità;
  • dare un timer e un periodo di tempo raccomandato per completare le attività;
  • fornire un orologio con diversi settaggi;
  • rimuovere dall'area di lavoro confusione e oggetti non usati.

Difficoltà a svolgere compiti di lavoro:

  • conservare il maggior numero possibile di compiti con cui il dipendente ha familiarità e competenza;
  • rimuovere le funzioni lavorative marginali per consentire una maggiore attenzione a quelle essenziali;
  • incorporare compiti più semplici da quelli dei colleghi;
  • considerare una riduzione delle ore di lavoro;
  • adattare quando e/o come viene eseguita una funzione di lavoro;
  • riconoscere che potrebbe essere necessaria una riassegnazione a una posizione che corrisponda meglio alle competenze e alle capacità del dipendente.


Come esempio personale, mi sono ritirato prima di avere una compromissione cognitiva misurabile perché sapevo di essere sulla traiettoria del MA e volevo evitare il rischio di danneggiare un paziente a causa di un inciampo cognitivo. Nell'anno successivo alla pensione, mi sono offerto volontario da un medico libero che fornisce cure mediche generali sotto la supervisione di uno specialista esperto in medicina interna o di famiglia.


Col passare del tempo, ho smesso di vedere del tutto i pazienti e non ho rinnovato la mia licenza medica, ma il mio fondo di conoscenza neurologica era ancora robusto, quindi sono stato in grado di continuare l'insegnamento volontario con viaggi annuali in Africa per altri tre anni.


Per alcuni sarà possibile continuare a lavorare, ma probabilmente ciò comporterà l'evoluzione del lavoro in uno con più supervisione, forse meno stress e identificando i punti di forza che rimangono e sui quali ci si può basare.

 

 

 


Fonte: Daniel Gibbs in A Tattoo On My Brain (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)