Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Domenico Praticò: apparecchio acustico può aiutare a ridurre declino cognitivo e demenza?

Gli apparecchi acustici non aiutano solo a sentire : tra i benefici ci sono una migliore salute del cervello e un rischio ridotto di sviluppare la malattia di Alzheimer.

elderly woman with hearing aids Image by freepik.com

Oggigiorno, vi sono numerose prove a sostegno dei benefici cognitivi derivanti dal trattamento di un individuo affetto da deficit dell'udito. Lo sapevate che, secondo il National Council on Aging, quasi un terzo delle persone di 65 anni o più sperimenterà una qualche forma di riduzione dell'udito, e che questa percentuale aumenta al 50% nelle persone di 75 anni o più?


Sebbene le cause non siano sempre chiare, i deficit dell'udito si presentano in genere tra i 55 e i 65 anni e possono essere legati all'esposizione cronica a forti rumori e suoni, traumi all'orecchio o alla testa, infezioni virali e persino a certi tipi di farmaci. Uno studio recente condotto su 1000 adulti di età compresa tra 70 e 84 anni ha dimostrato che negli individui a maggior rischio di declino cognitivo, l'uso di un apparecchio acustico era collegato a un rallentamento del declino cognitivo nel corso di tre anni. Al contrario, un altro studio, condotto su oltre 3.000 individui di età pari o superiore a 65 anni, seguiti per 25 anni, ha riscontrato un rischio maggiore di demenza nelle persone con perdita o deficit dell'udito ma che non utilizzavano apparecchi acustici.


In sostanza, la perdita dell'udito potrebbe essere considerata un fattore di rischio potenzialmente modificabile per la demenza, come altri fattori di rischio modificabili che includono ipertensione, obesità o diabete mellito. Alcune stime ritengono che la perdita o deficit dell'udito non trattati potrebbe contribuire fino a quasi l'8% di tutti i casi di demenza nel mondo. Dal punto di vista scientifico, studi recenti hanno dimostrato che il rischio di demenza è significativamente più alto, fino al 30% in più, quando l'anziano è anche isolato e/o manifesta sintomi depressivi.


Un deficit uditivo non causa direttamente un declino cognitivo, ma se non curato può innescare risposte comportamentali che possono avere un impatto negativo sull'acutezza cognitiva e sulla salute del cervello, perché le persone con deficit uditivo tendono a isolarsi socialmente e a comunicare meno con gli altri, fattori collegati alla solitudine e alla depressione: fattori che potenzialmente accelerano il declino cognitivo in coloro che già manifestano sintomi.


Quindi, possiamo proteggere le funzioni cerebrali anche prendendoci cura del nostro udito.
Un piccolo e semplice intervento correttivo e/o terapeutico, come un apparecchio acustico, può essere fondamentale per prevenire il declino cognitivo e, cosa importante, ridurre il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Domenico Praticò in Pratico Lab

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)