Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Domenico Praticò: Il sonno è il carburante migliore per il cervello

Il sonno è il carburante migliore per purificare, ricaricare e riavviare il nostro cervello. Scopriami insieme il potere terapeutico di un sonno di qualità.

The brain s drain Wikimedia CommonsVasi linfatici nelle meningi (url=https://commons.wikimedia.org/wiki/File:The_brain%E2%80%99s_drain.png]Mohsin.ajaz989[/url], CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Il ruolo del sonno nella salute umana è sempre stato un po' sottovalutato e a volte poco compreso, e solo negli ultimi anni stiamo iniziando a comprendere la relazione che esiste tra sonno e salute. Un sonno di qualità è davvero il carburante per eccellenza del nostro cervello.


Ad esempio, una nuova ricerca indica che il sonno è il principale meccanismo per la rimozione dei rifiuti cerebrali che avviene durante la fase nonREM del sonno
(che include il sonno profondo, a onde lente, noto come stadio N3) tramite un sistema recentemente scoperto e chiamato "sistema glinfatico". Il sonno è vitale per il nostro cervello, proprio come il cibo, l'acqua e l'aria lo sono per il nostro corpo.


Il sistema glinfatico cerebrale è qualcosa di simile al sistema idraulico del cervello. Infatti consiste in una rete intricata di vasi e canali specializzati nel trasporto principalmente di acqua (specificamente attraverso il trasportatore chiamato acquaporina-4, AQP4) insieme ai classici vasi sanguigni (arterie e vene) del cervello, per drenare i rifiuti chimici e facilitare il movimento del fluido che normalmente circonda questo organo (liquido cerebrospinale). Poiché può eliminare i rifiuti, potremmo quasi paragonarlo al sistema fognario di un organo, in questo caso il cervello.


È interessante notare che altri studi hanno dimostrato che l'attivazione delle cellule nervose (ovvero i neuroni) può anche stimolare significativamente la rimozione dei rifiuti attraverso il sistema glinfatico. Al contrario, il blocco dell'attivazione di queste cellule può ridurre o addirittura impedire la rimozione dei rifiuti dal cervello. In questo senso potremmo pensare ai neuroni come ai pulitori principali del cervello.


In effetti, la maggior parte delle prove scientifiche disponibili sostiene che una delle principali funzioni del cervello durante il sonno è l'eliminazione dei rifiuti prodotti dalle sue stesse cellule attraverso il sistema glinfatico. L'eliminazione di varie proteine tossiche, come le proteine amiloide-β (Aβ) e tau fosforilata è fondamentale per la salute del cervello. Uno studio ha dimostrato che la perdita di una sola notte di sonno può facilmente causare un aumento sostanziale dell'accumulo di , in regioni del cervello colpite dal morbo di Alzheimer (MA).


Altri studi hanno dimostrato che la perdita di sonno su base cronica, è strettamente collegata al rischio di sviluppo del MA.
Infatti, in uno studio con quasi 8.000 partecipanti, seguiti per 25 anni, le persone con meno di 50 o 60 anni che dormivano non più di 6 ore avevano un rischio più alto del 20% di sviluppare demenza.


Come altri sistemi, invecchiando, anche l'efficienza del sistema glinfatico può ridursi lentamente e, inoltre, man mano che il sonno si interrompe, ci sono più risvegli e meno attivazione neuronale. Il cervello che invecchia tende ad accumulare più rifiuti, il che potrebbe portare all'accumulo di materiale indesiderato. L'accumulo di Aβ e tau porta a disturbi del sonno e disregolazione del ritmo circadiano. D'altro canto, un sonno ridotto è stato collegato al rischio di MA. Insieme, questi fatti dimostrano un'influenza bidirezionale di questi fattori che innesca un circolo vizioso, considerando che meno sonno porta all'accumulo di proteine tossiche e le proteine tossiche possono quindi interferire con il sonno stesso.


Infine, vorrei sfatare un mito comune sul sonno: “se dormi meno per un certo periodo puoi recuperare il sonno perso dormendo di più in seguito”.
Purtroppo, non è così.


In sintesi, il sonno mantiene il nostro cervello "più pulito" e fa invecchiare il nostro cervello un po' più lentamente. Per tutte queste ragioni, oggi possiamo tranquillamente dire che il sonno è qualcosa di cui il nostro corpo ha bisogno come acqua, aria e cibo. Quindi, non priviamo il nostro corpo e il nostro cervello di questo elemento essenziale per il nostro benessere. Se amiamo il nostro cervello, non priviamolo mai di una buona dormita!

 

 

 


Fonte: Domenico Praticò in Pratico Lab

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.