Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Non ignorare la salute emotiva quando si invecchia

Pochissimi dei problemi psicologici che assillano gli anziani sono in realtà causati dall'invecchiamento del cervello. La maggior parte sono causati da altri problemi fisici ed emotivi.


Solo la demenza, nelle sue varie forme, aumenta notevolmente durante l'età più avanzata. Essa aumenta drasticamente nelle persone over-65, ha detto il dottor Christopher Watson, psicologo clinico dei Northwest Behavioral Health Services di Arlington Heights (Illinois/USA). Infatti, dei circa 5,2 milioni di adulti con demenza che vivono negli Stati Uniti, solo circa 200.000 hanno meno di 65 anni.


Anche i tassi di ansia generalizzata sono più elevati negli anziani ma, curiosamente, i tassi della vera depressione clinica si riducono nella popolazione anziana, ha detto Watson. "La maggior parte degli anziani va dal medico lamentandosi dei problemi fisici che sono alla fine riconducibili ad ansia e depressione. E spesso, questi sintomi sono causati da interazioni farmacologiche, perché gli anziani assumono molte più medicine di quando erano più giovani, e a causa dei problemi con la tiroide. Una bassa funzionalità tiroidea può imitare la depressione e una funzionalità alta della tiroide può imitare l'ansia", ha detto. "Infatti, gli psicologi sono di solito chiamati da un famigliare o dall'ospedale dopo che l'anziano è caduto o ha avuto un altro problema. Gli anziani stessi cercano raramente un trattamento psicologico. Al contrario i figli adulti riferiscono che la mamma è ansiosa, per esempio. Non riesce a spegnere la sua mente durante la notte per dormire e la mancanza di sonno provoca altri problemi".


I sintomi della depressione e dell'ansia possono anche essere causati dalla mancanza di scopo nella vita di un anziano, quando non ha più un lavoro da fare e qualcosa da realizzare ogni giorno. Inoltre tende a preoccuparsi per le finanze, la salute e la perdita degli amici, e questo può innescare una spirale di depressione. "Alcuni anziani si aprono bene alla terapia psicologica, ma la maggior parte di noi [psicologi], nella mia esperienza, gestisce questo tipo di situazione più su una base di gestione del caso, agendo come un assistente sociale per agganciare l'anziano alle opportunità di volontariato e ad altri collegamenti", ha detto. "Abbiamo scoperto che la migliore terapia per i 'blues' [i depressi] è che siano collegati a gruppi comunitari, alla loro chiesa e ad altre agenzie".


Egli raccomanda inoltre che gli anziani programmino gli appuntamenti del medico solo su due giorni specifici della settimana in modo che andare dal medico non diventi lo scopo della loro vita. Essi dovrebbero usare i giorni in cui il medico non è disponibile per socializzare o donare il loro tempo.


Watson ritiene che il passaggio di una persona ad una casa di riposo è ideale per quelli con una personalità naturale incline all'apertura, perché possono approfittare delle molte opportunità di fare amicizia e di nuove connessioni. Ma avverte che queste situazioni possono diventare problematiche per coloro che non sono fatti per la vita comunitaria, perché gli anziani tendono a raggrupparsi in combriccole. Quindi per l'introverso la vita può essere peggiore in una comunità per anziani che nella propria casa privata. "Ricordare anche che sconcerta molto gli anziani essere spostati in un nuovo ambiente, quindi evitare di spostarli più del necessario", ha detto.


Watson ha anche sottolineato che non dovrebbero mai essere ignorati i segni preoccupanti del deterioramento psicologico o del disagio degli anziani. Per molte persone anziane in realtà l'ansia rivela un'origine metabolica (rilevabile da un esame completo del sangue) e può essere invertita o trattata con una diagnosi precoce del medico di base e/o di uno psicologo che pone domande importanti tipo «Come è la tua dieta?», «Come stai dormendo?» e «Hai avuto di recente qualche trauma fisico o emotivo?».


Inoltre, i tassi di suicidio sono molto alti negli uomini di età superiore ai 75 anni. "Quindi è molto importante che se si vede una persona cara che sembra persa o molto giù e fuori, si deve aiutarla. La diagnosi precoce può cambiare i risultati", ha detto Watson.


Anche l'agitazione fisica può rivelare se le persone stanno vivendo difficoltà psicologiche a causa dell'abuso di sostanze, un problema molto sotto-diagnosticato negli anziani. "Potrebbero non avere mai cambiato le abitudini di bere da quando erano giovani e ora il loro fegato non funziona più come una volta. A questo si aggiunge il problema del bere mentre si assumono molti nuovi farmaci, o non seguire attentamente le indicazioni sulle etichette dei farmaci", ha detto. "Sia i farmaci che l'alcol vengono elaborati dal fegato", ha detto Watson, "e se questo è il problema dell'anziano, si evidenzia in un test degli enzimi epatici. Se è così, allora il medico ha bisogno di discutere l'uso dell'alcol in relazione ai problemi psicologici".

 

 

 

 

 


Fonte:  Jean Murphy in Daily Herald  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)