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Se un anziano inizia a parlare da solo non è detto che sia un segno di demenza

Cara Carol: Il mio papà 73-enne è rimasto vedovo cinque anni fa. Vive da solo e, considerando tutto quello che ha passato, sembra abbastanza felice. In casa fa le cose che gli piacciono, guarda la TV, legge e ha amici con cui si diverte di tanto in tanto. E' presente in tutte le riunioni di famiglia, e mi fermo a trovarlo un paio di volte alla settimana. Ho notato ultimamente, però, che quando è da solo in una stanza parla con se stesso. Non un borbottio occasionale, ma vere e proprie conversazioni. Mi chiedo se si sente solo o anche se questo è un segno di demenza. - T.M.

 

Cara/o T.M.: E' meraviglioso che ti prendi cura di tuo padre. Non voglio pensare che ci sia molto da preoccuparsi in questo momento, ma è bene stare all'erta, senza esagerare. Se tuo papà non sembra depresso ed è felice con la sua vita, parlare tra se e se potrebbe essere solo un'abitudine che ha sviluppato negli anni di vita solitaria.


Se sembra conversare con qualcuno che non è lì, può o no essere un problema. Se sta parlando con tua madre o un caro amico o un parente che ora è deceduto, potrebbe essere un modo per sentirli più vicini. A meno che non faccia capire che quella persona è realmente lì nella stanza, a me sembra innocuo che parli con loro ad alta voce qualche volta, e non si dovrebbe farlo sentire imbarazzato.


Poichè non hai dato alcuna indicazione se questo è il caso, tratterò solo le basi. Se egli pensa che la persona è nella stanza con lui, o se questo comportamento è combinato con altri cambiamenti nella sua capacità di prendere decisioni o di ricordare dettagli importanti, c'è probabilmente qualcosa che non va. Deve quindi essere sottoposto ad un esame fisico completo e ad esami per possibili problemi cerebrali.


Una cosa che dovresti considerare, non importa quanto sano è tuo padre ora, è chiedergli se gli piacerebbe essere accompagnato nei suoi appuntamenti di routine dal medico. Per ognuno, invecchiare bene implica prendersi cura della propria salute e può essere importante avere un partner di assistenza sanitaria, soprattutto con l'avanzare dell'età.


Diventare il partner di assistenza sanitaria del papà ti permette anche di essere informata/o meglio e avrai a disposizione l'orecchio del medico per le domande specifiche su salute fisica o mentale di tuo padre. Se tuo papà non ha già assegnato a te o a qualcun altro la procura per l'assistenza sanitaria, dovrebbe essere fatto.


Nel frattempo, se tuo padre comincia a mostrare segni di non godersi la vita, oltre al semplice notare che lui e i suoi amici stanno invecchiando, o che ha alcuni problemi fisici che sono fastidiosi, allora la solitudine o la depressione possono diventare un problema. Questi problemi dovrebbero essere affrontati insieme alla guida di un medico.


Cerca di non perdere di vista il fatto che a 73 anni non si è poi così anziani e la maggior parte di noi a quell'età siamo del tutto in grado di prendere le nostre decisioni su come vogliamo vivere, secondo le possibilità. A mio parere, le piccole manie dovrebbero essere consentite. Anche i giovani le hanno.


Celebra l'indipendenza e la salute di tuo padre. Godi della sua compagnia, incoraggialo a partecipare alle occasioni famigliari e con i suoi amici, e poi tieni d'occhio il suo benessere, senza ronzargli troppo attorno.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

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