Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le altre demenze: la CTE confermata come malattia indipendente e diagnosticabile

La CTE (Chronic Traumatic encephalopathy, Encefalopatia Traumatica Cronica, l'ex demenza pugilistica) è stata confermata per la prima volta come malattia indipendente che può essere diagnosticata definitivamente mediante esame neuropatologico del tessuto cerebrale.


Un gruppo di consenso di neuropatologi esperti ha concluso che la CTE ha una firma patognomonica nel cervello, un progresso che rappresenta una pietra miliare per la ricerca sulla CTE e che pone le basi per studi futuri che definiscono i sintomi clinici, i fattori di rischio genetici e le strategie terapeutiche per la CTE.


I criteri neuropatologici che definiscono la CTE («criteri NINDS CTE»), pubblicati sulla rivista Acta Neuropathologica, erano stati annunciati all'inizio di quest'anno alla riunione del direttivo della Foundation of the National Institutes of Health.


La CTE è una malattia degenerativa progressiva del cervello presente nelle persone con una storia di traumi cerebrali ripetitivi, incluse le commozioni cerebrali sintomatiche e i colpi alla testa asintomatici sub-commozionali. Il trauma innesca la progressiva degenerazione del tessuto cerebrale, compreso l'accumulo di una proteina anomala chiamata tau.


Questi cambiamenti nel cervello possono cominciare mesi, anni o addirittura decenni dopo l'ultimo trauma cerebrale o dopo la fine del coinvolgimento atletico attivo. La degenerazione del cervello è associata a perdita di memoria, confusione, giudizio alterato, problemi di controllo degli impulsi, aggressività, depressione, e infine a demenza progressiva.


Un gruppo di consenso di 7 neuropatologi ha esaminato in modo indipendente le diapositive di 25 casi di diverse malattie associate ai depositi tau nel cervello, completamente ignari di qualsiasi informazione clinica, compresa l'età, il sesso, i sintomi clinici e l'esposizione atletica, usando i criteri diagnostici provvisori della CTE sviluppati da Ann McKee MD, direttrice del Programma CTE alla Boston University e direttrice di Neuropatologia al VA Boston Healthcare System.


I neuropatologi hanno concluso che i criteri distinguono la CTE dalle altre tauopatie che comprendono l'invecchiamento e l'Alzheimer, e che la CTE ha una firma patologico unica nel cervello. Secondo la McKee, i neuropatologi hanno concordato sulla diagnosi di CTE e hanno confermato gli standard provvisori.


"La caratteristica specifica, considerata unica della CTE, è l'accumulo perivascolare anomalo di tau nei neuroni, negli astrociti e nei processi cellulari, con uno schema irregolare, in profondità nei solchi corticali", ha spiegato la McKee che è autrice corrispondente dello studio. "Questa lesione non è caratteristica di una qualsiasi delle altre malattie, comprese l'Alzheimer, la taupatia legata all'età o la paralisi sopranucleare progressiva, ed è stato trovato solo negli individui esposti a traumi cerebrali, di solito in più episodi".

 

 

 


Fonte: Boston University via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ann C. McKee, Nigel J. Cairns, Dennis W. Dickson, Rebecca D. Folkerth, C. Dirk Keene, Irene Litvan, Daniel P. Perl, Thor D. Stein, Jean-Paul Vonsattel, William Stewart, Yorghos Tripodis, John F. Crary, Kevin F. Bieniek, Kristen Dams-O’Connor, Victor E. Alvarez, Wayne A. Gordon. The first NINDS/NIBIB consensus meeting to define neuropathological criteria for the diagnosis of chronic traumatic encephalopathy. Acta Neuropathologica, 2015; DOI: 10.1007/s00401-015-1515-z

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)