Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Non c'è una regola che dice come informare un individuo con demenza della morte di una persona cara

Cara Carol: Mia nonna è morta improvvisamente, lasciando il nonno, che è nella fase centrale dell'Alzheimer, più confuso che mai.


Ho litigato con i miei genitori su come gestire le sue ripetute domande su dove è la nonna. Entrambi i miei genitori sentono di non dovergli dire che la nonna è morta, perché questa è la verità.


So che sono in buona fede, sembra che il suo dolore si rinnoverà ogni volta [che gli viene detto], e penso di aver letto che non si dovrebbe dire alle persone con demenza di una morte.


Odio mentire a mio nonno, ma non so cosa fare. C'è qualche regola da seguire? -
Amanda

 

Cara Amanda: Mi dispiace che la tua famiglia debba passare attraverso questo triste dramma, e vorrei poter dare una risposta definitiva, ma posso solo dare la mia opinione.


Quello che le famiglie dicono al coniuge superstite dovrebbe variare con il tipo di demenza, come pure con la fase di demenza, eccetto un caso: credo che per onorare un matrimonio, a un coniuge dovrebbe essere detto almeno una volta quando il suo compagno muore.


Questo potrebbe essere discutibile se la persona è in una fase molto avanzata di demenza, ma mi sembra che molti dei coniugi che sono rimasti insieme molto tempo abbiano un senso interno di quello che è successo, anche se non possono articolare il fatto. Lo sentono. Ecco perché ritengo che dirlo una volta onori il matrimonio.


Dopo di ciò, le risposte alle loro domande diventano una chiamata in giudizio. Per le persone con problemi generali di memoria, o coloro che sono nella fase iniziale della demenza, potrebbe essere necessario dire più volte che il loro caro è morto, perché la ragione per cui continuano a chiedere è che hanno bisogno di aiuto per accettare che questo è vero.


Questa era la situazione di mia madre dopo che mio padre è morto. La mamma aveva alcuni problemi di confusione e di memoria, ma non l'Alzheimer. Dopo che mio padre è morto, mi chiedeva di continuo: "E' morto davvero?". Alla fine, quella domanda si è evoluta nell'affermazione "non posso credere che se ne sia andato".


La sua risposta è arrivata dalla negazione, non dalla mancanza di memoria. Le domande facevano parte della sua elaborazione del lutto. Duro com'era, ho dovuto dirle sua ogni volta che, sì, era vero. Papà era andato. Lei alla fine ha accettato quello che era successo.


La situazione di tuo nonno è diversa perchè è probabile che l'Alzheimer gli impedisca di formare nuovi ricordi. Hai ragione, almeno a mio parere, quando dici che a volte dirgli che la nonna è morta gli procurerà dolore inutile. Anche se può essere difficile non dire tutta la verità, con un'attenta formulazione delle parole la tua famiglia può probabilmente arrivare ad alcune risposte alternative.


Tu e i tuoi genitori potreste semplicemente dirgli, "lei è in visita dalla zia Millie, ma potrai vederla al più presto". Questo funziona particolarmente bene se è morta anche la zia Millie, per restare all'esempio. Dopo aver risposto, è importante distrarre il nonno. Potresti dirgli, "Dimmi come hai incontrato la nonna", mentre lo conduci gentilmente a un posto a sedere comodo, in modo che possa raccontare la sua storia.


Come per così tante situazioni di caregiving, la risposta si trova in una combinazione di informazioni e intuizioni. Mi sembra che i tuoi genitori vogliono veramente fare la cosa giusta. Mostragli questo articolo. Se hanno altre domande, suggerisci loro di contattare l'Associazione Alzheimer locale per ulteriori informazioni.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in Inforum (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)