Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Quanto è vitale la routine per chi ha l'Alzheimer?


Cara Carol:
Mio padre vive con me e mio marito. Papà ha una demenza di stadio intermedio e siamo in attesa che si renda disponibile una camera in un particolare centro della memoria.


La struttura è vicina e molto bella, quindi siamo molto contenti. Nel frattempo, mi chiedo quanto sia importante stabilire una routine per uno come mio padre. Io e mio marito lavoriamo entrambi molte ore. Ci prendiamo cura di lui a turno e abbiamo anche una persona che ci aiuta in casa.


I bisogni di papà sono soddisfatti, ma penso che una parte della sua agitazione può essere dovuta al fatto che non capisce le diverse routine delle persone diverse. Mi piacerebbe convincere tutti a fare le cose allo stesso modo, anche se mio marito non è d'accordo sull'importanza di questo. Non stiamo parlando di grandi cose, solo della quotidianità. Quanto è importante restare su una routine per uno come il mio papà?
-Ginny

 

Cara Ginny: Molto probabilmente il sistema che tu, tuo marito e il caregiver state usando va più che bene. Anche in un centro della memoria avrà svariati caregiver, quindi ci saranno sempre delle differenze. Tuttavia, sei intelligente a cercare delle possibili regolazioni che possono contribuire ad alleviare il vostro lavoro. Forse tu e tuo marito potete arrivare a un compromesso. Sembra però che lui sia un gioiello da molto tempo, e quindi non rompere quello che può aver bisogno solo di un po' di adattamento.


Potresti passare in rassegna le routine di andare a dormire di tuo padre, perché per la maggior parte di noi quello è il momento in cui la routine dà i maggiori benefici. Il modo di prepararci a chiudere il giorno invia segnali al cervello che nel nostro futuro prossimo c'è il sonno. Se esamini prima quel particolare momento, forse puoi suggerire un periodo di transizione calmante e regolare di avvicinamento al momento del letto, a prescindere da chi si prende cura di lui in quel momento.


Come secondo punto ci può essere il preparare tuo padre per un bagno o per uscire per un appuntamento. La paura di non capire ciò che sta accadendo è spesso alla base di alcuni comportamenti aggressivi in ​​questi momenti. Il caregiver può avere più tempo di te o di tuo marito a usare una routine lenta e attenta per ogni evento, quindi questo potrebbe diventare il territorio del caregiver.


La tua conoscenza dell'importanza della routine è corretta, ma cerca di capire che tuo padre avrà difficoltà anche che con i caregiver professionali. Inoltre, come detto sopra, tuo padre avrà caregiver a turni. Questa è la vita. I caregivers addestrati cercano gli scatenanti dei comportamenti sconvolgenti e cercano di restare al massimo all'interno delle routine gradite dal cliente, ma alcune situazioni sconvolgenti sono inevitabili.


Prova per quanto possibile a seguire una routine nel prenderti cura di tuo padre, e cerca la flessibilità da tuo marito senza metterla giù troppo dura. Inoltre, spiega al caregiver pagato come vuoi che siano fatte le cose, e resta aperta ai suggerimenti, poiché il caregiver può avere una esperienza significativa.


Tu e tuo marito siete andati così bene, Gin, che non c'è alcun motivo di provocare instabilità o di causare conflitti di famiglia a questo punto. Fai il meglio che puoi ora, e quando arriva il momento del trasloco aiuta il papà a trasferirsi nella struttura di cura della memoria. Tu e tuo marito potete ancora essere una grande parte della sua vita una volta che è lì, quando le visite entreranno a far parte della routine.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.