Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La cannella può abbassare il rischio di Alzheimer?



La cannella è piena di antiossidanti ed è stato dimostrato che può aiutare nell'infiammazione nel corpo, nel ridurre il rischio di malattie cardiache, nel combattere le infezioni batteriche e fungine, nel trattare la digestione e anche nell'abbassare lo zucchero nel sangue.


Circa tre anni fa, gli scienziati dell'Università della California di Santa Barbara hanno pubblicato i risultati dei loro studi sulla possibilità che la cannella riesca a prevenire l'Alzheimer, concludendo che i due composti presenti nella cannella (Cinnamaldeide ed epicatechina) hanno mostrato alcuni risultati promettenti nella prevenzione dello sviluppo dei "grovigli" filamentosi all'interno delle cellule cerebrali che caratterizzano la malattia.


Nel processo dell'Alzheimer, all'interno delle cellule morenti si forma una proteina costituita da fibre attorcigliate (grovigli), chiamata tau. Nelle zone sane del cervello, la tau aiuta a mantenere in rotta il trasporto tra le cellule, ma nelle aree del cervello in cui si formano i grovigli, i filamenti intrecciati rompono questo sistema di trasporto e le sostanze nutritive e gli altri generi di prima necessità non riescono più a muoversi attraverso le cellule, che quindi alla fine muoiono, portando all'Alzheimer.


Durante il corso della malattia il tessuto cerebrale degli individui con Alzheimer è esposto a stress ossidativo. Gli scienziati hanno studiato i composti presenti nella cannella e nella ricerca hanno scoperto che impediscono la formazione dei nodi di tau, proteggendo la tau dallo stress ossidativo, uno squilibrio nella produzione radicale di ossigeno reattivo e di difesa antiossidante.


Essi ostacolano anche l'accumulo della proteina tau nel cervello. I composti di cannella tendevano a proteggere la proteina tau legando i residui di cisteina (amminoacidi) che possono garantire il corretto funzionamento della proteina.


In altre parole, la cannella è un potente antiossidante che aiuta a neutralizzare i processi cellulari [anomali] e impedisce l'ossidazione.


E' necessaria altra ricerca per quanto riguarda l'uso della cannella e il rischio / prevenzione di Alzheimer; tuttavia, a causa dei suoi numerosi benefici per la salute verificati, non è male incorporare la cannella nella dieta complessiva. Aggiungere cannella al caffè o al tè, cospargerla sul pane tostato, su cereali o avena e scuoterla sulla frutta cotta o cruda sono solo alcuni esempi di sua inclusione nel piano di nutrizione quotidiana.


La cannella è disponibile anche come integratore, in forma di capsule (ne sono raccomandate due da 500 mg al giorno).

 

 

 


Fonte: The advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)