Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'Alzheimer può arrivare anche presto, prima dei 65 anni


La ricerca continua sul chi, cosa, perché e quando della malattia di Alzheimer.


Ma perché questa malattia che ruba la memoria colpisce gli adulti più giovani? Si chiama «Alzheimer ad esordio precoce».


La dott.ssa Lisa Silbert, professoressa associata del Dipartimento di Neurologia della Oregon Health & Science University, dice: "Si definisce Alzheimer precoce quando viene diagnosticato prima dei 65 anni. La maggior parte dei casi della malattia si verificano in individui over-65".


I colleghi della Silbert hanno visto l'Alzheimer in pazienti che non avevano ancora 40 anni. La Silbert, che è anche direttore del Neuroimaging Lab all'Oregon Alzheimer’s Disease Center, ha precisato che circa il 5 per cento dei casi di Alzheimer sono considerati ad esordio precoce.


Che tu sia anziano o giovane, l'Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che causa una demenza progressiva, ha detto, notando che la malattia è il risultato di un accumulo di proteine ​​anormali nel cervello: "Durante tutto il corso della malattia c'è una progressiva riduzione della funzione cognitiva, che porta a difficoltà nelle attività quotidiane".


Nel determinare i fattori di rischio dell'Alzheimer a insorgenza precoce, la Silbert dice che alcuni pazienti presentano una mutazione genetica trasmessa dalle loro famiglie: "Sappiamo di tre geni specifici che possiamo testare, che inducono questa forma ad esordio precoce dell'Alzheimer. Sono piuttosto rari, e noi non consigliamo di testarli comunque, ma solo nei casi in cui c'è una forte storia familiare della malattia".


I primi segni dell'Alzheimer sono simili in tutti i gruppi di età. Tra questi segni c'è la perdita di memoria a breve termine: "Se qualcuno sperimenta cambiamenti nella memoria a breve termine, questo è qualcosa che bisogna portare quanto prima all'attenzione del medico, soprattutto perché, in particolare nei i casi di insorgenza più precoce, è proprio necessario assicurarsi di non ignorare altre cause, magari reversibili o curabili". Le anomalie metaboliche, come la malattia della tiroide o le carenze di vitamina B12, possono causare sintomi simili. [ndt: secondo un documento della Harvard University, almeno 50 condizioni possono imitare i sintomi dell'Alzheimer, pur non essendo la malattia].


Un problema dell'Alzheimer ad esordio precoce è che la malattia può essere difficile da diagnosticare. "Le persone in realtà non si aspettano il morbo in un gruppo di età così giovane", ha detto la Silbert. "Spesso può essere ignorato all'inizio ed è solo quando i sintomi diventano chiaramente progressivi che c'è più preoccupazione e si deve fare di più".


Col progredire della malattia, un paziente può trovare difficoltà nel multitasking [più attività contemporanee] o a seguire le istruzioni multi-step [serie di istruzioni]. Ciò può portare a difficoltà a svolgere le attività quotidiane, come gestire le finanze o i farmaci. Un paziente di Alzheimer a insorgenza precoce, ha detto, può anche avere altri problemi, oltre alla demenza, come convulsioni e spasmi dei muscoli.


Può essere difficile determinare l'aspettativa di vita dei pazienti con Alzheimer ad esordio precoce: "La letteratura è altalenante in termini di durata dell'Alzheimer a esordio precoce. Nella malattia a insorgenza tardiva, l'aspettativa di vita media dalla diagnosi alla morte è di circa 10 anni". La Silbert osserva che alcuni studi indicano che la malattia ad esordio precoce può progredire un po' più velocemente.


Di frustrante nell'Alzheimer è che non c'è una cura conosciuta: "Nell'insorgenza precoce dobbiamo seguire realmente un iter molto approfondito per escludere altre cause", ha detto la Silbert. "Vogliamo fare in modo di non ignorare qualche altra infezione del sistema nervoso centrale, o una malattia autoimmune, o una carenza metabolica".


Il trattamento è lo stesso per anziani e giovani: "Ci sono quattro farmaci approvati dalla FDA per il trattamento della malattia, e tre di loro lavorano sullo stesso meccanismo", ha detto, notando che la sostituzione di un neurotrasmettitore con i farmaci può ritardare l'insorgenza del declino funzionale.


Guardando al futuro, la Silbert è ottimista: "Ora abbiamo strumenti migliori di imaging per diagnosticare la malattia, che però non sono ancora pronti per la pratica clinica perché sono molto costosi e non sono ancora coperti da assicurazione". Queste nuove modalità di imaging includono la PET, che può aiutare a scoprire le proteine ​​anormali nel cervello. "Sono nate così tante tecnologie nuove e interessanti da quando ho iniziato a fare questo lavoro, che mi hanno veramente aiutato nella diagnosi. Mi aspetto che portino a migliori opzioni di trattamento nel prossimo futuro. Siamo sulla strada giusta per trovare realmente la soluzione per questa malattia".

 

Suggerimenti per le coppie (Fonte: mayoclinic.org)

La perdita di intimità è qualcosa di struggente nell'Alzheimer a esordio precoce. Molti di quelli che sviluppano la forma ad insorgenza tardiva erano già vedovi. Ma le coppie da 40 a 60 anni sono spesso al centro della loro vita in comune.


I coniugi o partner hanno di fronte la possibilità di trascorrere molti anni senza un partner attivo. Perdere la componente romantica e diventare caregiver complica il rapporto. Prova a:

  • comunicare i cambiamenti che stai sperimentando e anche i modi in cui possono essere cambiate le tue esigenze; non aver paura a chiedere aiuto;
  • trovare nuove attività da godere insieme;
  • tenere una cartella di risorse che potrebbero servire con la progressione della malattia.

 

 

 


Fonte: Scott Keith in Portland Tribune (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)