Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Jay Smith, un uomo che ha ingaggiato la lotta contro l'Alzheimer

Wantland J. (Jay) Smith [malato di Alzheimer] scrive su Alzheimer's Reading Room
Ho messo insieme un programma di dieta sana e integratori alimentari, esercizio mentale e fisico, socializzazione e espressione creativa, sulla base del flusso continuo di studi che hanno dimostrato i loro benefici nel prevenire o rallentare l'insorgenza e la progressione dell'Alzheimer.

Non mi aspetto che questo programma mi guarsca o, alla fine cambi il mio destino, ma credo che mi stia dando una qualità di vita sostanzialmente migliore, ed estendendo i miei anni utili.

Jay

In primo luogo, credo che il mio programma sia indicato a quelli di noi che sono nei primi stadi della malattia. Devo anche ammettere che, a mio avviso, Bob DeMarco [ndr: fondatore e motore del sito Alzheimer's Reading Room, la cui madre ha l'Alzheimer] ha dimostrato di essere molto più esperto di me per quanto riguarda le strategie per far fronte alle fasi successive, come dimostra il bellissimo blog "Alzheimer's Reading Room".

Il mio approccio è stato mettere insieme un sacco di risorse raccolte dalla ricerca che ho cominciato il giorno che ho avuto la diagnosi.

In primo luogo, c'è la mia esperienza personale con la Health Optimum Institute di San Diego e dopo ho proseguito concentrandomi sull'ottimizzazione del sistema immunitario con dieta, esercizio fisico e meditazione. Sono stato anche motivato dal lavoro del dottor Dean Ornish, il cui programma di stile di vita sviluppato per i suoi malati di cuore, basato su dieta sana, esercizio fisico, e "amore e intimità" (parole di Ornish), si è dimostrato, anche in base a studi, il più efficace nel promuovere il recupero a lungo termine dopo malattie cardiache, rispetto a qualsiasi farmaco o procedura chirurgica conosciuti.

Sono stato anche influenzato dai dr. Andrew Weil e dr Deepak Choprah, i cui libri e presentazioni dimostrano la capacità del nostro corpo di guarire naturalmente. Altre influenze sono arrivate dai libri pubblicati dall'Istituto di Scienze Noetiche sul tema della guarigione spontanea e delle trasformazioni di vita e dai miracoli di guarigione creati per decenni da Jon Kabat-Zinn nella sua clinica di riduzione dello stress, come documentato nel suo libro "Full Catastrophe Living".

Perché non applicare questi concetti all'Alzheimer? Non avevo nulla da perdere.

Il regime di strategie che ho messo insieme, come quello di Ornish, è uno sgabello a tre gambe, composto da:

  1. esercizi - sia fisici che mentali;
  2. nutrizione - tra cui una sana dieta mediterranea e tutta una serie di integratori alimentari, comprese le sostanze che si ritiene prevengano l'Alzheimer;
  3. espressione creativa e socializzazione (la mia versione di "amore e intimità") che include comporre musica, passare del tempo con la famiglia, e partecipare a gruppi di sostegno.

1. Esercizio. I miei esercizi aerobici comprendono camminare nel mio quartiere più volte a settimana, di solito 2 o 3km, da 20 a 40 minuti. I miei esercizi mentali comprendono l'esecuzione quotidiana del cruciverba e del sudoku sul sito web del Los Angeles Times, seguito dal cruciverba KenKen sul sito del NY Times.

2. Nutruzione. La mia dieta è prevalentemente vegana, occasionalmente con presenza di pesce, ma pochissimo latte e un sacco di verdure. Gli integratori sono multi-vitamine e minerali, oltre a extra vitamina B più acido folico e vitamine C ed E, e acidi grassi Omega 3. In particolare per la salute del cervello, prendo inoltre Acetil L Carnitina, Acido alfa lipoico, CoQ10, e fosfatidilserina.

3. Espressione creativa e socializzazione. La mia attività principale e sfogo è la musica. Per otto anni ho cantato nel coro della comunità con mia moglie Marilyn, e due anni fa ha iniziato le lezioni vocali. Dopo aver suonato la chitarra quasi tutta la mia vita, ho anche cominciato col mandolino circa otto anni fa. La mia attività musicale attuale comprende, oltre al coro settimanale e alle lezioni di canto private, una lezione settimanale di canto popolare che conduco al centro sociale per adulti del quartiere, fischiare una volta al mese, suonare in laboratori vocali e con la mia band di famiglia, moglie e figlie. I participate in two early stage support groups that meet weekly. Partecipo a due gruppi di sostegno da prima fase che si riuniscono settimanalmente. Trascorro anche quanto più tempo possibile con la famiglia e, insieme, ci stiamo godendo i nostri nuovi nipotini.

Sin da quando ho cominciato a mettere insieme il programma, sono stato felice di leggere relazioni settimanali che dimostrano che sto facendo le cose giuste, grazie a "Alzheimer's Reading Room" e "Alzheimer Daily News".

Le relazioni, provenienti da università e comunità di ricerca, continuano a dimostrare l'evidenza dei benefici di un aspetto o l'altro del mio stile di vita per prevenire o rallentare la progressione dell'Alzheimer. Gli studi stanno dimostrando che esercizio fisico e mentale, dieta sana, socializzazione, riduzione dello stress, meditazione e espressione creativa stanno dimostrando di essere utili in molti studi a lungo termine.

Immaginate come mi sono sentito lo scorso Agosto quando quel gruppo di cosiddetti esperti assemblato dai NIH [National Institues of Health] ha esposto le sue conclusioni, alla fine della conferenza ICAD, dicendo che non vi è alcun supporto scientifico per nessuna delle strategie di prevenzione basate sullo stile di vita.

Le hanno categoricamente respinte tutte, dicendo che non esiste alcuna prova scientifica per alcuna di esse. A loro posso solo suggerire di uscire dalla loro torre di avorio e di espandere la loro visione della scienza per comprendere i numerosi rispettabili studi che suggeriscono chiaramente che danno benefici.

 La scienza non deve essere disperatamente legata alle stroncature degli studi clinici, doppiamente ciechi, e alle valutazioni "a controllo dei pari" che sono i tratti distintivi dei paradigmi della ricerca odierna.

 


 

L'autore: A Wantland J. (Jay) Smith è stata diagnosticata la malattia di Alzheimer precoce alla fine del 2005, sulla base di test neuropsicologici e FDG/PET. Fin dalla diagnosi, è diventato uno attivista dello stadio precoce dell'Alzheimer, creando il primo forum sullo stadio precoce perdita memoria del California Southland Chapter dell'Alzheimer's Association nell'ottobre del 2007, e ha guidato il secondo forum nel marzo 2009. Ha partecipato a tre gruppi di sostegno di stadio precoce. Con la Alzheimer's Association l'ha frequentato a due Public Policy Forum a Washington DC, di recente è stato membro del secondo Early Stage Advisory Group dell'Associazione, ed è stato nominato prima persona con AD a far parte del consiglio di amministrazione del California Southland Chapter, completando il suo periodo di due anni, nell'estate del 2010. Egli condivide spesso la sua storia come relatore e attraverso interviste alla stampa.

Pubblicato su Alzheimer's Reading Room il 7 febbraio 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Tutti i diritti riservati ai rispettivi proprietari.


 

Notizie da non perdere

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.