Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Invecchiare senza Alzheimer: c'è forse un segreto?

Invecchiare senza Alzheimer: c'è un segreto?La dislipidemia (presenza di lipidi nelle arterie) in mezza età è stata associata in modo significativo con i depositi di amiloide presenti anni più tardi.Potrebbe essere possibile invecchiare senza sviluppare la patologia di Alzheimer (ADP), anche se sono coinvolti un'ampia gamma di fattori protettivi molto diversi.


Uno studio pubblicato in JAMA Neurology ha esaminato le differenze negli schemi della deposizione di amiloide e di neurodegenerazione, che costituiscono l'ADP e ha scoperto che, sebbene sia impegnativo, possiamo avere "un'invecchiamento eccezionale" senza ADP (rif. 1).


L'obiettivo principale dello studio condotto dai ricercatori della Mayo Clinic di Rochester in Minnesota, era identificare e verificare l'efficacia dell'intera gamma di fattori protettivi dell'intera vita naturale, che potrebbe impedire lo sviluppo di depositi amiloidi nel cervello o la neurodegenerazione, o entrambi.


Gli investigatori hanno messo insieme una coorte di 942 individui (519 uomini, 423 donne) iscritti al Mayo Clinic Study of Aging. La coorte è stata divisa in 4 gruppi secondo le combinazioni degli schemi di ADP, usando i biomarcatori di scansione per l'amiloide (A) e la neurodegenerazione (N), presente (+) o assente (-): A+/N+, A+/N-, A-/N+ e A-/N-. Tali gruppi differivano significativamente per età, richiedendo l'aggiustamento [dei risultati].


I livelli di amiloide variavano per il sesso e lo stato dell'Apolipoproteina E (APOE), mentre gli schemi di neurodegenerazione differivano per sesso, APOE, obesità in mezza età, fumo e un valore composito di 7 condizioni cardiache e metaboliche, tra cui ipertensione, iperlipidemia, aritmia cardiaca, insufficienza cardiaca congestizia, diabete e ictus.


La scoperta più importante è che, oltre alla demografia e al genotipo APOE, non appariva nessuna sovrapposizioni di fattori protettivi tra i due modelli. La storia della dislipidemia in mezza età era l'unico fattore che era associato con significatività ai depositi amiloidi dieci anni dopo l'età di reclutamento (età media 79,7 anni), mentre i valori medici cardiaci e metabolici, fumo, obesità e diabete, in mezza età si associavano bene con un rischio più alto di neurodegenerazione, misurata dallo spessore corticale.


Gli investigatori della Mayo hanno quindi esaminato i modelli in un sottogruppo speciale di "invecchianti eccezionali" over 85 senza ADP (A-/N-) rispetto a tutti gli altri over 85 con segni di ADP (A+, N+ o A+/N+). Il principale fattore di differenziazione è stato la presenza dell'allele APOE ε4, che ha conferito protezione in entrambi i modelli (come nell'età minore) ed era coerente con gli studi precedenti (rif 2-5).


I risultati dello studio puntano all'evidenza di un invecchiamento eccezionale nella popolazione normale e hanno quantificato in qualche modo i fattori multipli di protezione necessari, che includono una serie di rischi modificabili, in particolare nella mezza età. In definitiva, però, i 2 fattori più significativi di ​​un invecchiamento eccezionale (essere portatori dell'allele APOE ε4 e l'età) non sono modificabili.


"Studi successivi dovranno indagare ulteriormente sul modo in cui la somma cumulata di fattori positivi e negativi dell'intera vita può contribuire al rischio di amiloidosi e neurodegenerazione", hanno concluso i ricercatori.

 

 

 


Fonte: Linda Peckel in Neurology Advisor (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. Vemuri, P, Knopman DS, Lesnick TD, et al. Evaluation of amyloid protective factors and Alzheimer disease neurodegeneration protective factors in elderly individuals. JAMA Neurol. 2017;74:718-726. doi: 10.1001/jamaneurol.2017.0244
  2. Jansen WJ, Ossenkoppele R, Knol DL, et al. Amyloid Biomarker Study Group. Prevalence of cerebral amyloid pathology in persons without dementia: a meta-analysis. JAMA. 2015;313:1924-1938. doi: 10.1001/jama.2015.4668
  3. Jack CR Jr, Wiste HJ,Weigand SD, et al. Age, sex, and APOE ε4 effects on memory, brain structure, and β-amyloid across the adult life span. JAMA Neurol. 2015;72:511-519. doi: 10.1001/jamaneurol.2014.4821
  4. Villemagne VL, Burnham S, Bourgeat P, et al. Australian Imaging Biomarkers and Lifestyle (AIBL) Research Group. Amyloid β deposition, neurodegeneration, and cognitive decline in sporadic Alzheimer's disease: a prospective cohort study. Lancet Neurol. 2013;12:357-367. doi: 10.1016/S1474-4422 (13)70044-9
  5. Sojkova J, Zhou Y, An Y, et al. Longitudinal patterns of β-amyloid deposition in nondemented older adults. Arch Neurol. 2011;68:644-649. doi: 10.1001/archneurol.2011.77

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.