Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I farmaci anti-rigetto possono essere utili per l'Alzheimer?

Uno studio eseguito sui topi alla University of Texas Southwestern fornisce nuovi indizi sul fatto che una classe di farmaci anti-rigetto, usati dopo il trapianto di organi, può rallentare anche la progressione del Morbo di Alzheimer (MA) delle prime fasi.


Il MA, una forma progressiva di demenza, colpisce circa 5,7 milioni di persone negli Stati Uniti - un numero che dovrebbe quasi triplicare entro il 2050. Anche se l'Alzheimer colpisce di solito dopo i 65 anni, i cambiamenti nel cervello possono iniziare anni prima che compaiano i sintomi, secondo i Centri Controllo e Prevenzione delle Malattie.


I ricercatori hanno studiato quanto presto si perdono le connessioni tra i neuroni (le sinapsi) nel corso della malattia. Questa perdita probabilmente causa cambiamenti comportamentali e di memoria che si verificano man mano che la malattia si sviluppa, ha dichiarato il dott. James Malter, preside di Patologia e autore senior dello studio apparso su Science Signaling, con primi autrici le Dott.sse Nancy Stallings e Melissa O'Neal, entrambe insegnanti di patologia.


Il Dr. Malter ha spiegato che all'inizio le cellule nervose perdono le spine dendritiche, piccole estensioni ramificate all'estremità dei neuroni, che ricevono informazioni dalle cellule vicine attraverso le sinapsi. Anche queste ultime - le giunzioni dove avviene la comunicazione tra i neuroni - sono perse. L'area del cervello più colpita governa le funzioni di ordine superiore come linguaggio, ragionamento spaziale, pensiero cosciente, vista, udito e altri sensi.


"Abbiamo scoperto che l'amiloide-beta, che è sovraprodotta nel cervello della maggior parte delle persone con MA, attiva una proteina chiamata calcineurina, che a sua volta inibisce una seconda proteina chiamata Pin1, portando alla perdita di spine dendritiche e sinapsi", ha detto il dottor Malter.


In esperimenti su neuroni e topi geneticamente modificati per non produrre Pin1, i ricercatori sono riusciti a duplicare la perdita di spine dendritiche e sinapsi, anche in assenza di esposizione a amiloide-beta, dimostrando un ruolo fondamentale della Pin1 in questo processo.


"In ulteriori esperimenti, abbiamo dimostrato che le sinapsi potevano essere salvate se i neuroni ricevevano Pin1 extra o erano esposti a FK506, un farmaco che blocca la calcineurina ed è attualmente approvato dalla FDA per la prevenzione del rigetto da trapianto di organi solidi. Il più antico farmaco di questa classe, la ciclosporina, è usato dal 1983", ha detto il dott. Malter.


Curiosamente, uno studio recente della UT Medical Branch di Galveston ha mostrato che i pazienti che ricevono FK506 per l'immunosoppressione a lungo termine dopo il trapianto, sviluppano il MA con MENO frequenza del previsto.


"Come farmaco approvato dalla FDA, proponiamo di valutare l'FK506 attraverso studi clinici, come trattamento del MA di stadio iniziale", ha detto il dott. Malter. "I farmaci anti-rigetto somministrati ai riceventi del trapianto di organi agiscono sopprimendo il sistema immunitario e, di conseguenza, possono aumentare il rischio di infezione. I nostri esperimenti suggeriscono che dosi di FK506 più basse di quelle necessarie per bloccare il rigetto del trapianto, potrebbero proteggere i neuroni dall'amiloide-beta con una immunosoppressione ridotta".

 

 

 


Fonte: University of Texas Southwestern (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Nancy R. Stallings, Melissa A. O’Neal, Jie Hu, Ege T. Kavalali, Ilya Bezprozvanny, James S. Malter. Pin1 mediates Aβ42-induced dendritic spine loss. Science Signaling, 2018; 11 (522): eaap8734, DOI: 10.1126/scisignal.aap8734

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)