Le persone con Alzheimer o demenza possono ancora godere di sforzi creativi. Studi di ricerca mostrano anche che con il morbo di Alzheimer (MA) le capacità creative possono migliorare.
Alla fine del 2016, una ricerca di Neuroscience Research Australia ha scoperto che le persone con MA mostravano improvvisamente abilità creative come dipingere, disegnare o cantare, che prima non erano evidenti.
Secondo Olivier Piquety, il primo autore dello studio, le persone con demenza possono mostrare nuovi comportamenti e abilità creative nonostante sperimentino anche il declino cognitivo e funzionale tipico del MA e della demenza.
Sebbene lo studio non abbia chiarito il motivo esatto per cui la malattia sblocca queste abilità, Piguety ha ipotizzato che potrebbe avere qualcosa a che fare con il fatto che, mentre le aree del cervello usate più spesso si spengono, altre hanno la possibilità di brillare.
Il Dr. Bruce Miller, un neurologo che dirige il Centro Memoria e Invecchiamento della University of California di San Francisco, ha scoperto un gran numero di persone affette dalla sindrome del savant (una condizione in cui una persona con disabilità mentali significative dimostra altre abilità di gran lunga superiori alla media).
Egli ha trovato questa connessione inaspettata e straordinaria nei pazienti affetti da demenza e ha messo in mostra le opere d'arte dei suoi pazienti in tutti i suoi uffici. Nella sua ricerca, riferita di recente al telegiornale della CBS Sunday Morning, Miller ha confrontato le scansioni cerebrali dei pazienti affetti da demenza con quelle di un bambino savant.
"E' presente lo stesso modello di perdita di funzione sul lato sinistro del cervello, con un aumento della funzione nelle parti posteriori destre del cervello, le parti che ci permettono di prendere qualcosa di visivo nella nostra mente e metterlo su una tela", ha detto Miller.
Ha definito "savant acquisiti" questi rari pazienti affetti da demenza, che non avevano mai dipinto prima, ma che dopo la diagnosi possono creare bellissimi capolavori. A loro la malattia ha distrutto alcune aree cerebrali, ma ne ha attivato altre, sbloccando questo talento nascosto. Miller ha detto che crede fortemente che la creatività possa essere uno sbocco importante per le persone che vivono con il MA e la demenza.
La creatività e l'arte promuovono la salute, la comunicazione attiva e l'espressione per favorire l'integrazione del funzionamento fisico, emotivo, cognitivo e sociale, e, per le persone colpite, questo è quello che conta di più per migliorare e mantenere una buona qualità della vita.
Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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