L'apatia e l'attenzione ridotta sono due dei problemi più comuni che sperimentano gli individui con morbo di Alzheimer (MA) e demenza. In questo secondo articolo della serie in tre parti, discutiamo di farmaci che possono aiutare per questi problemi. Parla con il tuo medico per avere ulteriori informazioni.
Terapia per l'apatia
L'apatia è il sintomo neuropsichiatrico più comune nel MA e in altre forme di demenza, ma è spesso ignorata perché tende a non causare problemi ai caregiver. Ci sono tre classi principali di farmaci che possono essere provati per l'apatia: formulazioni di levodopa, agonisti della dopamina e stimolanti. Poiché gli stimolanti saranno discussi in dettaglio nella sezione terapia per l'attenzione, qui sotto, noteremo semplicemente che questa classe di farmaci può essere estremamente efficace per il trattamento dell'apatia, in particolare se accompagnata da scarsa attenzione.
- Carbidopa / levodopa (Sinemet) o una delle sue nuove formulazioni, somministrate a basse dosi, da due a tre volte al giorno, possono dare benefici nel ridurre l'apatia. Potresti aver sentito parlare di questo farmaco associato al Parkinson, che è quello per cui è stato approvato. A dosi più alte i suoi effetti collaterali sono una miriade e possono includere (ma non sono limitati a) confusione, allucinazioni, vertigini, psicosi, nausea e comportamenti rischiosi. Generalmente proviamo una dose bassa e passiamo ad altre terapie se non ha successo.
- Gli agonisti della dopamina includono amantadina, memantina (Namenda) e pramipexolo (Mirapex). Questi farmaci stimolano il recettore della dopamina e possono ridurre l'apatia. In generale, iniziamo con memantina per i pazienti che mostrano apatia nella fase di demenza della loro malattia.
La memantina è approvata dalla FDA per i pazienti con demenza di MA da moderata a grave.
Proviamo prima l'amantadina e/o il pramipexolo per quelli che sono apatici ma non hanno la demenza, come quelli con lieve decadimento cognitivo. Questi farmaci sono usati in genere nel Parkinson. Usiamo basse dosi, poiché gli effetti indesiderati sono comuni a dosi più elevate e includono (ma non sono limitati a) confusione, allucinazioni, vertigini, sonnolenza (a volte improvvisa, che compromette la guida) e un comportamento rischioso. - Infine, noteremo che ci sono alcuni antidepressivi attivanti che possono migliorare l'apatia; discuteremo di questi nella prossima parte della serie.
Terapia per l'attenzione ridotta
I problemi di attenzione sono comuni nel MA e in altri tipi di demenza, così come in molti altri problemi neurologici, come lesioni alla testa e sclerosi multipla. Gli stimolanti sono il cardine della terapia per i problemi di attenzione: i più comuni sono metilfenidato (Ritalin, Concerta, Metadate, Methylin, Aptensio, Cotempla, Quillichew, Quillivant), Anfetamine (Adzenys, Dyanavel, Evekeo) e Dextroanfetamine (Dexedrine, ProCentra, Zenzedi).
Gli stimolanti potenziano i sistemi monaminergici, spesso stimolando i recettori della norepinefrina e della dopamina. Abbiamo usato vari stimolanti a breve e lungo effetto, a varie dosi in vari contesti, e generalmente è necessario personalizzare l'uso di stimolanti per il paziente e per il contesto più che per la maggior parte degli altri farmaci.
Se l'individuo è uno studente o lavora, è ragionevole usarli durante le ore di scuola o di lavoro e dare una 'vacanza di farmaco' alla sera e nei fine settimana (con eccezioni per compiti difficili a casa). Dall'altra parte, un individuo con problemi di attenzione più marcati dalla encefalopatia traumatica cronica (CTE) può aver bisogno di stimolanti per tutto il giorno, ogni giorno. Prove ed errori sono spesso necessari.
Gli effetti indesiderati più comuni comprendono sensazione di nervosismo, ansia, anoressia, mal di testa, palpitazioni e vertigini, e le reazioni gravi possono includere dipendenza e abuso di droghe, psicosi, mania, aggressività, ipertensione, infarto miocardico, ictus, convulsioni, aritmie e morte improvvisa. La consultazione con un cardiologo è appropriata nella persona di mezza età o più anziana.
La meditazione di consapevolezza può migliorare l'attenzione
Una terapia non farmacologica che può essere usata per migliorare l'attenzione è la meditazione di consapevolezza. E' risultato che si può effettivamente fare pratica di attenzione attiva allo stesso modo in cui si può farla con il violino o per altre abilità.
Praticare la consapevolezza non è per tutti, ma per alcuni individui è un modo più efficace e senza farmaci per migliorare l'attenzione.
Per i nostri pazienti più giovani raccomandiamo generalmente una delle tante app per cellulare disponibili per questo scopo, e per i nostri pazienti di mezza età e anziani tende a funzionare meglio la meditazione di consapevolezza guidata da audiolibri e da lezioni personali.
Fonte: Andrew Budson MD, professore di neurologia dell'Università di Boston e della Harvard Medical School.
Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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