Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sono a rischio di Alzheimer?

Questa è l'ultima parte della serie di interventi sul morbo di Alzheimer (MA), la causa più comune di perdita di memoria e demenza.

 

 

La storia familiare di MA aumenta il rischio dal doppio al quadruplo

Poiché il MA è il disturbo più comune che colpisce il pensiero e la memoria in età avanzata, siamo tutti a rischio di sviluppare la malattia, avvicinandoci al 40-50% dopo gli 85 anni. Se uno ha una storia familiare di problemi di memoria, che richiamano il MA in un genitore o un fratello, il rischio di MA aumenta, tanto che diventa da 2 a 4 volte più probabile che la causa dei problemi di memoria sia dovuta al MA piuttosto che a qualcos'altro.


Ad esempio, se il rischio complessivo di sviluppare il MA tra 65 e 70 anni è circa del 2,5%, il rischio senza una storia familiare è di circa l'1,5%, mentre il rischio con una storia familiare è compreso tra il 3 e il 6%. Ma c'è sicuramente una grande percentuale di persone con una storia familiare di MA che non sviluppano mai la malattia.

 

 

I geni possono causare troppo accumulo di amiloide-beta

Sappiamo che alcune persone hanno differenze genetiche che causano la formazione di troppa amiloide o una sua insufficiente eliminazione. La variante genetica più comune che può portare al MA è il gene APOE-e4, che sembra essere correlato all'eliminazione ridotta dell'amiloide-beta.


Questo gene è una delle principali ragioni per cui le persone con una storia familiare di MA hanno maggiori probabilità di sviluppare la malattia. Ma non è consigliabile testarlo perché non può determinare se è presente o meno il MA, né se si svilupperà in futuro.

 

 

Il MA è più comune nelle donne

Dei 5,1 milioni di persone negli Stati Uniti con MA dai 65 anni in su, circa 3,2 milioni sono donne. Parte della risposta è che il MA diventa più comune quando le persone invecchiano e le donne vivono più a lungo degli uomini. Altre spiegazioni sono attivamente studiate.

 

 

Il MA non è normale invecchiamento

Considerato quanto sia comune il MA negli individui tra i 70 e gli 80 anni, è ragionevole chiedersi se il morbo sia solo una parte dell'invecchiamento normale. Tuttavia, ci sono molte persone che vivono oltre i 90 o anche i 100 anni senza sviluppare il MA sia clinicamente che patologicamente (quando il loro cervello viene osservato dopo la morte al microscopio).


In realtà, si stima che circa la metà degli individui di età pari o superiore a 85 anni non soffra di MA o di qualsiasi altro tipo di demenza. Quindi, anche se il MA è più comune con l'invecchiamento, non è una parte normale di esso.

 

 

Riduci il rischio di MA con esercizio aerobico, cibo sano e attività sociali

Vuoi ridurre il rischio di sviluppare il MA? Ci sono sempre più prove che diverse scelte di stile di vita, come esercizio aerobico regolare, dieta mediterranea, rimanere socialmente attivi, possono aiutare a mantenere pensiero e memoria più forti possibile.

 

 

Domande chiave:

D: Il tuo amico ti ha detto che non c'è niente che puoi fare riguardo al MA perché se viviamo abbastanza a lungo tutti lo avremo. È vero?

R: No. Il MA è più comune nell'invecchiamento, ma molte persone vivono fino all'età di 90 o 100 anni senza la malattia. L'esercizio aerobico, le attività sociali e un'alimentazione sana possono contribuire a ridurre le possibilità di svilupparlo.

D: Nessuno nella mia storia familiare ha avuto il MA. Ciò significa che nemmeno io lo avrò, giusto?

R: No. Anche se il rischio è minore senza una storia familiare, tutti sono a rischio di MA quando invecchiano.

 

 

 


Fonte: Andrew Budson MD, professore di neurologia dell'Università di Boston e della Harvard Medical School.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)