Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Burnout del caregiver: dei modi per evitarlo

La responsabilità di essere il caregiver per una persona cara è ammirevole e gratificante. Ma le esigenze dell'impegno possono richiedere il loro pedaggio e portare al burnout (esaurimento psico-fisico) senza gli sfoghi giusti e i meccanismi per far loro fronte.


Un certo numero di cose possono contribuire all'esaurimento fisico, mentale ed emotivo da caregiving nel corso del tempo:

  • esigenze irragionevoli o aspettative non realistiche;
  • frustrazioni per la mancanza di denaro, di aiuto, di risorse e/o competenze del caregiving;
  • minore tempo sociale (o da soli) e libertà.


“Quello che dico ai caregiver è che è davvero importante prendersi cura di voi stessi, in modo che resti una parte di voi che si prende cura di qualcun altro”, dice Pnina Rothenberg MS/OTR/L, terapeuta professionale di Levindale. “Trascorrere 24 ore al giorno a prendersi cura di qualcuno può essere proprio tanto. È dura". Qui sotto alcuni consigli importanti per evitare il burnout del caregiver.

 

 

Cerca assistenza di sollievo e diurna nella tua comunità.

Come sollievo temporaneo per i caregiver primari, l'assistenza di sollievo può essere fornita alla persona amata a casa o in un centro diurno per adulti, per un pomeriggio, un paio di giorni o addirittura per settimane. Soprattutto se non hai un altro familiare, o qualcun altro con cui hai un rapporto stretto, che puoi chiamare per aiuto, [l'assistenza professionale di sollievo] può lasciarti libero per importanti commissioni o semplicemente per rilassarti. Cerca in rete o informati localmente sulle risorse di sollievo vicino a te (ndt: per la parte occidentale della provincia di Treviso puoi cercare qui).

“A volte le organizzazioni religiose, o quelle a loro affiliate, hanno volontari che possono essere in grado di venire a casa tua e restare con la persona amata per un'ora o due”, dice la Rothenberg.

 

 

Non essere così duro con te stesso per volere / avere bisogno di una pausa, anche per piccole cose. Te lo meriti.

Tutti hanno bisogno di una pausa di tanto in tanto. Anche i genitori raggiungono un punto in cui hanno bisogno di un po' di tempo per se stessi lontano dai bambini. “Il caregiving è in realtà la stessa cosa. Ma per qualche motivo, quando quello di cui ti stai occupando è più vecchio di te, invece che più giovane, c'è una sensazione diversa, che non dovrebbe esserci. È la stessa cosa“, dice la Rothenberg. “Non puoi stare con quella persona per tutto il giorno e mantenere lo stesso livello di energia, di cura e di pazienza. Semplicemente non è possibile”.

Spesso, i caregiver si sentono in colpa per prendere un attimo di respiro dalle loro responsabilità. Ma vedi il tuo tempo personale come una necessità e non un lusso. E non sempre deve essere una lunga pausa o una fuga. “Anche se vai fuori solo per una manicure o per una tazza di caffè con un/a amico/a ... qualcosa che ti coccola un pochino e non deve richiedere ore e ore, fa una grande differenza”, dice la Rothenberg.

 

 

Fai della tua salute una priorità.

I caregiver possono diventare così occupati per gli altri da trascurare la propria salute. Oltre a irritabilità, sintomi comuni di burnout del caregiver sono sentimenti di autolesionismo, ritiro e altri sintomi paragonati alla depressione, cambiamenti di peso e/o di appetito, ammalarsi più spesso e cambiamenti nel sonno (che “potrebbero venire da un senso interno di dover tenere aperto un orecchio nel caso che la persona cara cada o che ci sia una qualche altra emergenza“, dice la Rothenberg).

Prenderti cura di te, dice la Rothenberg, include mangiare bene, fare esercizio fisico regolarmente e dormire bene. Anche esserci agli appuntamenti del proprio medico (un altro buon motivo per organizzare l'assistenza di sollievo) è importante.

Ma la Rothenberg aggiunge: “Questo non vuol dire che devi concentrarti esclusivamente sulle tue attività relative alla salute, invece di altre attività divertenti e rilassanti del tempo libero ... sono entrambe molto importanti, ed è importante trovare il tempo per entrambe”.

 

 

Partecipa a un gruppo di supporto per caregiver.

È normale come caregiver sentire una serie di emozioni, in particolare il risentimento e il senso di colpa. Accetta i tuoi sentimenti e non tenerli imbottigliati.

È bello parlare dei tuoi sentimenti e delle frustrazioni con una persona di fiducia, un amico, un collega, un vicino, un terapeuta, un assistente sociale o un membro del clero. Meglio ancora, essere in un gruppo di supporto ai caregiver dà l'opportunità di connettersi e condividere esperienze con altri che sono in una situazione simile, che possono aiutare a far fronte ai sentimenti di frustrazione e isolamento e farti scoprire ulteriori risorse e modi di affrontarli.

 

 

 


Fonte: LifeBridge Health via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)