Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Semplici cambiamenti possono aiutarci a invecchiare meglio e prevenire il declino cognitivo

Molte persone sperimentano un declino della funzione cognitiva con l'età, come un peggioramento della memoria e difficoltà ad elaborare le informazioni. Nella maggior parte dei casi, questo è perfettamente normale.


In alcuni casi, tuttavia, il declino cognitivo correlato all'età può influire sulla capacità di una persona di svolgere compiti complessi, come gestire le finanze o preparare un pasto. A volte, può anche rendere difficile per una persona svolgere le attività quotidiane, come vestirsi e mangiare.


Circa il 18% della popolazione del Regno Unito è over-65 ed entro il 2030, si stima che una persona su cinque avrà più di 65 anni. Ma questo non tiene conto del numero di persone che sperimenteranno il declino cognitivo e la demenza quando invecchiano.


L'incidenza della demenza aumenta bruscamente dai 75 anni e si prevede che il numero di persone nel Regno Unito che vivono con demenza potrebbe triplicare entro il 2050. La funzione cognitiva è molto importante per il benessere degli anziani. Essa influenza tutto ciò che fanno, compreso il lavoro e la socializzazione, e ha un enorme impatto sociale ed economico sulle famiglie. Trovare modi per prevenire il declino cognitivo è sempre più importante.


Ci viene spesso detto che la soluzione al declino cognitivo sta in nuovi farmaci o terapie che possono ridurre i sintomi, o nel seguire uno stile di vita sano.


Ma una recente ricerca dal nostro team ha scoperto che il benessere sociale ed emotivo (il nostro senso di essere connessi con la famiglia e la comunità, e la nostra esperienza soggettiva di emozioni positive o negative) può essere altrettanto importante della terapia e dello stile di vita per mantenere una buona funzione cognitiva in età avanzata. Numerosi studi in tutto il mondo hanno trovato che connessione sociale e solitudine influenzano la funzione cognitiva degli anziani, compresa la loro memoria.


La solitudine colpisce circa il 9% delle persone sopra i 65 anni nel Regno Unito. È uno stato emotivo complesso in cui le persone percepiscono come inadeguate le loro interazioni sociali e relazioni individuali.


Uno studio importante sull'invecchiamento (con dati di più di 18.000 over-50 della GB su salute fisica e mentale, benessere, finanze e atteggiamenti nei confronti dell'invecchiamento) ha rilevato che l'isolamento e la solitudine sono associati con una memoria più scadente, in particolare tra quelli con i livelli più bassi di istruzione. Inoltre, la solitudine in età avanzata è stata associata con un declino più ripido della funzione cognitiva. Ciò ha incluso memoria e fluenza verbale peggiori.

 

 

Declino cognitivo e solitudine

Oltre ad essere impressionanti, questi risultati ci mostrano anche quanto è difficile stabilire se la solitudine provoca il declino cognitivo, o se il declino cognitivo provoca la solitudine. Un modo per scoprirlo è studiare se gli interventi per ridurre la solitudine influenzano anche involontariamente la salute cognitiva degli anziani.


Abbiamo affrontato questo problema in una serie di studi che esaminano l'impatto che i biglietti gratuiti di bus hanno avuto sugli over-60. Quando, nel 2006, il governo del Regno Unito ha reso gratuiti i viaggi in bus per le persone con più di 60 anni, si è pensato che la misura avrebbe potuto ridurre la solitudine e aumentare l'impegno sociale in quanto permette alle persone anziane di rimanere connesse ai loro ambienti sociali.


Abbiamo trovato che i biglietti gratuiti del bus hanno aumentato significativamente l'uso del trasporto pubblico e, in aggiunta, hanno portato a miglioramenti nella funzione cognitiva, in particolare, nel miglioramento della memoria.


In un altro studio, abbiamo scoperto che il maggiore uso del trasporto pubblico ha anche ridotto la depressione e i sentimenti di solitudine. È aumentata la partecipazione alle attività di volontariato e il contatto con i figli adulti e gli amici degli anziani. Questi risultati mostrano che una politica semplice ha avuto conseguenze positive impreviste. Essa ha portato a miglioramenti significativi nelle funzioni cognitive e nella salute mentale degli ​​anziani, potenzialmente attraverso l'influenza sul benessere sociale.


Questa non è la prima volta che abbiamo trovato che cambiamenti della politica sociale possono contribuire a proteggere le persone anziane dal declino cognitivo. Per esempio, abbiamo esaminato l'impatto di una legge francese del 1959 che ha aumentato di 2 anni l'età minima dell'obbligo scolastico, da 14 a 16 anni di età.


Questa legge ha aumentato realmente gli anni di scolarizzazione degli adulti francesi che al momento stanno raggiungendo la vecchiaia. Abbiamo scoperto che anche decenni dopo aver lasciato la scuola, un periodo più lungo di istruzione ha aiutato gli anziani a mantenere le funzioni cognitive - in particolare la memoria - e a rinviare il declino cognitivo.


Anche le politiche che interessano l'intera economia si sono rivelate un fattore importante per la salute e la memoria. Abbiamo scoperto che gli anziani esposti a una recessione economica negli anni precedenti al loro ritiro subiscono un declino cognitivo più rapido negli anni post-pensionamento. Ciò suggerisce che le politiche che proteggono le persone anziane dall'impatto del declino economico potrebbero aiutarle a mantenere una buona funzione cognitiva in età avanzata.


Le politiche di assistenza a lungo termine che permettono alle persone anziane di mantenere l'indipendenza e di continuare a socializzare possono essere importanti. Ageing in place (=Invecchiare sul posto), un approccio che sottolinea l'importanza di sostenere le persone anziane per continuare a vivere nella loro casa e nella comunità, ha portato molti governi a offrire assistenza agli anziani con limitazioni nella propria casa.


La nostra ricerca suggerisce che solo una piccola frazione di anziani europei, che hanno difficoltà a svolgere le attività quotidiane (come vestirsi, camminare o lavarsi), sono in realtà idonei a ricevere assistenza domiciliare dal governo.


Ma abbiamo anche scoperto che un aumento della quantità di assistenza che le persone ricevono a casa dai programmi del governo, aumenta paradossalmente la quantità di assistenza che ricevono da amici e familiari. Ciò suggerisce che una politica a lungo termine che espande l'accesso alle cure a casa può aiutare le persone anziane a mantenere legami sociali, benessere mentale, e le funzioni cognitive anche nell'età più avanzata.


Pur restando entusiasmanti le prospettive come i nuovi farmaci che proteggono dall'invecchiamento cognitivo, la ricerca mostra che anche molti semplici cambiamenti dalla politica possono promuovere il benessere sociale ed emotivo, che può essere altrettanto importante per il mantenimento della funzione cerebrale in età avanzata.


Anche di fronte al calo della capacità fisica, i programmi che forniscono assistenza a lungo termine in casa possono essere cruciali per mantenere la funzione cognitiva e condurre una vita significativa in età avanzata.

 

 

 


Fonte: Mauricio Avendano Pabon (prof. di Politica Sanitaria) e Ludovico Carrino (ricercatore) del King's College London

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.