Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ci può essere assistenza personale nelle strutture con restrizioni da COVID-19?

Cara Carol: Mia mamma ha la demenza da dieci anni, e vive da tre anni nel reparto di terapia della memoria di una casa di cura. Il personale lì è come una famiglia, ed è ben addestrato per la cura centrata sulla persona. Ora, però, la famiglia ha restrizioni per le visite, perché il personale è comprensibilmente preoccupato di non permettere al virus di entrare nella struttura.

Per quanto difficile sia, sono d'accordo con quello che stanno facendo, solo ho paura che ci sia poco tempo per l'assistenza pratica individuale che è stata così preziosa finora. Non mi aspetto che le cose diventino 'normali', ma c'è una possibilità che la mamma riceva l'assistenza comprensiva che ha ricevuto in passato? Come posso controllare meglio come sta? - MH.

 

Caro/a MH: posso solo immaginare la tua preoccupazione su come sta andando la cura di tua madre. I caregiver sono sempre preoccupati che i loro cari ricevano cure individualizzate, ma come molte altre cose, questo è ora più difficile da monitorare.

Le strutture di vita assistita e le case di cura che hanno fatto un grande sforzo per fornire cura centrata sulla persona prima di questa epidemia di virus, probabilmente vanno ragionevolmente bene ora.

Hai la fortuna di conoscere e apprezzare il personale, perciò questo dovrebbe darti qualche rassicurazione che stanno facendo tutto il possibile. Le cose sono sicuramente diverse, ma molti di questi caregiver sono pensatori creativi e lavoreremo duro per i loro ospiti.

Anche se non si può essere lì di persona, ci sono comunque alcuni modi per rimanere in contatto:

  • Chiedi conversazioni telefoniche regolari con un operatore che può dire come sta andando la mamma, sia emotivamente che fisicamente.

  • Chiedi dei suoi farmaci e come va il loro reperimento. Ci sono aggiustamenti del dosaggio dei farmaci o altre modifiche? Se sì, perché?

  • Tieni un registro dei tuoi colloqui, compreso chi era il tuo interlocutore e la data, nel caso in cui sia necessario fare riferimento a qualcosa più tardi.

  • Chiedi loro di organizzare visite video o telefoniche con tua madre, se lei non può farlo da sola. Vedere il viso o sentire la tua voce farà la differenza.

  • Ricorda che le note scritte a mano sono ancora apprezzate da molti. Note da te, immagini dai nipoti, cartoline fatte in casa: sono tutte cose benvenute. Controlla prima con la casa di cura, per vedere quale protocollo ha messo in atto.

  • Lavora con la struttura, comprendendo che la maggior parte degli operatori sta facendo del suo meglio. Puoi rimanere sopra la cura di tua madre con l'atteggiamento che tutti siete sulla stessa barca.


Per ora, MH, cerca di capire che anche se ti senti dolorosamente separata/o dalla mamma, stai facendo del tuo meglio in circostanze estreme. Anche se molte strutture stanno combattendo le infezioni, la maggior parte anche degli anziani si riprenderà, e allora pur con le tue probabili battute d'arresto emotive, cerca di rimanere positiva/o.


Alla fine, i familiari saranno in grado di riprendere le visite. Molti caregiver stanno ora facendo pressione per anticiparle, perché sono essenziali per la cura continua dei loro cari, quindi rimani sintonizzata/o sui cambiamenti nella tua zona, in vista del momento in cui tali modifiche possono essere effettuate con relativa sicurezza.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.