Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Piangere eccessivamente è normale nell'Alzheimer?

Alcune persone con morbo di Alzheimer (MA), con il progredire della malattia e del declino delle funzioni cognitive, può piangere eccessivamente, che siano o meno infelici. Non controllano come mostrano le emozioni, e talvolta trovano difficoltà a riconquistare la calma normale.


Abbiamo tutti periodi in cui le nostre emozioni prendono il sopravvento e piangiamo lacrime di gioia o di tristezza travolgenti. Allo stesso modo, gli individui con MA liberano queste emozioni, ma in modo più eccessivo e drammatico, e lo stato emotivo può essere molto confuso per loro.


Insieme a piangere in modo eccessivo, gli stati d'animo dell'individuo possono diventare instabili e cambiare costantemente; percepisce instabilità nei suoi dintorni e sovra reagisce a eventi insignificanti. Questi episodi esagerati possono indicare la cosiddetta 'labilità emotiva' o 'incontinenza emotiva', la cui causa è la progressione della malattia e, spesso, emozioni non vere percepite dall'individuo colpito.


Nondimeno, gli episodi di pianto possono essere impegnativi per il caregiver. Di solito, la persona che piange è in realtà calma e non sente tristezza, quindi il caregiver può dare supporto e rassicurazione finché dura l'episodio.


Tuttavia, potrebbero esserci motivi fisici, ambientali o psicologici nel pianto persistente. La persona interessata potrebbe cercare di comunicare un bisogno, come fame o sete, o di dover andare in bagno o di avere un dolore fisico. I fattori ambientali possono essere semplici come una stanza con troppa luce abbagliante, o con troppo ingombro, o troppo rumore. La persona potrebbe piangere se è annoiata, depressa, ansiosa o sola e bisognosa di stimolazione sociale o mentale.


Piangere eccessivamente può anche indicare una condizione nota come 'effetto pseudobulbare' (PBA), una condizione neurologica caratterizzata da esplosioni improvvise e incontrollate ed esagerate di pianto e/o riso. Si verifica in chi ha una malattia neurologica come il MA, l'ictus o lesioni cerebrali traumatiche. Avanir Pharmaceuticals, l'azienda che fabbrica il Nuedexta, ha prodotto studi che mostrano che questo farmaco riduce sostanzialmente i sintomi di PBA nel MA o altra demenza.


In ogni caso, la persona che piange eccessivamente ha bisogno di, e vuole, attenzione, e le lacrime possono essere un meccanismo con cui fa fronte alla situazione. Il caregiver deve riconoscere i suoi sentimenti e deviare la sua attenzione in modo tale che si senta di nuovo al sicuro e nel comfort.


Se il pianto fosse costante e incrollabile, potrebbe essere depressione o altri problemi di salute mentale e la persona dovrebbe essere controllata con cura da un medico o da un neuropsichiatra.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)