Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il delirium ha un impatto drammatico sulle persone anziane, ma spesso non è diagnosticato

Regentrief logoIl delirium è molto diffuso tra gli anziani, ma è spesso ignorato e non trattato, secondo una nuova ricerca di ricercatori statunitensi e britannici provenienti anche dalla University of East Anglia (UEA).

Pubblicati sul numero di settembre del Journal of Medicine Hospital, i risultati mostrano che il delirio - o confusione acuta - è comune tra gli anziani in ospedali e case di cura. Ha un impatto negativo sulla cognizione e l'indipendenza, aumenta significativamente il rischio di sviluppare la demenza, e triplica la probabilità di morte. Eppure questa condizione comune e acuta è spesso non diagnosticata o è accettata come inevitabile.


Guidato dall'Istituto Regenstrief e dalla Indiana University, il team di ricerca ha rivisto 45 anni di ricerca per un totale di 585 studi. Esso ha scoperto che un caso su tre di delirio era prevenibile e chiede che il delirium sia individuato e trattato precocemente per evitare una prognosi a lungo termine scadente. "Come psichiatra geriatrico ho visto che circa il 50 per cento delle persone con demenza in ospedale sviluppano delirium", ha detto il dottor Chris Fox, co-autore, della Norwich Medical School dell'Università della East Anglia.

"Questo perché oltre ad avere la demenza, hanno molteplici fattori di rischio che possono predisporre e farli precipitare nel delirium. Comprese malattie gravi e deterioramento cognitivo pre-esistente. Inoltre, il personale ospedaliero chiamano comunemente demenza i segnali e non considerano il delirio. Abbiamo bisogno di sviluppare migliori meccanismi per la diagnosi del delirio in modo che possano essere avviati regimi di trattamento immediati". Nei gruppi di pazienti generali, oltre il 60 per cento dei casi di delirio non sono riconosciuti o trattati, e un numero significativo di pazienti anziani lascia l'ospedale con il delirio in corso che non si è rilevato.


Gli autori, guidati dal dott Babar Khan dell'Istituto Regenstrief e dell'Indiana University School of Medicine, ha detto che il delirio potrebbe essere prevenuto eliminando le restrizioni, trattando la depressione, assicurando che i pazienti abbiano accesso a occhiali e apparecchi acustici, e prescrivendo classi di antipsicotici che non incidono negativamente sul cervello che invecchia. Essi inoltre rilevano la necessità di uno strumento di screening più sensibile al delirio, soprattutto se somministrato da un non esperto.


"Il delirium è molto comune tra gli anziani nelle unità di terapia intensiva e non è raro in altre unità ospedaliere e nelle case di riposo, ma troppo spesso viene ignorato o accettato come inevitabile", ha detto il dottor Khan. "Il delirium aumenta significativamente il rischio di sviluppare demenza e triplica la probabilità di morte. Non può essere ignorato".


Il dottor Malaz Boustani, co-autore, dell'Istituto Regenstrief, dell'Indiana University School of Medicine e del Wishard Healthy Aging Brain Center, ha detto: "Il delirio prolunga la durata di una degenza in ospedale, aumenta il rischio di trasferimento post-ricovero in una casa di cura, aumenta il rischio di morte e può portare a danni permanenti al cervello".


Lo studio è stato finanziato dal National Institute on Aging e dall'Istituto Nazionale di Salute Mentale.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della University of East Anglia.

Riferimento:
Mohammed Zawahiri et al. Delirium in Hospitalized Patients: Implications of Current Evidence on Clinical Practice and Future Avenues for Research -- A Systematic Evidence Review. Journal of Hospital Medicine, 2012.

Pubblicato in ScienceDaily il 18 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)