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D uguale a demenza, vitamina D e salute del cervello

Sunlight over fieldLuce del sole sopra il campoSe pensi ai benefici per la salute della vitamina D, probabilmente pensi della resistenza ossea. Per decenni, le malattie come osteoporosi, osteopenia e osteomalacia sono state impedite e trattate con un adeguato apporto di vitamina D, oltre ad altri interventi.

Negli ultimi anni è cresciuta l'evidenza che la vitamina D interessa più che le sole ossa; malattie cardiovascolari, tumori, ictus, depressione, e disturbi metabolici sono stati collegati a bassi livelli di vitamina D. Una nuova revisione di studi clinici aggiunge il declino cognitivo e la demenza a tale elenco.


Gli autori di questa nuova revisione hanno valutato 37 studi sulle concentrazioni di vitamina D e la funzione cognitiva. Gli studi hanno incluso varie popolazioni e gruppi di età, ma la maggior parte comprendevano uomini e donne sopra i 65 anni di età. Nel quadro della revisione, gli autori hanno condotto due meta-analisi: uno per confrontare la media di concentrazione di vitamina D tra i partecipanti con Alzheimer (AD) e controlli e una per confrontare i punteggi medi dello stato mentale tra i partecipanti con bassi livelli di vitamina D e quelli con livelli superiori.


Gli autori riferiscono che i partecipanti con AD avevano concentrazioni di vitamina D significativamente più basse e che i punteggi dello stato mentale erano più elevati tra i partecipanti con più alti livelli di vitamina D. I risultati sono limitati, tuttavia, poiché i metodi di controllo tra i vari studi erano incompatibili e non standardizzati. E diversi studi inclusi nell'analisi, non mostravano alcuna differenza tra tutti i gruppi confrontati. E, dal momento che non erano studi di intervento, non può essere stabilita una relazione causa-effetto.


Molti fattori influenzano le concentrazioni di vitamina D: la pigmentazione della pelle, l'età, la genetica, l'esposizione al sole, la posizione geografica dei partecipanti, e il periodo dell'anno. Anche il declino cognitivo e l'invecchiamento possono influenzare i livelli di vitamina D attraverso i cambiamenti dietetici e comportamentali. Tuttavia, sappiamo che la vitamina D influenza e regola molte funzioni del corpo. Nel cervello, la vitamina D ha una funzione protettiva regolando geni, dirigendo il fattore di crescita nervoso, controllando i neurotrasmettitori, e rimuovendo le placche amiloidi (una caratteristica di AD).


Attualmente, negli Stati Uniti, sono raccomandati 15 mcg al giorno di vitamina D alla maggior parte dei bambini e degli adulti. La vitamina D è disponibile in pochi alimenti e sono disponibili integratori. La vitamina D, liposolubile, è relativamente sicura anche a dosi elevate, ma possono derivare dolori muscolari e disturbi gastrointestinali dall'integrazione. Non è ancora definita la quantità di vitamina D che protegge la salute del cervello.


La revisione, pubblicata sulla rivista Neurology, non fornisce nuove informazioni per quanto riguarda la salute del cervello e la vitamina D, ma fornisce una raccolta completa di prove che la vitamina D è, quanto meno, associata a un cervello sano. Sono necessari studi di intervento per determinare quanta vitamina D garantisce un cervello migliore. Intanto la maggior parte degli americani farebbe bene a prendere un multivitaminico che contiene una varietà di sostanze nutritive essenziali e mantenere una dieta sana e bilanciata, pur ricordando che nessuna vitamina o integratore è una bacchetta magica per la salute del corpo e del cervello.

 

 

Riferimenti

  • Balion C, Griffith LE, Strifler L, Henderson M, Patterson C, Heckman G, Llewellyn DJ, & Raina P (2012). Vitamin D, cognition, and dementia: A systematic review and meta-analysis. Neurology, 79 (13), 1397-405 PMID: 23008220
  • Hansen AL, Dahl L, Bakke L, & Thayer JF (2011). Vitamin D and executive function: a preliminary report. Perceptual and motor skills, 113 (2), 677-85 PMID: 22185082
  • Lu’o'ng KV, & Nguyên LT (2011). The beneficial role of vitamin D in Alzheimer’s disease. American journal of Alzheimer’s disease and other dementias, 26 (7), 511-20 PMID: 22202127
  • Soni M, Kos K, Lang IA, Jones K, Melzer D, & Llewellyn DJ (2012). Vitamin D and cognitive function. Scandinavian journal of clinical and laboratory investigation. Supplementum, 243, 79-82 PMID: 22536767

 

 

 

 

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Pubblicato da Jennifer Gibson, PharmD in BrainBlogger il 29 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari. - Immagine mythja /Shutterstock.

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