Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come portano fuori la spazzatura le cellule del cervello

Mentre in tutto il mondo si stava festeggiando la Giornata della Terra (ieri, 22 aprile), con attività che proteggono il pianeta, le nostre cellule sono impegnate a salvaguardare il loro ambiente.


Per tenersi pulite, ordinate e soprattutto sane, le cellule si basano su vari sistemi di riciclaggio e di rimozione dei rifiuti. Se non fosse per questi sistemi, le cellule potrebbero sembrare un deposito di spazzatura microscopico e, peggio, potrebbero non funzionare correttamente. Degli scienziati finanziati dal National Institutes of Health stanno lavorando per capire i servizi di pulizia delle cellule e trovare il modo di combattere i malfunzionamenti.

 

Tritatutto e impianto di riciclaggio

Uno dei gestori della spazzatura della cellula è chiamato proteasoma, che rompe le proteine, i mattoni e le mini-macchinari che compongono molte delle parti della cellula. Il proteasoma, a forma di botte, smonta le proteine danneggiate o indesiderate, rompendole in pezzetti che la cellula può riutilizzare per produrre nuove proteine. In questo modo, il proteasoma è allo stesso tempo un impianto di riciclaggio e un tritarifiuti.


Come fa la cellula a sapere quali proteine tenere e quali cestinare? Il Premio Nobel 2004 per la chimica è andato a tre scienziati che hanno risposto a questa domanda: essi hanno scoperto che la cellula marca i suoi rifiuti con una minuscola proteina-etichetta chiamata ubiquitina. Una volta che una proteina ha l'etichetta ubiquitina, il proteasoma può afferrarla, tirarla all'interno della botte, scomporla e rilasciarne i pezzi.


Dato che le malattie come l'Alzheimer comportano un eccesso di accumulo di proteine, i ricercatori stanno cercando di sviluppare farmaci per aiutare il proteasoma. Essi sperano che un simile trattamento possa mantenere pulite e sane le cellule cerebrali.


Gli scienziati sono interessati anche a progettare farmaci che spengono il proteosoma. Le cellule tumorali, per esempio, producono molte proteine ​​anomale che il proteasoma deve rimuovere. Una medicina che blocca il proteasoma potrebbe impedire alle cellule tumorali di riciclare la propria immondizia, lasciandole senza risorse riutilizzabili per la sopravvivenza e la crescita. Questo è l'approccio che sta dietro il farmaco inibitore del proteasoma bortezomib, che viene usato per il cancro del sangue chiamato mieloma multiplo.

 

Stomaco cellulare

Le proteine non sono l'unico tipo di rifiuti cellulari. Le cellule devono anche riciclare dei compartimenti chiamati organelli quando diventano vecchi e logori. Per questo compito, si basano su un organello chiamato lisosoma, che funziona come uno stomaco cellulare. Contenendo acido e diversi tipi di enzimi digestivi, i lisosomi digeriscono gli organelli indesiderati in un processo chiamato autofagia, dalle parole greche «mangiare» «da sole». Il lisosoma multiuso elabora anche le proteine, i batteri e altri «cibi» inghiottiti dalla cellula.


L'incapacità di produrre uno degli enzimi lisosomiali può portare ad una delle rare malattie pericolose per la vita chiamate «malattie da accumulo lisosomiale». Ci sono più di 40 differenti malattie da accumulo lisosomiale, a seconda del tipo di rifiuti che non sono trasformati. Queste malattie possono interessare molti organi, compreso il cervello, il cuore e le ossa.


I lisosomi divorano anche i virus, un'attività importante per combattere le infezioni. Un farmaco che attiva i lisosomi protegge i topi da malattie come il virus del Nilo occidentale. E' possibile che farmaci identici o simili possano curare malattie in cui si ammucchia la spazzatura cellulare, tra cui l'Alzheimer e le altre malattie dell'invecchiamento.

 

Demolire i mucchi

Anche se le cellule usano principalmente i proteasomi e i lisosomi, esse hanno alcune altre opzioni per lo smaltimento dei rifiuti. A volte semplicemente indugiano sulla loro spazzatura, facendo l'equivalente cellulare di metterla sotto il tappeto. Gli scienziati propongono che la cellula può accumulare insieme tutte le proteine ​​indesiderate in una bolla chiamata «aggregato» per impedire loro di guastare il macchinario cellulare normale.


Ad esempio, una proteina chiamata «isolotto polipeptide amiloide» si accumula in aggregati nel pancreas delle persone con diabete di tipo 2. Altre proteine formano aggregati in alcune malattie cerebrali. Gli scienziati stanno ancora cercando di capire che cosa fanno questi mucchi di spazzatura e se sono utili o dannosi.


Se l'immondizia non può essere digerita dai lisosomi, la cellula a volte può sputarla fuori con un processo chiamato «esocitosi». Una volta all'esterno della cellula, la spazzatura può incontrare enzimi che possono metterla da parte, o può semplicemente formare un mucchio di spazzatura chiamato placca. Purtroppo, queste placche fuori della cellula possono essere anche molto dannose.


La cellula ha anche dei modi per buttare fuori alcuni veleni che entrano. Ciò significa che le cellule tumorali possono pompare fuori dei farmaci antitumorali che credono vogliano distruggerle, e i batteri possono fare lo stesso con gli antibiotici. Gli scienziati stanno studiando come funzionano queste pompe, cercando i modi per tenere le medicine all'interno dove possono fare il loro lavoro.


Ulteriori studi dei tanti modi con cui le cellule portano fuori la spazzatura potrebbero portare a nuovi approcci per mantenerle sane e prevenire o curare le malattia.

 

 

 

 

 


FonteNIH, National Institute of General Medical Sciences (NIGMS)  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.