Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Felicità nella prima età adulta può proteggere dalla demenza

Anche se la ricerca ha dimostrato che la salute cardiovascolare carente può danneggiare il flusso sanguigno al cervello, aumentando il rischio di demenza, un nuovo studio guidato dall'Università della California di San Francisco indica che la scarsa salute mentale può anche richiedere un pedaggio alla cognizione.


La ricerca aumenta il corpo di prove che collegano la depressione alla demenza, ma mentre la maggior parte degli studi ha indicato la sua associazione nell'anzianità, lo studio UCSF mostra che la depressione nella prima età adulta può portare a una cognizione minore 10 anni più tardi e al suo declino in vecchiaia.


Per lo studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease il 28 settembre 2021, i ricercatori hanno usto metodi statistici innovativi per prevedere le traiettorie medie dei sintomi depressivi di circa 15.000 partecipanti da 20 a 89 anni di età, suddivisi in tre fasi di vita: anzianità, mezza età e giovani adulti.


Hanno poi applicato queste traiettorie previste e hanno scoperto che in un gruppo di circa 6.000 partecipanti anziani, le probabilità di deterioramento cognitivo erano più alte del 73% in quelli a cui erano stati stimati sintomi depressivi elevati nella prima età adulta, e del 43% più alte per coloro ai quali erano stati stimati sintomi depressivi elevati in tarda età.


Questi risultati sono stati aggiustati per i sintomi depressivi in ​​altre fasi di vita e per le differenze di età, sesso, razza, istruzione, indice di massa corporea, storia di diabete e fumo. Per i sintomi depressivi in ​​mezza età, i ricercatori hanno trovato un'associazione con il deterioramento cognitivo, ma è svanita dopo aver considerato la depressione in altre fasi di vita.

 

Gli ormoni dello stress in eccesso possono danneggiare la capacità di produrre nuovi ricordi

"Diversi meccanismi spiegano come la depressione potrebbe aumentare il rischio di demenza", ha detto la prima autrice Willa Brenowitz PhD/MPH, del Dipartimento di Psichiatria e Scienze Comportamentali della UCSF e dell'Institute for Neurosciences. "Tra questi c'è che l'iperattività del sistema centrale di risposta allo stress aumenta la produzione degli ormoni dello stress glucocorticoidi, che danneggia l'ippocampo, la parte del cervello essenziale per formare, organizzare e immagazzinare nuovi ricordi".


Altri studi hanno collegato la depressione con l'atrofia dell'ippocampo, e uno studio ha mostrato tassi più veloci di perdita di volume nelle donne, ha detto.


Nella stima dei sintomi depressivi in ​​ogni fase di vita, i ricercatori hanno raggruppato i dati dei partecipanti più giovani con i dati di circa 6.000 partecipanti anziani e hanno previsto le traiettorie medie. Questi partecipanti, la cui età media era di 72 anni all'inizio dello studio e vivevano a casa, erano iscritti all'Health Aging and Body Composition Study e al Cardiovascular Health Study. Sono stati seguiti annualmente o semestralmente fino a 11 anni.

 

La curva a U aggiunge credibilità alle traiettorie previste

Sono stati usati valori presunti, dicono gli autori, non essendo stati completati studi longitudinali nel corso della vita: "Le traiettorie dei sintomi depressivi figurate configurano una curva a U, simile alle tendenze relative all'età in altre ricerche".


I partecipanti sono stati selezionati per la depressione attraverso uno strumento chiamato CESD-10, un questionario di 10 elementi che valuta i sintomi della settimana precedente. Sono stati trovati sintomi depressivi moderati o gravi nel 13% dei giovani adulti, nel 26% degli adulti di mezza età e nel 34% degli anziani.


Circa 1.277 partecipanti hanno avuto la diagnosi di deterioramento cognitivo dopo il test neuropsicologico, una evidenza di declino globale, l'uso documentato di un farmaco o il ricovero con demenza come diagnosi primaria o secondaria.


"In genere, abbiamo scoperto che maggiori sono i sintomi depressivi, minore è la cognizione e più veloci i tassi di declino", ha dichiarato la Brenowitz, che è anche affiliata al Dipartimento di Epidemiologia e Biostatistica dell'UCSF. "Gli anziani con la stima di sintomi depressivi moderati o depressivi nella prima età adulta hanno sperimentato una caduta nella cognizione su 10 anni".


"Visto che fino al 20% della popolazione soffre di depressione durante la vita, è importante riconoscere il suo ruolo nell'invecchiamento cognitivo", ha detto l'autrice senior Kristine Yaffe MD, dei dipartimenti di psichiatria e scienze comportamentali e di epidemiologia e biostatistica dell'UCSF. "Sarà necessario altro lavoro per confermare questi risultati, ma nel frattempo, dovremmo individuare e curare la depressione per molte ragioni".

 

 

 


Fonte: Suzanne Leigh in University of California - San Francisco (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Willa Brenowitz, Adina Zeki Al Hazzouri, Eric Vittinghoff, Sherita Golden, Annette Fitzpatrick, Kristine Yaffe. Depressive Symptoms Imputed Across the Life Course Are Associated with Cognitive Impairment and Cognitive Decline. Journal of Alzheimer's Disease, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)