Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricerca collega tratti della personalità e caratteristiche dell'Alzheimer

the big five personality traits

Nuove ricerche eseguite alla Florida State University hanno scoperto che i cambiamenti nel cervello associati al morbo di Alzheimer (MA) sono spesso visibili all'inizio negli individui con tratti di personalità associati alla condizione.


Lo studio si è concentrato su due tratti precedentemente collegati al rischio di demenza: nevroticismo (o neuroticismo), che misura una predisposizione per le emozioni negative e coscienziosità, che misura la tendenza ad essere attenti, organizzati, diretti all'obiettivo e responsabili.


"Abbiamo fatto studi che mostrano chi è a rischio di sviluppare la demenza, ma quegli studi avevano esaminato la diagnosi clinica", ha dichiarato Antonio Terracciano, professore di geriatria alla Facoltà di Medicina. "Qui stiamo guardando la neuropatologia, cioè le lesioni nel cervello che ci indicano il cambiamento patologico sottostante. Questo studio mostra che anche prima della demenza clinica, la personalità prevede l'accumulo di patologia associata alla demenza".


I risultati, pubblicati su Biological Psychiatry e disponibili anche nell'archivio di ricerca ad accesso libero della FSU, combinano dati dal Baltimore Longitudinal Study of Aging (BLSA) e dal lavoro pubblicato in precedenza in una meta-analisi che ha riassunto 12 studi sulla personalità e sulla neuropatologia di MA. Nell'insieme gli studi comprendevano oltre 3.000 partecipanti. Combinare risultati di diversi studi fornisce stime più robuste sulle associazioni tra personalità e neuropatologia, rispetto a quanto può date un singolo studio.


Sia nel BLSA che nella meta-analisi, i ricercatori hanno trovato più depositi amiloidi e tau (le proteine ​​responsabili delle placche e dei grovigli che caratterizzano il MA) nei partecipanti che avevano punteggi più alti nel nevroticismo, e più bassi nella coscienziosità. Il team ha anche trovato che le associazioni sono più forti negli studi su persone cognitivamente normali rispetto agli studi che includevano persone con problemi cognitivi.


I risultati suggeriscono che la personalità può aiutare a proteggere dal MA e da altre malattie neurologiche, ritardando o prevenendo l'emergere della neuropatologia per coloro che sono forti nella coscienziosità e con poco nevroticismo. Nelle parole di Terracciano:


"Tale protezione contro la neuropatologia può derivare da una differenza per tutta la vita nelle emozioni e nei comportamenti delle persone.

"Ad esempio, la ricerca precedente aveva dimostrato che il nevroticismo basso aiuta a gestire lo stress e riduce il rischio di disturbi comuni della salute mentale. Allo stesso modo, una coscienziosità alta è costantemente correlata a stili di vita sani, come l'attività fisica.

"Nel tempo, i tratti di personalità più adattivi possono supportare meglio le funzioni metaboliche e immunologiche, e in definitiva impedire o ritardare il processo di neurodegenerazione".


Il BLSA è uno studio scientifico sull'invecchiamento umano condotto dal National Institute of Aging (NIA) e iniziato nel 1958. La personalità è stata misurata attraverso un test di personalità a cinque fattori, il più comune strumento di valutazione della personalità. Al momento della loro iscrizione nel sottogruppo BLSA di neuroscansione, tutti i partecipanti erano privi di demenza o di altre gravi condizioni mediche.


I progressi nella tecnologia di scansione del cervello usati per valutare in vivo la neuropatologia amiloide e tau ha permesso ai ricercatori di completare questo lavoro.


"Fino a poco tempo fa, i ricercatori misuravano amiloide e Tau nel cervello al momento dell'autopsia, dopo la morte delle persone", ha detto Terracciano. "Negli ultimi anni, i progressi della scansione medica hanno permesso di valutare la neuropatologia quando le persone sono ancora in vita, anche prima di mostrare qualsiasi sintomo".

 

 

 


Fonte: Doug Carlson in Florida State University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Antonio Terracciano, Murat Bilgel, Damaris Aschwanden, Martina Luchetti, Yannick Stephan, Abhay Moghekar, Dean Wong, Luigi Ferrucci, Angelina Sutin, Susan Resnick. Personality associations with amyloid and tau: Results from the Baltimore Longitudinal Study of Aging and meta-analysis. Biological Psychiatry, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.