Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Filamenti amiloidi si formano con l'età anche senza neurodegenerazione

Esperti dell'Indiana University hanno contribuito a chiarire che una proteina comune presente nelle malattie neurodegenerative forma filamenti amiloidi in modo dipendente dall'età, senza un collegamento con una malattia.

TMEM106B in various human brain sectionsInclusioni di TMEM106B in varie sezioni del cervello umano (Schweighauser et al).

Molte malattie neurodegenerative dipendenti dall'età, come l'Alzheimer e il Parkinson, sono caratterizzate dall'abbondanza di amiloide, o placca.


Con un nuovo studio pubblicato su Nature, ricercatori del laboratorio MRC di biologia molecolare di Cambridge (GB) e loro colleghi di tutto il mondo, tra cui diversi esperti della IU, hanno usato la microscopia crioelettronica per scoprire che anche la 'proteina transmembrana lisosomale tipo II' (TMEM106B) forma filamenti amiloidi nel cervello umano ma, in modo univoco, li forma in modo dipendente dall'età e potrebbe non essere collegata a un tipo di malattia.


"Fino ad ora, la presenza di filamenti abbondanti di amiloide intraneuronali nei tessuti umani è sempre stata associata alla malattia"
, ha dichiarato Bernardino Ghetti MD, professore di patologia e medicina di laboratorio alla IU. "Anche se la TMEM106B è stata associata alla demenza frontotemporale e ad altre malattie, le prove di una relazione causale tra l'aggregazione di TMEM106B e la malattia non è ancora chiara".


I ricercatori hanno studiato 22 individui con depositi amiloidi abbondanti, compresi quelli con Alzheimer sporadico ed ereditato, così come la corteccia frontale di tre individui neurologicamente normali. Hanno anche studiato tre piegature di TMEM106B, senza chiare relazioni tra piegature e malattie.


I filamenti di TMEM106B scoperti nel cervello di anziani, ma non negli individui più giovani e neurologicamente normali, suggeriscono che queste proteine ​​si formano in modo dipendente dall'età e che non c'è alcuna relazione chiara tra la piegatura proteica e le malattie neurodegenerative.


In precedenza, la TMEM106B è stato identificata come fattore di rischio per la degenerazione lobare frontotemporale, ma questa ricerca riapre la discussione, in quanto la proteina non può più essere associata alla causa di una malattia.


"Questa intuizione ci incoraggia a valutare ulteriormente il ruolo della formazione del filamento, come la TMEM106B, in relazione all'invecchiamento umano e ad altre patologie, e anche a capire se si trova al di fuori del sistema nervoso", ha detto Ghetti.

 

 

 


Fonte: Materials provided by Indiana University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Manuel Schweighauser, Diana Arseni, ...[+23], Bernardino Ghetti, Maria Grazia Spillantini, ...[+3], Sjors Scheres. Age-dependent formation of TMEM106B amyloid filaments in human brains. Nature, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)