Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Continuità di buon sonno porta a giorni migliori per le persone con demenza

I sintomi delle persone con demenza del giorno successivo sono influenzati non solo dal modo in cui dormono, ma è particolarmente importante la loro continuità del sonno o la misura in cui possono restare addormentati dopo aver preso sonno, secondo un nuovo studio della BSMS, dell'Università del Surrey e quella del Sussex.

La dott.ssa Sara Balouch, ex ricercatrice del Center for Dementia Studies alla Brighton and Sussex Medical School e prima autrice dello studio, ha dichiarato:

“La nostra ricerca mostra che le variazioni da una notte all'altra predicono le variazioni da un giorno all'altro nei sintomi della demenza, di più che nelle persone senza deterioramento cognitivo. Suggeriamo che, ottimizzando il tempo a letto e la continuità del sonno, potremmo migliorare i sintomi diurni nelle persone con demenza".


Per un periodo di due settimane, i ricercatori hanno valutato il sonno di persone con demenza e la loro cognizione diurna con i sintomi della demenza, come i problemi di memoria quotidiana. Il sonno è stato valutato sia con auto rapporti che oggettivamente attraverso un monitor delle attività posto al polso, per questo periodo di due settimane.


I ricercatori non solo hanno chiesto alle persone con demenza del loro sonno, ma hanno anche chiesto ai loro partner/caregiver di commentare i loro modelli di comportamento quotidiani.


Analisi dettagliate dei dati sul sonno hanno indicato che la continuità del sonno era tra gli aspetti più predittivi dei sintomi del giorno successivo. La continuità del sonno si riferisce alla misura in cui si può restare addormentati dopo aver preso sonno inizialmente. Quando trascorriamo troppo tempo a letto, tuttavia, la continuità del sonno in realtà diminuisce.


Si è scoperto che un aumento della continuità del sonno era correlato a sentirsi più vigili, a meno errori nella memoria di tutti i giorni e meno problemi di memoria e comportamentali segnalati. Tuttavia, era anche correlato a una capacità ridotta di eseguire un compito di sottrazione la mattina successiva, che secondo i ricercatori può avere qualcosa a che fare con l'inerzia del sonno (uno stato di alterazione delle prestazioni cognitive immediatamente dopo il sonno).


Un'interpretazione di questi risultati è che c'è un momento ottimale per restare a letto, in modo che il sonno sia sufficientemente lungo e continuo. Questa interpretazione potrebbe essere testata in studi di intervento in cui per ogni persona con demenza viene valutato e implementato il tempo a letto ottimale.

 

 

 


FonteBrighton and Sussex Medical School (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sara Balouch, ... [+4], Derk-Jan Dijk. Night-to-night variation in sleep associates with day-to-day variation in vigilance, cognition, memory, and behavioral problems in Alzheimer's disease. Alzheimer's & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring, 16 May 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.