Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sette abitudini sane legate a un rischio minore di demenza nei portatori di ApoE4

Life Simple 7

Sette abitudini sane e fattori di stile di vita possono svolgere un ruolo nel ridurre il rischio di demenza nelle persone con il rischio genetico più alto, secondo una ricerca pubblicata il 25 maggio 2022 su Neurology®.


I sette fattori di salute cardiovascolare e cerebrale, noti come Life's Simple 7 della American Heart Association, sono: essere attivi, mangiare meglio, perdere peso, non fumare, mantenere una pressione sanguigna sana, controllare il colesterolo e ridurre la glicemia.


"Queste abitudini sane del Life's Simple 7 sono state collegate a un rischio minore di demenza in generale, ma finora non era sicuro se lo stesso valeva per le persone con un alto rischio genetico", ha affermato la prima autrice dello studio Adrienne Tin PhD, dell'Università del Mississippi. "La buona notizia è che anche alle persone a maggior rischio genetico, questo stesso stile di vita più sano darà probabilmente un rischio inferiore di demenza".


Lo studio ha esaminato 8.823 persone con origini europee e 2.738 persone con origini africane che sono state seguite per 30 anni. Le persone avevano un'età media di 54 anni all'inizio dello studio.


I partecipanti hanno riferito i loro livelli in tutti e sette i fattori di salute. I punteggi totali variavano da 0 a 14, con 0 che rappresenta il punteggio più malsano e 14 quello più sano. Il punteggio medio tra quelli con origini europee era 8,3 e il punteggio medio tra quelli con antenati africani era 6,6.


I ricercatori hanno calcolato i punteggi del rischio genetico all'inizio dello studio usando statistiche dell'intero genoma del morbo di Alzheimer (MA), che sono usate per studiare il rischio genetico per la demenza.


I partecipanti con antenati europei sono stati divisi in cinque gruppi e quelli con antenati africani in tre gruppi, in base ai punteggi di rischio genetico. Il gruppo con il rischio genetico più alto includeva persone che avevano almeno una copia della variante del gene ApoE associato al MA ( ApoEε4).


Di quelli con origini europee, il 27,9% aveva la variante ApoEε4, mentre tra coloro che avevano origini africane, il 40,4% aveva la variante ApoEε4. Il gruppo con il rischio più basso aveva la variante ApoEε2, che è associata a un rischio ridotto di demenza.


Per la fine dello studio, 1.603 persone con antenati europei avevano la demenza e 631 persone con antenati africani.


Per le persone con antenati europei, i ricercatori hanno scoperto che le persone con i punteggi più alti nei fattori dello stile di vita avevano un rischio inferiore di demenza in tutti e cinque i gruppi di rischio genetico, incluso il gruppo con il più alto rischio genetico di demenza. Per ogni aumento di un punto del punteggio del fattore di vita, c'era un rischio inferiore del 9% di sviluppare la demenza.


Tra quelli con antenati europei, rispetto alla categoria del punteggio basso del fattore di stile di vita, le categorie intermedie e alte erano associate a un rischio di demenza inferiore del 30% e del 43%, rispettivamente. Tra quelli con antenati africani, le categorie intermedie e alte erano associate a un rischio di demenza minore del 6% e del 17%, rispettivamente.


Tra le persone con antenati africani, i ricercatori hanno trovato un modello simile di rischio di demenza in calo in tutti e tre i gruppi tra quelli con punteggi più alti sui fattori dello stile di vita. Ma i ricercatori hanno affermato che il minor numero di partecipanti a questo gruppo limita la validità dei risultati, quindi sono necessarie ulteriori ricerche.


"Sono necessari campioni più grandi di diverse popolazioni per ottenere stime più affidabili degli effetti di questi fattori di salute modificabili sul rischio di demenza all'interno di diversi gruppi di rischio genetico e retaggi ancestrali", ha affermato la Tin.


Una limitazione dello studio era la dimensione più piccola del campione di persone con antenati africani e che molti partecipanti afroamericani sono stati reclutati da un luogo unico.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Adrienne Tin, ...[+9], Tom H. Mosley. Genetic Risk, Midlife Life's Simple 7, and Incident Dementia in the Atherosclerosis Risk in Communities Study. Neurology, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.