Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Metodo di scansione a fibra ottica fa avanzare gli studi sull'Alzheimer

Multimode optical fiber setupSchema del sistema di fibra ottica usata per lo studio.

Una fibra ottica sottile come un capello promette di essere utile negli studi poco invasivi sul tessuto profondo del cervello dei pazienti che mostrano gli effetti del morbo di Alzheimer (MA) e di altri disturbi cerebrali.


La ricerca potrebbe fissare le basi per le scansioni cerebrali in vivo poco invasive negli studi di laboratorio e per monitorare nel tempo l'attività neuronale nei pazienti con disturbi neurologici.


"La fibra multimodale ultrafine si adatterebbe facilmente a un ago di agopuntura e sappiamo che questi aghi possono essere inseriti nel corpo di chiunque senza alcun dolore, permettendo potenzialmente la scansione dei tessuti profondi in tempo reale"
, ha affermato il primo autore Benjamin Lochocki della Vrije Universiteit Amsterdam.


La sfida sta nell'aumentare in modo efficiente la risoluzione delle immagini a livello subcellulare, poiché la perdita di informazioni è inevitabile per la distorsione della luce. Nello studio pubblicato su APL Photonics, i ricercatori nei Paesi Bassi affrontano questa sfida con la 'scansione compressiva basata su chiazze' (SBCI, speckle-based compressive imaging), che sfrutta a loro vantaggio la distorsione della luce delle fibre multimodali.


Le fibre ottiche, una soluzione ben conosciuta per guidare la luce su lunghe distanze, stanno sempre più attirando l'attenzione nella microendoscopia come un modo migliore per accedere ai tessuti profondi, a causa delle loro dimensioni minuscole. Eliminano anche la necessità di marcatura fluorescente, un passo complicato e costoso.


La distorsione della luce viene in genere affrontata modellando il fronte d'onda di un raggio incidente per ridurre la dispersione e creare un raggio focalizzato all'estremità distale della fibra. Tuttavia, questa tecnica presenta limitazioni nella velocità di acquisizione e per produrre immagini di tessuti profondi di alta qualità.


La SBCI altera la posizione di entrata del raggio laser per creare motivi multipli a chiazze casuali e non correlati all'uscita della fibra. Un algoritmo di computer può ricostruire un'immagine dell'oggetto in base al modello e alle informazioni che ha raccolto.


Questa 'scansione compressiva' riduce la quantità di misurazioni dei pixel necessari per ricostruire un'immagine di qualità simile o migliore rispetto alla scansione raster migliore usata negli endoscopi e nei microscopi convenzionali. La SBCI può produrre immagini ad alta risoluzione fino a 11 volte più veloci, per uno spazio tre volte più grande rispetto al tradizionale approccio di scansione raster.


La tecnica è stata usata per visualizzare il pigmento fluorescente lipofuscina legato all'età che si accumula nel tempo come rifiuto metabolico nel soma, la parte dei neuroni che contiene il nucleo ed è responsabile della produzione di neurotrasmettitori. L'accumulo anormale di lipofuscina potrebbe essere associato alla progressione del MA, sebbene questo processo sia ancora poco chiaro.


L'accumulo di pigmenti è stato visualizzato in un campione di tessuto cerebrale di un donatore con MA, ottenuto attraverso la banca olandese del cervello.

 

 

 


Fonte: American Institute of Physics (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Benjamin Lochocki, ...[+3], Lyubov Amitonova. Epi-fluorescence imaging of the human brain though a multimode fiber. APL Photonics, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)