Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio Unife dimostra l’efficacia degli inibitori della acetilcolinesterasi nell'Alzheimer

Arriva dall’Università di Ferrara un’interessante novità sul trattamento delle malattie che rientrano nello spettro delle demenze, come Alzheimer, demenza vascolare e da corpi di Lewy.


Uno studio coordinato dal prof. Giovanni Zuliani del Dipartimento di Medicina Traslazionale di Unife ha dimostrato che i farmaci in uso oggi, gli inibitori della acetilcolinesterasi (AChEI), la cui efficacia è stata ripetutamente messa in dubbio in passato, sono effettivamente utili a rallentare in modo significativo il declino delle funzioni cognitive nel tempo, e riducono la mortalità di circa il 40%. Il prof. Zuliani spiega:

“Gli inibitori della acetilcolinesterasi, come Dopenezil, Galantamina, Rivastigmina, sono farmaci che aumentano la concentrazione della acetilcolina nel cervello. Sebbene l’efficacia di questi farmaci sia stata dimostrata negli esperimenti clinici randomizzati pre-commercializzazione, la loro efficacia nel mondo reale è stata ripetutamente messa in dubbio: dopo la loro immissione in commercio, avvenuta circa 20 anni fa, i dati sulla loro reale utilità presenti in letteratura sono scarsissimi.

"Ciò è anche dovuto al fatto che, rispetto ai pazienti arruolati negli studi clinici, quelli che si presentano quotidianamente negli ambulatori di geriatria/neurologia sono casi molto più complessi. Purtroppo però la sperimentazione di nuovi farmaci, che non si è mai arrestata, ha dato finora risultati molto deludenti, con un tasso di fallimento del 99%”, .


Considerando che vi sono 47 milioni di pazienti affetti da queste malattie nel mondo, di cui almeno 1 milione in Italia, lo studio assume una notevole rilevanza. Non da ultimo, anche in relazione al basso costo di produzione e ai buoni livelli di tolleranza da parte dei pazienti.


“Nello studio abbiamo valutato l’efficacia degli AChEI analizzando i dati del National Alzheimer’s Coordinating Center (NACC) in USA. In particolare, abbiamo analizzato i soggetti con demenza di Alzheimer, vascolare o da corpi di Lewy arruolati dal NACC a partire dal 2005, seguendoli mediamente per 8 anni (da 2 a 13). Abbiamo confrontato due gruppi di 786 pazienti che differivano per il solo fatto di essere trattati o meno con AChEI”, spiega il professore. 


Lo studio mette chiaramente in evidenzia che l’effetto degli AChEI sulla demenza è dello stesso ordine di grandezza di quello ottenuto con altri farmaci utilizzati nelle patologie cronico-degenerative più frequenti, come la cardiopatia ischemica, lo scompenso cardiaco o la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Malattie da cui, come per la demenza, ci si può aspettare non la guarigione ma un rallentamento significativo della progressione e una riduzione della mortalità.


“Lo studio deve motivare i medici specialisti e i pazienti con demenza a intraprendere con fiducia la terapia con AChEI. Il loro effetto non sarà misurabile immediatamente ma nel corso del tempo. In conclusione, il nostro studio consente di affermare che la demenza non è una malattia priva di un trattamento efficace”, argomenta il prof. Zuliani.

 

 

 


Fonte: Università di Ferrara

Riferimenti: Marco Zuin, Antonio Cherubini, Stefano Volpato, Luigi Ferrucci & Giovanni Zuliani. Acetyl-cholinesterase-inhibitors slow cognitive decline and decrease overall mortality in older patients with dementia. Scientific Reports, 16 Jul 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)