Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cambiamenti genomici hanno un ruolo in cellule cerebrali specifiche nell'Alzheimer

Una nuova ricerca, che ha studiato i cambiamenti genomici in diversi tipi di cellule cerebrali, ha prodotto un risultato potenzialmente sorprendente: molti dei cambiamenti nell'Alzheimer avvengono in cellule cerebrali diverse dai neuroni, che sono quelli che muoiono effettivamente con il progredire della malattia. La ricerca ha anche rivelato una serie di nuovi geni finora non implicati nella demenza, che potrebbero essere bersagli per lo sviluppo di farmaci.

Lo studio, guidato dall'Università di Exeter e pubblicato su Nature Communications, è il più grande del suo genere a esaminare la metilazione del DNA nel morbo di Alzheimer (MA). La metilazione del DNA è il processo mediante il quale viene regolata l'attività dei geni, agendo un po' come un variatore che attiva o disattiva i geni.


Si ritiene sempre più che questo processo abbia un ruolo chiave nello sviluppo di malattie come la demenza. Finora, la ricerca sulla metilazione del DNA nel cervello è riuscita a esaminare solo campioni 'grossi' di tessuto post mortem.


In altre parole, gli scienziati si sono limitati a esaminare i livelli medi di metilazione del DNA in tutti i diversi tipi di cellule in un pezzo di tessuto cerebrale. Ora, il team di Exeter ha sviluppato una tecnica per 'purificare' le popolazioni di cellule, il che significa che possono vedere per la prima volta l'attività di metilazione del DNA in ogni tipo distinto di cellula.


Il responsabile della ricerca Jonathan Mill, professore di epigenomica dell'Università di Exeter, ha dichiarato:

"Il nostro studio ci ha consentito di esplorare i cambiamenti associati allo sviluppo della demenza tra le singole popolazioni di cellule. Si presume spesso che questi cambiamenti avvengano principalmente nei neuroni, ma sorprendentemente abbiamo trovato cambiamenti molto più drastici nei tipi di cellule non neuronali. Ciò significa che possiamo iniziare a capire meglio i meccanismi coinvolti nella malattia e identificare percorsi che potrebbero essere puntati dai farmaci”.


La ricerca ha utilizzato 631 campioni di cervello donati alla coorte Brains for Dementia Research da persone morte con il MA. Da ogni persona, il team ha sezionato due distinte regioni della corteccia che sono colpite in modo diverso nel MA. Per ogni donatore ci sono state misure molto complete della patologia del cervello post mortem, che hanno dato al team informazioni molto dettagliate sulla progressione della malattia.


Il professor Mill ha aggiunto:

"Il nostro studio evidenzia il potere di usare molteplici valori di neuropatologia per identificare le firme epigenetiche del MA, nonché l'importanza di esaminare l'attività di diversi tipi di cellule e quando e come vengono attivate nella malattia. La generosità delle persone che hanno donato il cervello alla ricerca ci ha permesso di fare queste scoperte entusiasmanti e potrebbe essere la chiave per trovare nuove cure per il MA”.

[...]

 

 

 


Fonte: University of Exeter (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: G Shireby, ...[+15], J Mill. DNA methylation signatures of Alzheimer’s disease neuropathology in the cortex are primarily driven by variation in non-neuronal cell-types. Nature Communications, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.