Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sottoprodotti di disinfezione acqua collegati a effetti negativi sulla salute

Ricercatori dell'Università dell'Illinois (UI) riportano la prima identificazione di un meccanismo cellulare legato alla tossicità di una classe importante di sottoprodotti di disinfezione dell'acqua potabile.

Questo studio, pubblicato in Environmental Science & Technology, suggerisce una possibile connessione degli effetti avversi sulla salute, comprese le malattie neurologiche come l'Alzheimer.

"Non sto insinuando che bere acqua disinfettata vi darà l'Alzheimer", ha detto Michael Plewa, scienziato di punta e professore di genetica al Dipartimento di Scienze delle Colture dell'UI. "Certo, la disinfezione dell'acqua potabile è stato uno dei risultati più significativi della sanità pubblica del 20° secolo. Ma gli effetti negativi dei sottoprodotti di disinfezione (DBP) che si formano involontariamente durante questo processo stanno causando preoccupazioni poichè i ricercatori ne svelano la tossicità".

Più di 600 DBP sono stati scoperti. Anche se i ricercatori sanno che alcuni DBP sono tossici, sono disponibili poche informazioni biologiche sulla maggior parte di questi contaminanti dell'acqua. L'Agenzia di Protezione dell'Ambiente  (EPA) regolamenta solo 11 di questi DBP, ha detto. Il laboratorio di Plewa ha indagato il meccanismo biologico, o il bersaglio cellulare che porta alla tossicità, nel seconda più diffusa classe di DBP generata nell'acqua disinfettata: gli acidi aloacetici (Haas). "L'EPA ha regolato gli HAAS per quasi 15 anni. Tuttavia, non sapevamo come causano tossicità prima di questo studio", ha detto. "Ora che abbiamo scoperto il meccanismo degli HAAS, possiamo dare un senso ai dati storici che possono portare a nuovi studi relativi agli esiti negativi della gravidanza, diversi tipi di cancro e disfunzioni neurologiche".

Plewa crede che questo aiuterà l'EPA nello stabilire regolamenti basati sulla scienza. La loro ricerca aiuterà inoltre le comunità di trattamento delle acque a sviluppare nuovi metodi per prevenire la generazione dei DBP più tossici. "E' abbastanza semplice" ha detto Plewa. "Per aumentare i benefici per la salute dell'acqua disinfettata, dobbiamo ridurre i DBP più tossici. Se capiamo i loro meccanismi biologici, possiamo trovare dei modi più razionali per disinfettare l'acqua potabile senza generare DBPs tossici".

In questo studio, i ricercatori si sono concentrati su tre Haas - l'acido iodoacetico, il bromoacetico e il cloroacetico. Dopo aver respinto la loro prima ipotesi che gli HAAS danneggiano direttamente il DNA, hanno spostato la ricerca in una diversa zona: le neuroscienze. Uno studente laureato di Plewa, Justin Pals, ha scoperto un collegamento straordinario, ha detto Plewa. In neurotossicologia, l'acido iodoacetico riduce la disponibilità di sostanze nutritive o di ossigeno nei neuroni inibendo il gliceraldeide-3-fosfato deidrogenasi (GAPDH). "I ricercatori sono interessati a capire come prevenire i danni dopo un ictus o altri danni neurologici", ha detto Plewa. "L'acido iodoacetico uccide queste cellule. Uno degli obiettivi che hanno trovato era che l'acido iodoacetico ha inibito il GAPDH".

Il laboratorio di Plewa ha condotto cinetica enzimatica GAPDH in quantità e ha scoperto che i dati erano altamente correlati con una varietà di marcatori negativi sulla salute. "Tutti i pezzi del puzzle sono andati a posto in un istante", ha detto Plewa. "Avevamo scoperto il nostro target cellulare - il GAPDH. Mai prima di allora questo tipo di ricerca è stato fatto con questo livello di precisione e associato a un ampio corpus di impatti biologici avversi".

Hanno scoperto che i sottoprodotti di disinfezione HAA erano tossici, perché le cellule non possono produrre ATP, e questo provoca stress ossidativo. "Le cellule trattate con HAAS sopportano danni al DNA", dice Plewa. "Così cominciano a esprimere sistemi di riparazione del DNA. Gli HAAs non sono direttamente dannosi per il DNA, anzi sono inibitori del GAPDH, che si coinvolto nell'aumento dello stress ossidativo che stiamo osservando".

Una crescente quantità di informazioni ha dimostrato che il GAPDH è associato con l'insorgenza di malattie neurologiche. "Se hai una mutazione naturale del GAPDH e sei esposto ad elevati livelli di questi sottoprodotti di disinfezione, potresti essere più sensibile agli effetti negativi sulla salute, come l'Alzheimer" ha detto. Sono necessarie ulteriori ricerche per studiare i sottoprodotti di disinfezione iodati perché sono i più reattivi nell'inibizione della funzione del GAPDH e attualmente non sono disciplinati dalla EPA, dice Plewa. "Abbiamo sostituito il modello standard di lavoro di danno diretto al DNA con un nuovo modello di lavoro basato su una molecola cellulare bersaglio", ha detto. "Questa scoperta è un contributo fondamentale nel campo della scienza dell'acqua potabile".

Questa ricerca è stata pubblicata in Environmental Science & Technology. I ricercatori coinvolti sono Michael Plewa, Pals Justin, Justin Ang ed Elizabeth Wagner, tutti dell'Università dell'Illinois. La ricerca è stata sostenuta da un Premio del Centro WaterCAMPWS NSF CTS-0120978.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Fonte: Materiale del University of Illinois College of Agricoltural, Consumers and Environmental Scienze.

Riferimento: Justin A. Pals, Justin K. Ang, Elizabeth D. Wagner, Michael J. Plewa. Biological Mechanism for the Toxicity of Haloacetic Acid Drinking Water Disinfection Byproducts. Environmental Science & Technology, 2011; 45 (13): 5791 DOI: 10.1021/es2008159.

Pubblicato in ScienceDaily il 24 Ottobre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)